Palazzo Talìa. Hotel da Oscar.
Il primo hotel del regista di Chiamami col tuo nome. Palazzo Talìa diventa contemporaneo con la contaminazione di studiolucaguadagnino, al suo debutto nel mondo dell’hôtellerie, e delle progettiste Marianna Lubrano Lavadera e Laura Feroldi.
Da residenza cinquecentesca a collegio Nazareno nel Seicento: continuano le trasformazioni dell’edificio che ha ospitato la più antica scuola di Roma. Dopo anni di abbandono è ora Palazzo Talìa uno degli hotel più spettacolari della capitale con l’area ricevimento, la terrace suite, il ristorante Tramae, il bar della Musa e la spa a firma di studiolucaguadagnino, lo studio d’architettura degli interni fondato nel 2017 dal regista premio Oscar per Chiamami col tuo nome.
“Il cromatismo e la collaborazione con gli artigiani, che ci ha permesso di sperimentare tecniche diverse, sono alla guida di questo progetto corale. Qui le arti decorative sono fruibili non solo dal privato, ma anche dal pubblico. L’aspetto più entusiasmante di questo progetto d’hôtellerie per la famiglia romana Federici è stato intervenire in un luogo così carico di storia cucendogli addosso una veste totalmente diversa, su misura, per donare al palazzo una nuova vita” sottolinea Pablo Molezún, project manager dello studio.
La grande attenzione estetica e la cura dei dettagli su misura formulati in chiave contemporanea sono la cifra distintiva dell’hotel che prende il nome da una delle figlie di Zeus e Mnemosine: Talìa musa dell’accoglienza, delle arti e dello spettacolo, il cui nome deriva dal greco abbondanza, prosperità.
La moquette che si snoda dal piano terra lungo la scala monumentale fino al piano nobile è il primo segno distintivo del nuovo intervento. Il grande tappeto-guida in diverse tonalità con tema vagamente floreale è stato creato appositamente dall’architetto Nigel Peake.
Il piano nobile è riservato a parte delle camere e all’aula magna di 248 metri quadrati decorata con affreschi settecenteschi del pittore Gaspare Serenari.
Sono tutti disegnati dalla stessa regia anche i mobili, molti accessori d’arredo come le lampade, alcuni rivestimenti, l’area wellness, che richiama la romanità con marmi pregiati accostati a maioliche verdi realizzate da artigiani spagnoli, e la terrace suite all’ultimo piano.
Qui la boiserie in legno di pesco, i colori tenui e morbidi del rosa, il camino, il letto-alcova e il grande terrazzo che si affaccia sul cortile interno a verde, creano una casa nella casa.
La paesaggista Blu Mambor ha trasformato lo spazio esterno in un’oasi tropicale con bar e alcuni coperti del ristorante, aperti entrambi anche agli ospiti esterni. Cura dei dettagli anche per il team formato dall’architetto Marianna Lubrano Lavadera di Mia Home Design Gallery e dall’architetto Laura Feroldi dell’omonimo studio che hanno collaborato agli interni delle 25 camere, una diversa dall’altra, dei corridoi del primo e del secondo piano.
Sono ambienti spaziosi e accoglienti, con oggetti di design tradizionali reinterpretati in chiave contemporanea, arredi e finiture progettate ad hoc, come la collezione di piastrelle multicolor per i bagni, i divani rotondi a spicchi rosa e vinaccia, i letti a baldacchino in ferro battuto, accostati a una selezione di prodotti di designer e realtà artigianali storiche ed emergenti, italiane e internazionali: dalle applique con vetro soffiato a mano agli armadi in radica a righe marrone e avorio.
Il risultato è un’atmosfera senza tempo dove la combinazione armoniosa di elementi classici e contemporanei rievoca la naturale sovrapposizione di una residenza storica di famiglia.
Di storia e arte a Palazzo Talìa ce n’è tanta: 60 opere in marmo, tra cui busti di epoca romana del I e II secolo d.C., la statua di Menade nella hall, due opere site specific della pittrice Delfina Scarpa e affreschi ispirati alla Domus Aurea come quelli dei tre ambienti comunicanti del bar, di cui uno con accesso dalla strada, che precedono il ristorante.
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ph. Giulio Ghirardi.
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