Lo sentiamo ripetere in tutte le salse e su tutti i canali: la sostenibilità deve essere la nostra priorità. Ma tra il dire e il fare… percorrere questa strada non è così semplice, specialmente per gli operatori del settore dell’ospitalità.

Essere veramente green implica diverse difficoltà come rivedere il proprio modo di lavorare, il modo in cui sono gestite le attività, in base a cosa vengono prese le decisioni. Creare un percorso circolare e completo che ci possa far dichiarare, realmente, di stare dando un contributo alla causa, è una sfida stimolante e per nulla facile e banale. Non è un caso che oggi la parola più usata dopo green sia greenwashing, ovvero il suo contrario. Greenwashing significa fingere di essere green adottando misure che danno una parvenza di impegno, ma non si traducono in un effettivo contributo a ridurre la propria impronta ecologica.
Capiamo anche che il tempo a disposizione è agli sgoccioli. L’attuale crisi idrica di questi mesi (ma volendo tornare indietro anche la mancanza di neve dello scorso inverno o le alluvioni dell’autunno) è solo l’ultimo esempio di quanto i cambiamenti climatici stiano trasformando il nostro pianeta.

Dunque è il momento di agire per provare a salvare il salvabile. Ma cosa deve fare un hotel che voglia essere realmente green e che voglia posizionarsi in modo distintivo sul mercato? Basta avere un paio di pannelli fotovoltaici, fare la differenziata e avere l’etichetta “non buttate a terra gli asciugamani”?

No, perché queste sono cose ormai scontate, in quanto sono entrate nella quotidianità di – quasi – ogni persona.

Per essere percepiti come hotel che si impegnano in modo autentico e vero nella sostenibilità, per poter dire di essere responsabili perché si adotta una filosofia concreta e totalizzante e per far percepire un valore anche all’ospite, abbiamo individuato cinque punti focali, i cinque impegni dell’hotel che dovrebbero essere alla base della strategia e del percorso di transizione ecologica.

  1. Impegno concreto. Le azioni rivolte alla sostenibilità devono essere concrete, tangibili, vanno mostrate e fatte vedere, non basta leggerle o raccontarle. Delle frasi fatte sul green ne siamo pieni, cerchiamo azioni concrete.
  2. Impegno pervasivo. Non bastano azioni in uno o due comparti (per esempio raccolta differenziata e fornitura di energia green) ma queste devono caratterizzare tutta l’attività gestionale, in ogni suo reparto e situazione. Ogni problema va risolto con un approccio green in quanto la mentalità alla base è guidata da questi principi.
  3. Impegno condiviso. L’attenzione verso le tematiche green va condivisa con l’ospite, lo staff, i fornitori, i partner, la stessa destinazione. La sostenibilità non è un qualcosa che si può fare da soli ma serve un approccio condiviso, partnership, progetti di rete, in quanto è solo con l’unione che si possono raggiungere risultati concreti.
  4. Impegno a 360 gradi. Le azioni che vengono realizzate devono richiamare la piramide della sostenibilità; dunque non solo progetti rivolti all’ambiente ma anche legati alla sfera sociale ed economica della sostenibilità.
  5. Impegno di cui ci si fa portatori. Occorre mostrare che si è portatori di un messaggio, di una consapevolezza e di una responsabilità. Le persone si riconoscono e si immedesimano in quei brand che si fanno portatori dei loro valori e li mettono in pratica. Bisogna dimostrare di crederci e di coinvolgere chi sta intorno alla propria realtà per riuscire a fare ogni volta un piccolo passo in avanti nella sostenibilità.