The Fifth Avenue Hotel. Dove il lusso è di casa a Manhattan.
Martin Brudnizki Design Studio firma il The Fifth Avenue Hotel nel centro di Manhattan. Dalla Gilded Age a sogno esotico urbano, un’esperienza unica per local e guest.
Un palazzo della Gilded Age nel cuore di Manhattan, all’incrocio tra la Fifth Avenue e la 28th Strada, poi trasformato in banca dallo storico studio di architettura McKim, Mead & White ai primi del 1900 è ora la sede del Fifth Avenue Hotel, dove il lusso è di casa. La ristrutturazione, durata quasi 10 anni, ha inizio nel 2015 con un progetto curato dall’ architetto Perkins Eastman e PBDW Architects, in collaborazione con Flâneur Hospitality, che ha previsto la realizzazione di una torre in vetro di 24 piani in adiacenza alla palazzina storica. “Con il The Fifth abbiamo concretizzato un sogno”, afferma il fondatore Alex Ohebshalom. “Abbiamo creato e stiamo ancora creando un’esperienza nuova, con una qualità di servizio altissima e un design unico. Una fuga stravagante nel centro di New York.”
Il progetto degli interni è curato da Martin Brudnizki Design Studio che ha saputo trasformare la Mansion storica in un hotel delle meraviglie anche per l’occhio di un viaggiatore esperto. Sicuramente il Fifth è pioniere di un’ospitalità singolare che offre il massimo livello di lusso e ispira fascino e meraviglia e anche voglia di esplorazione. L’hotel dispone di 153 camere e suite, alcune delle quali con terrazze private. Ispirato dalla storia del quartiere e dal patrimonio dell’edificio, Martin Brudnizki Design Studio ha creato un’estetica che abbraccia il romanticismo bohémien, il glamour dell’età dell’oro e un’intrigante contemporaneità. Rendendo omaggio all’eredità e allo stile di vita di coloro che un tempo risiedevano sulla Fifth Avenue, il progetto di design offre una visione distintamente residenziale che immerge gli ospiti in un’atmosfera che suggerisce una casa lontano da casa. Strepitosamente lussuosa e con un’attenzione maniacale per i dettagli.
Già dalla hall la percezione di lusso è estrema: soffitti a doppia altezza, specchi molati, pavimenti in marmo e due splendide vetrinette contenenti ogni sorta di cristalleria immaginabile. Il punto focale è un arazzo di grandi dimensioni, posizionato dietro l’area reception, dell’artista Pae White, intitolato Bugs & Drugs, una realizzazione unica che merita un’osservazione ravvicinata.
Il Fifth sembra la casa di un viaggiatore globale che raccoglie pezzi d’arte secondo il suo insindacabile gusto. E l’hotel ospita una vasta collezione artistica mischiata anche a oggetti provenienti dai mercatini delle pulci o scoperti durante un viaggio e che creano una frammistione interculturale particolarmente interessante e fantasiosa.
Come fantasiose sono le camere in un mix di tutte le sfumature di verdi, gialli ranuncolo, rosa peonia. Motivi geometrici si scontrano piacevolmente tra di loro, accostando modernità a finiture classiche. Lampade da tavolo in stile orientale, armadi laccati cinesi, tavolini antichi in legno intarsiato, lampadari in vetro di Murano e lampade scintillanti a forma di stella accolgono gli ospiti in un sogno esotico.
Niente è lasciato al caso e tutto concorre alla sensazione di meraviglia, come anche i corridoi della Mansion perfettamente progettati con le tappezzerie rosa e rivestimenti gialli con motivi a bestiario nei corridoi della torre o gli sbarchi ascensore rivestiti in un prezioso tessuto in seta plissettata.
L’offerta food&beverage al Fifth è duplice e guidata da Andrew Carmellini vincitore del Jeams Beard Award, prestigioso premio culinario americano: il Café Carmellini, e il Portrait Bar con il direttore Darryl Chan. Il Cafè Carmellini si trova negli spazi a doppia altezza al piano terra occupati in precedenza dal foyer della banca, ha uno stile massimalista, con cucina a vista, due splendidi alberi scultorei al centro della sala. Strepitose le postazioni private dinner sulle balconate con vista previlegiata su tutta la sala sottostante. Il menu attinge a diverse fonti di ispirazione, italiana e francese, ben inserita nel contesto newyorkese.
Per gustare cocktail ispirati a mix di viaggi e assaggi del mondo ci si sposta all’adiacente Portrait Bar, uno splendido rifugio avvolto da boiserie in legno, sedute accoglienti davanti a un imponente camino in pietra. Tutto intorno alle pareti collezioni di opere d’arte, fotografie, ritratti, dipinti, disegni che sono delle vere e proprie storie di vita. Tra le fotografie opere di William Klein, Gordon Parks e Melvin Sokolsky.
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In apertura: la sala ristorante del Café Carmellini.
ph. William Abranowicz.
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La visita al The Fifth Avenue Hotel è stata fatta durante il progetto formativo Hotel Voyager.
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