Addio 2020, benvenuto 2025 [a DEMO].

Un progetto esemplificativo delle novità di settore è DEMO, l’hotel showroom voluto da Teamwork che sta crescendo a Rimini e che sarà inaugurato nel 2021. DEMO è un hub innovativo sviluppato sui progetti di tredici architetti che si sono dedicati a ideare nove suite di design, lobby e lounge e aree di servizio, ognuno con una propria idea di ospitalità. La domotica è stata affidata a STS Hotel in collaborazione e integrazione con altre realtà aziendali.

Ne parliamo con Federico Zucca, responsabile commerciale dell’azienda.

“DEMO  nasce con lo scopo di essere un prodotto alberghiero innovativo ed è una concentrazione di  novità e trend di settore. Sarà una struttura principalmente non presidiata quindi con caratteristiche tecnologiche che possano sopperire alla mancanza della reception, mantenendo un livello qualitativo alto dal punto di vista dei servizi. Inoltre vuole essere smart e semplice per l’utilizzo da parte dell’utente che deve essere messo in condizione di operare in maniera indipendente. Proprio perché smart, sarà possibile rispondere con differenti funzionalità alle varie esigenze del cliente. Per esempio il controllo accessi è una sovrapposizione di possibilità: con codici numerici che vengono generati a ogni check in, oppure con trasponder, braccialetti e qualsiasi tipo di tag e anche con il cellulare.

Sempre di più si lascia all’ospite la possibilità di scegliere il dispositivo con il quale si trova più a suo agio.

we: Quindi tutte queste possibilità vengono offerte nel momento del self check in utilizzando i totem dedicati?

Esattamente. L’arrivo dell’ospite viene gestito prima di tutto permettendogli di entrare in struttura digitando su un tastierino numerico un codice a lui dedicato. Una volta entrato nella lobby, ci sarà un totem ad attenderlo attrezzato a ricevere pagamenti, scansionare documenti eccetera e che genererà un controllo accessi per la camera. Può scegliere di continuare a utilizzare il codice numerico precedentemente assegnatogli digitandolo sul tastierino posizionato al di fuori della camera, oppure abilitare il cellulare abbinandolo a un numero di suite dal check in fino al check out. Faccio degli esempi pratici. Un cliente che viaggia da solo può preferire l’abilitazione all’accesso tramite cellulare ma un altro che viaggia con la famiglia o con altre persone, per evitare di abilitare più cellulari, può scegliere di accedere con codice numerico o con card.

we: Pochi anni fa tutto questo sembrava fantascienza, oggi invece ci siamo svegliati tutti più tecnologici. Come può avere influito la crisi pandemica?

Forse l’unica cosa da salvare del 2020 è la spinta in avanti dell’uso della tecnologia da parte di tutti. Addio 2020 benvenuto 2025, avevo aperto così un mio intervento a un convegno. Il 2020 ha portato l’utente medio, a prescindere dall’età e dall’attitudine personale, a fare un balzo in avanti nell’uso della tecnologia.  Ci siamo abituati allo streaming, allo shopping on line, alle app di ogni tipo, a consultare un menu con QR code. Per questo motivo oggi è diventato molto più semplice offrire al cliente di una struttura ricettiva funzionalità tecnologiche avanzate che necessitano di sempre meno spiegazioni e sono sempre più accettate dall’utenza.

we: Quali dotazioni avranno le camere di DEMO?

La camera all’interno può essere dotata di dispositivi più o meno sofisticati che l’ospite può decidere di utilizzare o meno, come per esempio i comandi vocali. In DEMO c’è una suite, progettata da Fragment Architecture, dal nome anticipatorio In a light wave, che è studiata in modo tale che ogni utente, anche con disabilità, possa usufruirne al meglio. È un design for all dove attiveremo una domotica più spinta e a servizio dell’uomo.

Ci sarà la predisposizione per attivare differenti scenari di luce, senza spingere il cliente ma offrendogli questa possibilità in più, sempre nell’ottica che l’ospite non si deve sentire come a casa ma molto meglio che a casa, scoprendo cose nuove e rimanendone stupito. Deve uscire dall’hotel con un ricordo che non sia solo legato al fatto di avere dormito bene.

we: E quali sono le strategie più utilizzate per il risparmio energetico?

Sicuramente la rilevazione presenze in camera, non più con la tessera in quanto può essere uno strumentoche non viene utilizzato a favore di altri, come abbiamo già visto, ma con i sensori a soffitto. Vengono messi uno in ogni stanza e, in base alle esigenze del gestore, si abilitano le funzioni, per esempio azionamento dell’impianto di condizionamento, on-off o modalità mantenimento.

we: E per la gestione dell’house keeping quali sono le tendenze?

Già da qualche anno si utilizzano smartphone e dispositivi mobili per verificare la presenza del cliente in camera, comunicare eventuali guasti, segnalare il rifornimento di frigo bar. Grazie alla domotica è possibile da parte del cliente personalizzare la camera all’arrivo, regolare la temperatura ma anche richiedere cibi e bevande predefinite. Il sistema di gestione trasmetterà alla cameriera ai piani tutte le informazioni. La possibilità di dialogare con il personale tramite la tecnologia riduce l’errore umano e velocizza la comunicazione. È importante che il personale sia formato in meritoma, per il processo di tecnologizzazione di cui parlavamo prima, ci sarà sempre meno bisogno di formazione. Fino a cinque, sei anni fa dare un tablet a una governante di piano sarebbe stato ambizioso, oggi se lo aspettano.

we: Domotica ed effetto WOW. È una interazione già in atto?

Questo è il tema più attuale in assoluto. Per tutto quello di cui abbiamo parlato fino a ora si è assistito a una velocizzazione ma le tecnologie esistevano già. Il controllo accessi con lo smartphone lo proponiamo da quattro, cinque anni, con il consiglio al gestore di valutare quanto possa essere gradito al cliente. Invece per ciò che riguarda gli effetti scenografici stiamo facendo un enorme passo avanti in particolare nel settore illuminotecnico. La  combinazione musica – ambienti – luce con differente intensità sta avendo riscontri eccezionali.

In DEMO per esempio stiamo studiando la zona servizi del piano terra, sulla base del progetto Drama di Laura Verdi, inserendo scenari luminosi, effetti sonori e visivi con un magic mirror per creare un’ esperienza immersiva che coinvolge più sensi.

Un altro progetto in cui domotica ed effetti luminosi sono stati utilizzati per creare scenografie memorabili è il Lugano Dante, l’hotel della famiglia Fontana progettato da Rizoma Architetture con la consulenza illuminotecnica della light designer Chiara Tabellini. Abbiamo ottenuto un rapporto costi benefici eccezionale. Al Lugano Dante ci sono ambienti che si modificano in base alla fascia oraria e all’utilizzo. La hall, per esempio, è sia reception che bar e disimpegno per la colazione. Con la luce e la domotica siamo riusciti a connotare in tre modi diversi lo stesso ambiente. Una volta quello che ci chiedevano era di intervenire sull’accensione delle luci o creare effetto luce diurna e luce notturna oggi è molto differente. Quello che ci chiedono e di far vivere gli ambienti modificando gli scenari.

Lugano: presentazione nuovo Hotel Dante. Nella foto una veduta interna della nuova hall verde d’ingresso in hotel. © Ti-Press / Pablo Gianinazzi

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