Tempo di lettura: 4 minuti.

Il servizio clienti disponibile 24/7, tariffe e risorse ottimizzate in tempo reale, la personalizzazione dell’esperienza di ogni ospite: i benefici dell’intelligenza artificiale riguardano tutti noi, clienti e albergatori, oggi e domani.

L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il settore dell’hospitality, passando in pochi anni da tecnologia emergente a strumento fondamentale per gli hotel di ogni dimensione. Come consulente del settore, ho osservato una crescente consapevolezza tra gli albergatori dell’importanza ad abbracciare queste innovazioni, non solo per rimanere competitivi, ma per creare vere esperienze distintive per i propri ospiti. Il cambiamento è rapido e sostanziale: se fino a poco tempo fa l’AI era vista come una tecnologia futuristica, oggi è una realtà concreta che sta trasformando ogni aspetto dell’operatività alberghiera.

Le aree di maggiore impatto nel settore alberghiero. Chatbot e analisi predittive.

L’impatto dell’AI nel settore alberghiero si manifesta principalmente in quattro macro-aree. La prima è quella del servizio clienti, dove i chatbot intelligenti e gli assistenti virtuali stanno trasformando la comunicazione con gli ospiti, garantendo risposte immediate 24/7 e gestendo efficacemente le richieste più comuni (quelle che solitamente vengono raccolte nelle pagine delle FAQ). Questi sistemi non si limitano a fornire risposte standardizzate, ma sono in grado di apprendere dalle interazioni precedenti e di personalizzare le risposte in base al contesto e alla storia dell’ospite.

La seconda area riguarda il Revenue Management, dove l’AI permette di ottimizzare le tariffe in tempo reale basandosi su analisi predittive sempre più precise. I sistemi di Revenue Management basati sull’AI possono analizzare una quantità enorme di dati, dalle prenotazioni storiche alle condizioni meteorologiche, dagli eventi locali alle tendenze di mercato, per suggerire le tariffe ottimali in ogni momento.

La personalizzazione dell’esperienza rappresenta la terza area di applicazione, con sistemi in grado di anticipare le preferenze degli ospiti e personalizzare ogni aspetto del soggiorno. L’AI può analizzare le preferenze precedenti, il comportamento online e persino i social media per creare profili dettagliati degli ospiti e suggerire esperienze su misura.

L’operatività viene potenziata attraverso sistemi di manutenzione predittiva e ottimizzazione delle risorse. L’AI può prevedere quando le attrezzature necessitano di manutenzione, ottimizzare i consumi energetici e gestire le scorte in modo efficiente, riducendo i costi e migliorando la qualità del servizio.

ph. Geralt, Pixabay.

Il ruolo dei dati.

Un aspetto fondamentale nell’implementazione dell’AI è la gestione dei dati. Gli hotel hanno accesso a una quantità enorme di informazioni sui loro ospiti, dalle preferenze di soggiorno alle abitudini di spesa, dai feedback alle interazioni sui social media. L’AI permette di trasformare questi dati in actionable insights, ovvero in informazioni concrete che possono essere utilizzate per migliorare il servizio e incrementare i ricavi.

Sfide e opportunità dell’intelligenza artificiale.

L’implementazione dell’AI presenta naturalmente delle sfide. La protezione dei dati degli ospiti deve essere una priorità assoluta, così come l’integrazione con i sistemi già esistenti in hotel. La formazione del personale è un altro aspetto cruciale: è fondamentale che lo staff comprenda come utilizzare questi nuovi strumenti e ne apprezzi i benefici. I costi possono sembrare inizialmente elevati, ma un’analisi attenta dimostra spesso un rapido ritorno sull’investimento. È importante considerare non solo i costi diretti dell’implementazione, ma anche i benefici in termini di efficienza operativa, risparmio di tempo e incremento dei ricavi.

Casi di successo dell’intelligenza artificiale in hotel.

Ho assistito personalmente a numerosi casi di successo nell’implementazione dell’AI in hotel di diverse dimensioni. Un boutique hotel di 30 camere, per esempio, ha incrementato del 20% le prenotazioni dirette grazie all’implementazione di un chatbot intelligente sul proprio sito web, integrato con il Booking Engine. Un altro hotel, parte di una catena internazionale, ha ridotto del 15% i costi energetici grazie a un software di gestione basato sull’AI.

ph. Erik Mclean, Pexels.

Il futuro è già qui.

L’AI non è più il futuro dell’hospitality, è il presente. Gli albergatori che sapranno implementare queste tecnologie in modo strategico, mantenendo sempre al centro l’elemento umano e la qualità del servizio, saranno quelli che prospereranno nei prossimi anni. L’importante è iniziare il percorso con consapevolezza, scegliendo partner affidabili e procedendo per step graduali ma costanti.

Per un albergatore che desidera iniziare questo percorso di innovazione, il mio consiglio è di procedere per gradi. È fondamentale partire da un’attenta analisi della propria struttura, identificando le aree dove l’AI può portare i benefici più immediati. Spesso, il punto di partenza ideale è l’implementazione di un sistema di chatbot per la gestione delle richieste degli ospiti, seguito dall’introduzione di strumenti di revenue management basati sull’AI. La scelta dei partner tecnologici è cruciale: è importante selezionare fornitori con esperienza specifica nel settore hospitality e con un track record dimostrato. Inoltre, è fondamentale assicurarsi che le soluzioni scelte possano integrarsi facilmente con i sistemi già presenti in hotel, come il PMS e il channel manager.

Il mio consiglio finale è di vedere l’AI non come una minaccia o una complicazione, ma come un potente alleato per migliorare l’esperienza dei propri ospiti e l’efficienza della propria struttura. Il settore dell’hospitality resta un business fondamentalmente umano, e l’AI deve essere vista come uno strumento per potenziare, non sostituire, quella capacità di accoglienza e cura che da sempre contraddistingue gli hotel di successo.

Nei prossimi anni, vedremo un’ulteriore evoluzione dell’AI nel settore, con l’emergere di nuove applicazioni e possibilità. Gli hotel che avranno già iniziato il loro percorso di trasformazione digitale saranno in una posizione privilegiata per cogliere queste opportunità e continuare a crescere in un mercato sempre più competitivo.

°°°

Armando Travaglini è il fondatore di Digital Marketing Turistico, realtà attiva nella formazione e nella consulenza di marketing per l’hospitality. Ha supportato centinaia di hotel indipendenti, gruppi e catene alberghiere nella definizione delle strategie più efficaci per costruire una solida presenza online, incrementare la visibilità e migliorare la redditività. Relatore nei principali eventi dedicati al settore, è docente in diverse università, business school, enti di formazione pubblici e privati e collabora con le primarie associazioni di categoria. Ha scritto i libri: Digital Marketing Turistico e Strategie di Revenue Management per il settore ricettivo, bestseller tradotto in più lingue, e Hotel Digital Marketing. È il fondatore del più grande gruppo italiano su Facebook dedicato al Digital Marketing Turistico e ha una newsletter attiva dal 2012 con più di 10.000 iscritti.

°°°

In apertura, ph. yanalya, Freepik.

Leggi anche: