Art Hotel Lasserhaus, il dialogo fra arte, storia e contemporaneità secondo Vudafieri-Saverino Partners.
L’Art Hotel Lasserhaus di Bressanone si fa promotore di un’attività culturale su più livelli, a partire dalla commistione fra la pittura antica della collezione di famiglia e opere contemporanee. Lo storico palazzo, ora anche struttura per l’ospitalità, rivive di nuove e inaspettate suggestioni. Un progetto di Vudafieri-Saverino Partners.
Situata sulle rive del fiume Isarco e collegato al centro storico di Bressanone da un ponte, la residenza aristocratica Lasserhaus è ora in parte accessibile al pubblico dopo l’intervento di restauro architettonico e d’interior di Vudafieri-Saverino Partners. I primi due piani infatti sono riservati all’hotel mentre gli ultimi due a residenza della famiglia proprietaria. Dieci camere in tutto – di cui tre suite, sei matrimoniali e una singola – dall’atmosfera intima ed elegante.
La collezione di pittura classica della famiglia Faller, che conta oltre 100 opere dal 1600 a metà Novecento, incontra opere di artisti contemporanei creando un dialogo tra storia e contemporaneità.
Le opere di visual e digital art di cinque artisti dialogano con il passato del palazzo lasciando un importante segno narrativo all’interno degli spazi.
Anche gli elementi originari della residenza convivono in modo equilibrato con innesti di design contemporaneo come avviene all’interno del tessuto urbano nella stessa Bressanone.
Spiegano Claudio Saverino e Tiziano Vudafieri: “Non abbiano solo restaurato un palazzo del XV secolo completamente vincolato dalla Soprintendenza, ma gli abbiamo dato una nuova vita per renderlo un punto di interesse per la cittadinanza”.
Continuano i progettisti: “Il nostro progetto non dimentica l’anima tradizionale del palazzo quattrocentesco ma, con rispetto e un po’ sottovoce, dialoga con essa e l’arricchisce con linguaggi e materiali della contemporaneità. Lasserhaus diventa così un nuovo, piccolo ma importante, tassello della vita urbana della città e della sua propensione all’ospitalità”.
Al piano terra la lobby e la reception, uno spazio carico di memorie, sono avvolte da un’illuminazione soffusa e impreziosite da opere e pezzi di famiglia e danno accesso alle prime quattro camere, al salottino con angolo biblioteca e alla cantina con piccola sala degustazione, dove è totale l’immersione nella profondità spaziale creata dai pattern psichedelici del pittore austriaco Peter Kogler.
Nella spa con sauna e idromassaggio che si trova nel mezzanino si incontra un’opera di Alexander Wierer sull’incessante progressione del tempo e la transitorietà del presente.
La sala colazione, con il grande chandelier e un’opera dell’artista Petra Polli, e le altre cinque camere sono tutte al primo piano. Qui il contenitore storico perde parte del suo rigore grazie all’accoppiamento di materiali naturali come il legno di larice e faggio con dettagli preziosi in ottone e superfici morbide dalle texture tridimensionali.
L’accostamento di pezzi di recupero, come le sedie tipiche della tradizione tirolese, alla palette ispirata alle cromie del marrone e del verde dei boschi autunnali e della montagna mette in evidenza il rispetto per il contesto e il genius loci. L’atmosfera raccolta è prodotta dalla luce diffusa delle lampade a terra e a parete e dagli arredi su disegno: armadiature, pannelli divisori, testiere dei letti in velluto con bacchette di larice spazzolato, scrivanie, boiserie con sottili listellature in legno.
La calma dell’atmosfera delle stanze viene interrotta da alcune incursioni artistiche come quella di Ingrid Hora o di Esther Stocker dove dieci sculture sembrano galleggiare sulla volta del soffitto. Il tutto all’insegna del progetto artistico di connessione e apertura delle due curatrici, Stefanie Prieth, per le opere d’arte contemporanea, e Rose Bourdon, per la collezione di famiglia. Per il nuovo Lasserhaus le opere d’arte contemporanea sono concepite come un “quotidiano che fa parte di un insieme” e rappresentano il punto d’avvio di un’intensa attività culturale su più livelli, dalle residenze d’artista alla collaborazione con altri enti culturali fino alla crescita sistematica della collezione.
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Incontra Simona Quadri, Head designer di Vudafieri-Saverino Partners a Hospitality Design Conference l’8 maggio 2024 a Milano.
ph. Paolo Valentini.
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