Cosa ci fa una parete con le ruote di preghiera tibetane accanto alla classica stube tirolese? Scopri il nuovo progetto di noa*architettura per il Silena Hotel in Val Pusteria.

È un progetto audace , come tutti quelli di noa*, studio altoatesino oramai famoso per la portata delle loro innovazioni sia in campo architettonico che in quello dell’interior.

Nel Silena Hotel, già Moarhof che deriva da moar-nel dialetto locale palude- la ricerca progettuale è sfociata nel connubio tra motivi della tradizione e la cultura orientale, passione della committenza, la famiglia Mair, sviluppata dopo un lungo viaggio in Asia. Il progetto è terminato a giugno del 2022, ed è la seconda tranche di un intervento sulla struttura che risale al 2017, sempre compiuto da noa*. Questa seconda fase, con una vocazione molto più spinta verso la tradizione orientale, ha comportato la realizzazione di un nuovo ingresso, sei nuove suite dai 30 ai 55 metri quadri e un’area wellness adults only.

L’ingresso.

All’arrivo si viene accolti da un portone in legno scuro realizzato con l’intreccio di travetti orizzontali e verticali, secondo un’antica tecnica asiatica che non prevede l’utilizzo di giunti.

Per accentuare l’esperienza dell’accesso, e demarcare il passaggio da un luogo all’altro, le pareti dell’entrata sono state colorate di nero con una pittura materica a inserti minerali applicata con una spatola ruvida.

L’ambiente di ingresso è ampio, accogliente, con una fontana in pietra, una nuova area camino, e nicchie per sedersi e permette allo sguardo di spaziare lungo un cono ottico che porta dall’entrata al giardino esterno a sud. La reception è volutamente defilata su un lato dello spazio a sottolineare l’informalità del momento check-in.

Il richiamo all’Oriente si traduce discretamente in massi decorativi in pietra locale sapientemente posizionati, bonsai, lampade a forma di lanterna. E poi arriva l’effetto disruptive di una parete con le ruote di preghiera tibetane, cilindri in legno che, nella cultura tibetana, vengono fatti ruotare al tocco dei fedeli in preghiera. Da qui si passa a una stube tradizionale che era il cuore dell’hotel storico Moarhof, in adiacenza con il nuovo bar caratterizzato da una pedana per la cerimonia del tè.

Ruote di preghiera tibetane e, sotto, la stube.

“Stube e stanza del tè sono separate l’una dall’altra solo dal sottile telaio della porta: sembrano rendere visibile il passaggio tra le origini e il futuro di Silena”, spiega Christian Rottensteiner, architetto a capo del progetto.

L’ispirazione alla cultura orientale non prescinde da uno dei temi cari a noa*, il genius loci. Il legame con il territorio riecheggia nei colori e nei materiali, come il legno di quercia, utilizzato per la realizzazione degli arredi e per la pavimentazione delle nuove suite, una differente dall’altra per metratura e arredo ma tutte riconducibili a un concept comune. “Tutto è a diretto contatto con il pavimento: il letto, la piattaforma per la cerimonia del tè, l’angolo della meditazione – c’è sempre una pedana che sposta il baricentro di chi abita la stanza verso il basso. Così si rimane saldamente radicati a terra”, continua Rottensteiner.

La volontà di evidenziare le singole funzioni nelle suite con l’utilizzo di pedane si ispira alla tradizione giapponese di suddividere gli ambienti in zone più piccole e ben definite. Le suite sono caratterizzate da giochi di luce e ombra amplificati dai divisori in legno in motivi geometrici e dai pannelli in alluminio che rivestono la facciata. La zona bagno è sempre oggetto di una ricerca spaziale che caratterizza i progetti di noa*, non c’è una netta divisione tra ambiente bagno e l’area bedding ma lo spazio è delimitato in maniera molto fluida da pannelli in parte realizzati in moduli aperti, in parte in vetro opaco o semitrasparente che si ispirano alle tradizionali pareti in carta di riso. 

Il legame con il paesaggio circostante e l’ispirazione alla cultura asiatica continua sulle terrazze, pensate come stanze all’aperto. Ogni suite ha inoltre un piccolo giardino con vasca da bagno esterna.

All’ultimo piano è stata posizionata la nuova area wellness ispirata alle sorgenti giapponesi Onsen, con un’area relax, docce per rituali tradizionali di purificazione e una piscina all’aperto con temperatura dell’acqua a 40 gradi realizzata a gradoni in cemento nero e bordo a sfioro, per un effetto scenico che ispira alla meditazione.

ph. Alex Filz.