Perché parliamo ancora di sostenibilità?
E perché fa bene agli hotel? Ce lo spiega Andrea Agazzani, consulente e formatore in tema sostenibilità per Teamwork Hospitality, in una chiara disamina sui temi visibilità, marketing e incentivi finanziari.
Negli ultimi anni, dal 2020 in poi, l’utilizzo del termine sostenibilità si è impennato vertiginosamente. Tutti ora parlano di sostenibilità, la cercano, la fanno o la vorrebbero fare. Ecco, data questa grande attenzione sul tema, mi ha molto colpito una domanda che mi è stata posta recentemente, durante una delle tappe del workshop Hotel Green Lab: ma per quanto ancora ne parleremo?
Può sembrare una domanda banale ma non lo è. Evidenzia piuttosto il clima che si è creato attorno al significato di questa parola. In particolare, a mio avviso, questa domanda nasconde delle considerazioni da monitorare attentamente.
- Ne parliamo talmente tanto che, probabilmente, ci siamo già stufati. O meglio, ci siamo stufati di sentirla in ogni salsa e il più delle volte senza che ne seguano dirette azioni (concrete, visibili, toccabili).
- Non sappiamo più cosa significhi realmente. L’abbiamo privata del suo significato più profondo e questa è la conseguenza. Tra greenwashing e simili non abbiamo più idea di cosa voglia dire.
- Ma effettivamente, cosa dobbiamo fare? Cioè, non sappiamo che cosa comporti in termini di business; imprenditori e aziende sono confuse dinnanzi a obblighi e normative.
Delineata questa situazione provo a rispondere alla domanda facendo un quadro delle motivazioni per le quali parleremo ancora per anni di sostenibilità. O meglio, ciò che deve spingerci ad affrontare il tema.
Motivazioni gestionali – Effetti visibili del cambiamento climatico: cambia l’operatività gestionale.
Credo sia oramai appurato a tutti che il cambiamento climatico è in atto. Quello che non vedo ancora appurato è come occorra adeguarci a questo. Parlo di scelte gestionali, per esempio: per un hotel in montagna andrebbero fatte delle riflessioni su quale sia oggi il giusto periodo di apertura ma anche su che tipo di offerta focalizzarsi date le precipitazioni nevose sempre più incerte. Ovvero: su che servizi investo? Allo stesso modo per strutture in località di mare: le persone preferiranno periodi dove le temperature saranno più miti? A vedere i dati degli ultimi anni si nota come settembre sia un mese in forte crescita.
Motivazioni normative – Gli obblighi normativi sono realtà.
Se ne parlava da tempo ma ora è realtà: le aziende devono cominciare a familiarizzare con norme e obblighi sulla sostenibilità. Una su tutte la CSRD, ovvero l’entrata in vigore della normativa UE che impone una rendicontazione non finanziaria sui temi green (comunemente detto bilancio di sostenibilità) a partire dalle grandi imprese. Infatti, dal 2025 devono presentare un bilancio di sostenibilità le aziende che superano 2 di questi 3 parametri: più di 250 dipendenti, più di 40 milioni fatturato, più di 20 milioni di stato patrimoniale. Dal 2027 (cioè con riferimento all’esercizio 2026) toccherà alle medie imprese e così via. Quanti hanno già i documenti pronti?
Motivazioni finanziarie – L’attenzione di banche e fondi al tema green.
Il mercato finanziario e assicurativo sta rispondendo al tema ESG con una serie di strumenti che mirano a promuovere gli investimenti in questi ambiti. Accedere a formule di finanza sostenibile permetterà condizioni più vantaggiose nell’accesso al credito ma anche una migliore valorizzazione del patrimonio immobiliare. Occorrerà avere un impegno già ben definito, o comunque avviato, per poter rientrare nei parametri delle varie formule che si stanno affermando. Si pensi per esempio al minibond green di Club del Sole con Unicredit o al sustainability loan ottenuto da Delphina Hotels & Resort con Intesa Sanpaolo.
Motivazioni di visibilità – Cresce la consapevolezza delle persone.
Oggi i consumatori sono consapevoli di cosa sia la sostenibilità e dei trucchi per farla apparire. Si aspettano azioni concrete da parte delle aziende e danno per scontato l’impegno di ognuno. Si aspettano di essere sostenibili perché scelgono brand sostenibili. Cioè, vogliono dai brand soluzioni concrete che li facciano essere sostenibili. È il tema del brand purpose: sceglierò un brand in mezzo ad altri sulla base dei valori che mi trasmette e nei quali mi riconosco. Chiaramente il brand dovrà provare e dimostrare, in concreto, questi valori.
Motivazioni commerciali – Visibilità e contratti corporate.
Molti hanno già cominciato a chiedere alle strutture prove del loro impegno in sostenibilità, pena il rivolgersi altrove. Grandi aziende, tour operator e altri devono rispettare indicazioni interne derivanti dalla loro policy di sostenibilità che impone di scegliere fornitori in linea. Per questo al fine di siglare o rinnovare il contratto esigono prove sull’effettivo impegno della struttura, in termini di soluzioni o certificazioni. Inoltre, avere un dichiarato, e riconosciuto, impegno nella sostenibilità permette di entrare in circuiti selezionati che offrono una maggiore visibilità commerciale. Per esempio esempio, Small Luxury ha creato la sua Considerate Collection dove raggruppa solo strutture con specifici requisiti così da porsi come un riferimento per tutto il mondo del lusso e sensibilizzare i loro affiliati su questi temi.
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Continueremo la conversazione a Hotel Green Lab in programma il 14 maggio 2024 all’Hotel NH Torino Centro, ore 14.00-18.00. Questo il link per partecipare.
Le immagini mostrano alberghi affiliati a Ospitalità Natura, un “luogo virtuale” autorevole dove prenotare vacanze eco-compatibili, grazie a strutture ricettive selezionate con cura, che hanno intrapreso un autentico percorso di sviluppo green e hanno a cuore il futuro della Terra e di chi la abita. In apertura, Locanda La Raia a Gavi (Alessandria).
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