Attribuita a Michelangelo e costruita dalla nobile famiglia Macchiavelli, la splendida dimora di San Casciano in Val di Pesa è stata trasformata in Small Luxury Hotel senza tradire la sua anima rinascimentale.

Nata come elegante residenza di campagna, Villa Mangiacane venne costruita per volere della nobile e ricca famiglia Macchiavelli. Tipicamente rinascimentale per particolare attenzione alla simmetria, all’armonia, alla proporzione e alla geometria, il progetto è stato attribuito a Michelangelo. Nel 1513 Niccolò Machiavelli vi scrisse il suo trattato politico “Il Principe” e quelle stesse stanze furono visitate dalle famiglie più potenti del momento come i Medici, i Borgia e i Vespucci ma anche da importanti artisti come Leonardo da Vinci, grazie alle connessioni economiche e politiche dei Macchiavelli.

Nel XVII secolo passò nelle mani della nobile famiglia Mazzei, già proprietari del Castello di Fonterutoli e antichi produttori di vino, che se ne presero cura fino a metà del XX secolo. Dopo qualche ulteriore passaggio di proprietà e in pessime condizioni venne acquistata nel 2001 dagli attuali proprietari, i coniugi sudafricani Glynn Cohen e la moglie Nadiia che, grandi appassionati di arte, hanno riportato alla luce il suo antico splendore con un restauro attento e sotto lo sguardo vigile della Sovrintendenza fiorentina.

Costruite in posizione dominante sui possedimenti agricoli e a controllo del territorio, le ville rinascimentali erano aziende agricole ma anche dimore signorili di riposo e di piacere, riccamente affrescate e arredate, dove celebrare lo stretto legame con la natura e il raggiungimento del bello ideale. Al loro interno venivano ricreate le forme e i piaceri delle ville degli antichi romani con tipici colonnati e meravigliosi giardini ma trasformate in luoghi di cultura, aperti all’arte, alla bellezza e al mecenatismo. Ecco il sogno diventato realtà dei coniugi Cohen che hanno trovato in Villa Mangiacane il luogo ideale dove costruire il loro progetto artistico e di accoglienza aperto verso il mondo.

Il nome deriva dal latino, Magna Cane, “grande cane”, forse per l’antica presenza di mastini napoletani, oggi rappresentati in pietra, all’entrata della tenuta. La proprietà è costituita da due corpi principali adiacenti: Palazzo Machiavelli, composto da 10 suites da dove è possibile ammirare il Duomo di Firenze distante solo 12 chilometri e Villa Mazzei, il Country Resort della tenuta, un edificio distante pochi minuti a piedi da Palazzo Machiavelli con 18 tra camere doppie e suites. Oggi è una tenuta di charme e un hotel a 5 stelle a forte vocazione wedding e con una clientela internazionale, soprattutto americani, ma anche indiani, giapponesi e coreani che scelgono Villa Mangiacane per il loro matrimonio o eventi extralusso, optando per la formula hotel, prenotando quindi una o più camere, o affittando le intere strutture.

La suite Macchiavelli.

A disposizione della clientela, ci sono un eliporto, la consulenza di un wedding planner, piscine, una lussuosa spa, le immancabili cooking class e impeccabili cene che soddisfano i desideri dei clienti con un servizio di altissimo livello.

La spa.

Ma cosa cerca un turista straniero che sceglie una villa del XV secolo immersa nel paesaggio toscano? “Il nostro cliente trova in Villa Mangiacane l’experience, ossia l’opportunità di vivere appieno l’arte, il paesaggio, la cultura e l’italian lifestyle”, spiega l’architetto Salvatore Manca, direttore comunicazione della Villa. Qui tutto questo è possibile, perché i Cohen hanno salvaguardato la sua anima rinascimentale adattandola alla contemporaneità. La Villa ha ancora intatti i suoi affreschi, la sua bellezza e la sua maestosità, la luce che inonda le camere, diversa in ogni stagione, i suoi affacci secolari verso lo stesso dolce paesaggio toscano, i suoi passaggi da un ambiente a un altro così ricchi di storie da raccontare e memorie da ascoltare, uno splendido loggiato che incornicia il panorama e i giardini lussureggianti: lo scenario perfetto per una clientela che cerca l’unicità.

Con lo stesso spirito dei mecenati rinascimentali, Glynn e Nadiia Cohen, che hanno finanziato anche il restauro del David, hanno spalancato le porte all’arte, inserendo pezzi unici dall’India o dallo Zimbawe all’interno delle stanze e nei giardini della tenuta, in un contemporaneo dialogo tra Rinascimento e altre opere d’arte diverse per stili e provenienze, ricreando un’atmosfera esclusiva e accogliente dal gusto internazionale, aperta a differenti forme di cultura.

Tutt’attorno, come nel passato, c’è la tenuta agricola di 750 ettari di vigneti in conversione biologica, uliveti e boschi che produce, come da tradizione toscana, olio e vino, e poi c’è lui: il magnifico paesaggio toscano e il Chianti da percorrere con un viaggio in mongolfiera, escursioni con macchine da corsa vintage, o in vespa, proposte di Villa Mangiacane molto apprezzate dalla clientela straniera. Oltre c’è Firenze, a soli 12 km, da visitare grazie a guide organizzate dall’hotel.