Il racconto del tempo.

Zhang Lei di AZL Architects ha firmato un hotel speciale a Tangshan, nel Fangshan Tangshan National Geopark vicino a Nanchino nella Cina orientale dove nei primi anni Novanta era stato trovato un importante reperto dell’Homo erectus nankinensis – l’Uomo di Nanchino – risalente a circa 600.000 anni fa.

Il Ruralation Museum Hotel si trova in un contesto privilegiato in cui è riconosciuto il valore della buona architettura. A 300 metri dall’albergo, si trova il museo Tangshan Fangshan, progettato da Odile Decq come un edificio stratificato che asseconda l’orografia del terreno. Inoltre il grande studio australiano Hassel ha qui concepito il masterplan che collega i punti di riferimento dei 15 ettari del parco archeologico, bilanciando esigenze turistiche e rispetto per l’ambiente.

Tra i pendii scoscesi delle colline circostanti, l’hotel si sviluppa su una superficie di 5.500 metri quadrati. L’albergo, situato in quella che era una cava a sud-ovest del museo, è stato costruito in cemento e pietra, entrambi bianchi, in omaggio al contesto locale. La pietra è stata ricavata dagli scarti del sito della cava, mentre il cemento bianco è stato per anni la principale produzione industriale di Tangshan.

L’esperienza immersiva del Ruralation Museum Hotel si sviluppa lungo tre assi che guidano il movimento e la visuale degli ospiti con l’intenzione generale di far scomparire l’architettura nella natura circostante. Sull’asse nord-sud, un percorso quasi cerimoniale conduce a una rotonda, il nucleo dell’intera architettura che ospita una biblioteca e un negozio. L’asse centrale si estende fino a una piattaforma sul paesaggio, progettata come luogo di meditazione.

Il percorso di distribuzione delle camere, scandito dalla sequenza delle piscine termali, si caratterizza per il contrasto cromatico fra gli specchi d’acqua e l’architettura, che emerge sul verde degli alberi e sul grigio delle rocce.

Nel volume principale si concentrano le stanze e le aree pubbliche: sale da pranzo con cucina cinese e occidentale, spazi per conferenze, una biblioteca, una sala espositiva – con luci alla Dan Flavin – una zona fitness, uno spazio di meditazione e una piscina all’aperto. Le 39 stanze, tutte con sorgente termale, sono suddivise in cinque tipologie: con cortile e vista interna o sulle montagne, residenze a schiera, ville familiari e ville personalizzate VIP.

Quelli creati da AZL Architects sono spazi ipnotici, onirici e rarefatti in cui il candore dei materiali risalta in contrasto con il nero delle piscine e delle montagne circostanti. L’uso del cemento bianco dalle facciate e dai camminamenti si estende anche alle superfici interne e agli arredi, dando come risultato un’atmosfera pura, semplice, romantica.

Ph. Wen Studio, Yao Li, Xiao Xiong, Dong Suhong, Qiu Wenjian, Lei Rongshi.