In Alto Adige un altro sorprendente progetto di noa*architecture: un dicotomico approccio di colore e architettura.

Un incontro tra due mondi ma anche tra passato e futuro è l’Aeon, il nuovo hotel a Soprabolzano in Alto Adige progettato da noa* architecture e di proprietà della famiglia Ramoser.

“Creare una dialettica ambivalente fra la tradizione secolare del blocco rurale e un’espressione assolutamente moderna è stato il filo conduttore del processo di progettazione”, spiega l’architetto Christian Rottensteiner, illustrando i primi approcci al concept.

Il progetto ha previsto la realizzazione di due volumi indipendenti, collegati da un corridoio sotterraneo, uno che ospita reception, bistrot, area benessere e l’altro destinato a quindici suite.

A prima vista i due edifici sembrano vivere di vita propria ma subito appare il legame con la tradizione architettonica che li mette in dialogo non soltanto con il luogo ma tra di loro.

Il legno, che è il materiale dominante, proviene dalle foreste di proprietà della famiglia Ramoser e rende il progetto sostenibile in quanto realizzato con materiali rinnovabili.

Le facciate sono mosse, dilatate, come in molti progetti di noa*, quasi come una appropriazione spaziale a opera dell’architettura. I prospetti est e ovest si slanciano verso gli esterni, mentre quelli a sud e nord mantengono un loro asse. Le forme trapezoidali delle finestre muovono la facciata, mentre i travetti in verticale nascondono la suddivisione in piani e uniformano i due edifici.

I tetti di entrambi sono a capanna, richiamando la storia architetturale del genius loci.

“Se per tradizione l’inclinazione è un elemento di trasferimento del carico e di controventatura statica, qui è ripresa per conferire dinamismo ai volumi e creare un nesso col paesaggio circostante”, spiega Christian Rottensteiner.

Oltrepassato il portone d’ingresso, l’ospite entra in un mondo a due colori, uno scontro/incontro tra un rassicurante beige, che rappresenta la materia, la terra, il reale, e un blu scuro che simboleggia il futuro, l’incerto, il mistero.

L’interior designer Patrick Gürtler motiva così la scelta del colore: “Il passato è definito, come la pietra, il legno, la natura. Il futuro, invece, è velato, misterioso, intangibile come il cielo, la notte o l’oceano. In mezzo c’è il presente: una demarcazione netta ma anche un punto d’incontro”.

In cui l’ospite è invitato a muoversi sperimentando in due cosmi che si toccano.

Nell’edificio a destinazione pubblica la suddivisione cromatica avviene in orizzontale a 160 centimetri da terra e anche tutti gli arredi giocano con questi due differenti colori.

Ad attendere gli ospiti uno spazio multifunzione con reception, l’angolo bar, il bistrot, la zona lounge con camino e soffitto specchiato e una zona lettura con divani sospesi.

Al primo piano si trova l’area wellness in cui i colori si ribaltano: in basso il tutto è definito dal blu intenso, che simboleggia l’acqua. In esterno si apre una piscina semicoperta con bordo a sfioro e vista spettacolare sul paesaggio circostante.

La piscina esterna con bordo a sfioro e, sotto, l’area wellness.

Il secondo edificio, di tre piani, ospita le quindici suite ed è collegato al primo da un corridoio interrato in cui la divisione cromatica si ruota in verticale e tale rimane anche in tutte le suite.

Le suite sono di tre tipologie: junior suite di 35 metri quadri, le suite più grandi di 55 metri quadri e la suite Galleria.

Nelle Junior suite, l’ingresso e la zona bagno con lavabo freestanding e doccia aperta si uniscono alla zona giorno con scrivania, angolo bar privato e salotto, e poi alla zona notte, che termina in una terrazza o balcone di altri 15 metri quadrati. Quelle al piano terra hanno anche una vasca idromassaggio in terrazza.

Il letto sospeso.

Le suite più grandi hanno un ulteriore soggiorno e un letto matrimoniale sospeso, mentre la suite Galleria si sviluppa su più piani con una scala interna che collega piano terra, soppalco e sottotetto con lucernario.

Nelle suite la suddivisione cromatica è per un terzo dello spazio giocata sul blu e per i restanti due terzi sul beige, la suddivisione è in verticale per permettere una totale immersione in un unico colore per volta e un’esperienza spaziale indimenticabile.

ph. Alex Filz.