este’r partners: un filo rosso fra Ungheria e Italia.
Eszter Radnóczy ci presenta il lavoro e i prossimi progetti dello studio di architettura e interior design ungherese este’r partners di cui è fondatrice. Evidente la stretta corrispondenza tra creatività e rispetto dei budget e forte è il legame con il design italiano grazie alla collaborazione con lo studio milanese Waves Project.
La contaminazione di culture e saperi insieme al costante sguardo rivolto all’innovazione nel lavoro dello studio ungherese este’r partners si concretizza nella capacità di anticipare il cambiamento. È questo il tratto distintivo di tutti progetti dal residenziale al contract, dall’hospitality al museale, fino alla ristrutturazione di edifici storici e castelli come si evince dalle parole della sua fondatrice Eszter Radnóczy, di origine ungherese ma italiana d’adozione, incontrata recentemente a Milano.
we. Formazione italiana, ma spirito internazionale. Com’è iniziata e si è sviluppata l’avventura di ester’s partners?
este’r partners è il punto di arrivo di una passione che ho coltivato fin da bambina, quando passavo lunghi weekend in casa perché amavo stravolgere gli spazi, re-immaginarli, riprogettarli, cambiando ogni volta la configurazione degli arredi. Ho coltivato questa vocazione nel tempo e quando sono tornata in Ungheria, dopo il periodo di formazione in Italia, l’acquisto di una Vadászház (casa di caccia), storica residenza estiva del conte Széchenyi costruita sulle rive del Danubio negli anni Trenta, ha segnato la svolta, o meglio la realizzazione di un sogno. Ho ristrutturato tutta la residenza, rispettando e conservando la sua storia ma rendendola, nello stesso tempo, moderna e funzionale, in modo da ospitare le mie ambizioni progettuali. Nel frattempo, infatti, sono iniziati i primi lavori, cresciuti man mano nel tempo fino a oggi.
we. Com’è stato costruito negli anni il rapporto con i grandi gruppi alberghieri internazionali?
In ambito contract, più che in ogni altro settore, la carta vincente è stata la nostra metodologia progettuale di stretta corrispondenza tra creatività e rispetto dei budget, attraverso il monitoraggio e la consulenza continua sul progetto in tutte le fasi di attuazione. Il nostro background professionale è completato da un consolidato sistema di relazioni con produttori e fornitori a livello internazionale e dalla relativa conoscenza del prodotto. Questa metodologia di lavoro ci ha imposto all’attenzione dei gruppi alberghieri che puntano all’originalità del progetto ma non a scapito del budget.
we. Quali sono i principi base dei vostri progetti?
Il nostro percorso progettuale copre ogni tassello dell’esperienza, dalla consulenza iniziale alla qualità esecutiva, fino all’attenzione del rispetto delle tempistiche e dei piani finanziari. La contaminazione di competenze, culture e saperi e il costante sguardo rivolto all’innovazione ci dà la capacità di anticipare il cambiamento, di realizzare progetti dalla forte identità nel rispetto dello spirito dei luoghi e della vocazione degli spazi. Siamo creativi e immaginifici se è necessario, diamo spazio all’arte, alla decorazione, valorizziamo la storia, ma sempre con i piedi ben piantati a terra.
we. Come avviene la scelta dei fornitori e su quali criteri?
Innanzitutto, la nostra scelta è accogliere e ascoltare tutti: le aziende più blasonate, quelle più piccole, quelle con progetti particolari, le piccole aziende artigiane. Svolgiamo un lungo percorso di ricerca sul campo, frequentiamo fiere e appuntamenti internazionali, privilegiamo l’innovazione, dei materiali ad esempio, su cui siamo molto attenti, ma cerchiamo anche la particolarità e la funzionalità dei prodotti. Ma ciò che influenza in modo determinante la scelta è la correttezza, l’affidabilità e la trasparenza: una relazione umana di reciproca fiducia. Questo è tanto vero che per le aziende con cui collaboriamo ho ideato una vetrina unica come Estorio, uno show flat nel pieno centro di Budapest, dove mettiamo letteralmente in scena i prodotti e le aziende.
we. Dai vostri progetti si evince una particolare attenzione nel proporre soluzioni decorative su disegno. Quali sono le motivazioni progettuali?
Quando affronto un nuovo progetto, dopo aver studiato le peculiarità dei luoghi e degli spazi, è come se avessi una visione chiara di ciò che vorrei realizzare. Molte volte, per dare carattere e originalità a un progetto, non basta ciò che si trova nei cataloghi delle aziende. Perciò, concentrandomi sull’idea progettuale, mi viene quasi naturale disegnare degli oggetti o delle superfici ad hoc, unici ed esclusivi per quel progetto. Ma a volte c’è anche la richiesta del cliente che desidera avere qualcosa di personalizzato e originale.
we. I vostri prossimi programmi di sviluppo?
Il settore contract sta diventando sempre più importante per noi quindi molti dei nuovi lavori sono in questo ambito. Stiamo lavorando con la catena Tribe Hotels, e altre catene o alberghi locali. Così come ci aspettiamo un grande sviluppo nel settore nautico.
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