In Cornovaglia, recuperata una prigione inglese del XVIII secolo e trasformata in un boutique hotel di 70 camere.

L’austera struttura di una prigione inglese del XVIII secolo è stata contrapposta all’interior design creativo e contemporaneo di camere e parti comuni. Così è rinata come Bodmin Jail Hotel.

Quella che era una delle prigioni più repressive del Regno Unito, ai margini di Bodmin Moor in Cornovaglia, fu anche una delle prime che adottò i piani riformatori di John Howard dotandosi di celle individuali, aree separate per uomini e donne, acqua calda e aree luminose e ariose per i prigionieri dove vivere e lavorare. Quel passato è stato riconvertito ora che la struttura originale, dopo un’accurata ristrutturazione che l’ha salvata dal degrado, è diventata un complesso con spazi diversificati secondo il progetto di valorizzazione dello studio Twelve Architects, ovvero un museo e un hotel di lusso, nell’ex ala civile e navale del carcere.

Twelve Architects.

Twelve Architects & Masterplanners è uno studio di architettura internazionale fondato nel 2012 famoso per aver recuperato edifici storici che hanno vinto numerosi premi. Il loro è un approccio progettuale definito dalle storie degli edifici stessi e basato sui principi di semplicità, attenzione ai dettagli e sapiente uso dei materiali.

The Bodmin Jail Hotel, disposto su 4 piani e dotato di 70 camere boutique, ognuna con una propria storia da raccontare, deve la sua caratteristica principale sull’esperienza sensoriale degli spazi che amalgama l’imponente architettura del 1779 con un interior design contemporaneo.

Ogni camera occupa tre delle originali celle conservando molte delle caratteristiche originali, tra cui le finestre, le pareti in pietra erose dagli agenti atmosferici, i soffitti. Le porte sono state recuperate dal carcere ottocentesco di Wandsworth, nella zona sud ovest di Londra, ristrutturate e installate, come elementi decorativi, insieme alle nuove porte dell’hotel.

Anche il tetto è stato ricostruito, mantenendo dell’antica copertura, andata perduta, la conformazione, inserendo su tutta la lunghezza un lucernario per dare luce fino in profondità agli atrii. In particolare, per ricostruire la suggestione dell’atrio centrale, sono state fondamentali le foto storiche della prigione

L’intero progetto valorizza le peculiarità uniche dell’edificio creando un’esperienza coinvolgente per gli ospiti a partire dalla vista della torre fino all’interno del muro perimetrale. Le dimensioni della hall sono appositamente ridotte in larghezza per aumentare l’impatto dell’atrio dell’ala civile con le passerelle ripristinate e la vista della torre attraverso il lucernario.

Le camere pur mantenendo la suggestione della disposizione originale delle celle offrono tutti i comfort, tessuti e imbottiti che contrastano la ruvidezza delle pareti e un interior design basato sulla palette di colori dello stemma del ducato di Cornovaglia.

Cocktail bar, palestra e caffetteria occupano l’edificio amministrativo che è stato completamente ristrutturato, mentre il ristorante si trova nell’ex cappella.

ph. by courtesy Twelve Architects