Ai piedi delle Dolomiti, a Fiè allo Sciliar, è nato l’hotel Gfell. Ricavato con maestria da due edifici preesistenti: un vecchio fienile e un ristorante tipico. In parte ipogeo, permette di godere di una vista mozzafiato su monti, prati e boschi incontaminati, senza impatti negativi sul contesto. Firmato noa*network of architecture.

La proprietà ha inteso affiancare all’attività di ristorazione un servizio alberghiero d’alto livello con nuove strutture di alloggio capaci di valorizzare l’unicità del luogo immerso nel paesaggio tipico delle Dolomiti. Il progetto di studio noa* ha quindi trasformato in albergo il ristorante tradizionale altoatesino Schönblick, posto in cima a un declivio, in posizione isolata e a poca distanza dal paese.

“Avremmo anche potuto aggiungere un nuovo volume ma, d’accordo con la committenza, abbiamo scelto una soluzione meno invasiva, più rispettosa dell’ambiente: quella di ricavare la parte nuova all’interno della collina” ha spiegato l’architetto Andreas Profanter, partner dello studio diretto dai due fondatori Lukas Rungger e Stefan Rier con sede a Bolzano e Berlino. Si è optato per una costruzione ipogea che minimizza l’impatto dell’intervento, senza togliere la vista al ristorante, anzi regalando a tutti gli ospiti del nuovo hotel un panorama spettacolare.

Anche un ex fienile presente nella proprietà è stato recuperato come spazio accessorio: ora è l’ingresso ai nuovi spazi. Grazie a un attento restauro l’edificio ha conservato il suo aspetto tradizionale. L’interno è stato invece completamente trasformato per ospitare, in un unico grande open space, la reception e la sala colazioni dell’hotel. Gli ambienti si articolano sotto la grande capriata in legno, ricostruita in parte ex novo secondo la tradizione costruttiva locale per recuperare tutta l’atmosfera del tipico maso altoatesino.

Anche il pavimento, che appare come un semplice sottofondo in massetto cementizio lasciato grezzo, riproduce l’irregolare calpestio del fienile originale. La contemporaneità è anche qui nascosta: la sua superficie è resa impermeabile e antimacchia con un particolare trattamento.

Al centro della sala uno scenografico camino a colonna reinterpreta il focolare alpino, creando un fulcro visivo attorno al quale ruotano i diversi spazi funzionali.

Da ogni stanza, una vetrata a tutta ampiezza larga quasi 5 metri coincide con il prospetto, offrendo una visione emozionante: “Non c’è nulla davanti, solo pinete, pascoli e montagne” ha osservato l’architetto Profanter, che spiega: “Per noa* il tema dell’hospitality si esprime – e in questo progetto più che altrove – in una continua ricerca di dialogo con la natura, lasciando a quest’ultima il ruolo da protagonista”.

Ad ampliare la vivibilità della stanza è poi un terrazzo con pavimentazione in legno, che al livello -2 confina direttamente con il prato.

Anche la zona wellness, al livello -1, condivide con le stanze la splendida vista, prolungandosi nelle terrazze in legno. L’interno è strutturato con 6 box che creano micro-stanze completamente rivestite di legno. Dalla zona wellness si accede alla sauna finlandese e bio sauna con vetrata panoramica.

Il contributo di noa* al disegno dell’hotel Gfell si è, come di consueto, esteso a tutte le scale di progetto: dall’architettura al design degli interni e degli arredi, fino ai dettagli più minuti: per esempio, il motivo a fiore stilizzato che ritorna nella zona lounge, nell’area wellness e all’interno della sauna.

“Il progetto d’interior è stato curato in ogni particolare” ha spiegato l’interior designer Barbara Runggatscher, che l’ha coordinato. “Abbiamo privilegiato materiali e tessuti naturali per creare un ambiente rilassante: al legno di rovere, scelto nella sua essenza più scura, si affiancano i toni neutri dei rivestimenti, realizzati in fibre grezze, come lino e cotone dalla trama spessa. Gran parte degli arredi è stata realizzata su disegno, con l’obiettivo di offrire il massimo comfort e soluzioni personalizzate”.

foto: ©Alex Filz.