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Vocabolo Moscatelli, il borgo incantato.
Una storia millenaria che rallenta lo scorrere del tempo fra erbe aromatiche e aromi floreali. Il boutique hotel Vocabolo Moscatelli in Umbria è un’oasi di pace e relax all’interno di un ex convento del XII secolo. Qui design contemporaneo e natura lussureggiante si fondono in armonia.
Pietra e mattoni a vista mettono subito in evidenza quanto sia antica la struttura originaria adagiata fra le verdi colline dell’Umbria, a Umbertide (Perugia): un monastero del XII secolo come un piccolo borgo antico disposto attorno a una piazza centrale. Gli aromi di erbe e di fiori, la rigogliosa vegetazione, l’eco delle voci che risuonano negli spazi accrescono l’atmosfera di suggestioni senza tempo.
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Già nel nome composto da Vocabolo, derivato da “vocale” e che definisce un piccolo insieme di case in campagna, e da Moscatelli, il cognome dell’antica famiglia proprietaria, è implicita una storia speciale fatta di tradizione e capacità di rinnovamento.
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L’antica struttura con soffitti in travi a vista, camini in pietra e pavimenti in legno riprende vita con spazi ariosi e freschi tocchi di colore, opere d’arte e arredi personalizzati realizzati da artisti locali.
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Storia e contemporaneità non stridono ma creano un’atmosfera equilibrata e rilassante grazie all’accurato intervento di restauro conservativo del monastero e al design degli interni che Frederik Kubierschky e la sua compagna Catharina Lütjens hanno affidato a Jacopo Venerosi Pesciolini dello studio Archiloop.
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Tutti gli spazi dal ristorante al bar, dalla piscina alle camere e suite sono stati personalizzati senza sovrapporsi alla struttura originaria e in sintonia con la natura circostante. Ogni area ha la propria chiara identità con una diversa palette di colori, materiali e arredi amalgamati a elementi comuni come i pavimenti in legno, i mattoni in terracotta a vista, le pareti in pietra naturale e i dettagli in ferro e ottone, e alla selezione di opere d’arte curata da Matteo Pacini e realizzate da più di dieci artisti, tra cui Louise Bourjac, Domenica Regazzoni e Massimiliano Poggioni.
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Le camere sono distribuite fra la villa principale e la vicina dependance e arredate con pezzi realizzati ad hoc da Samarreda. Fra le sei suite, di cui due godono di ampie terrazze con arredi di Paola Lenti e vasche da bagno con vista sulla campagna, si distinguono la suite nuziale e la suite Spa con sauna in camera, vasca idromassaggio all’aperto e giardino privato, che può anche essere rapidamente trasformata in sala trattamenti.
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Alcune camere sono dominate da letti a baldacchino realizzate dal fabbro umbro Lispi & Co, mentre le camere della dependance si affacciano su giardini privati con arredi di Varaschin.
I bagni fra loro diversificati sono rivestiti in cotto parzialmente smaltato di Cotto Etrusco con arredi in ottone.
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Il bar Matite e il ristorante Vocabolo Moscatelli si trovano al piano terra della villa principale. Al centro del bar è posizionato il bancone mixology in terracotta e ottone per incoraggiare la convivialità. Lo stesso vale per il tavolo in mogano di quattro metri di lunghezza che si trova nel ristorante. I tavoli da pranzo sono invece in marmo mentre i tavolini da caffè sono ricavati da travi del soffitto in legno. Sulla piazza attrezzata con tavolini a ombrellone e fontana si affaccia la cappella ora utilizzata per mostre, installazioni luminose, feste e cerimonie dietro la quale è allestita una pergola in ferro lunga 30 metri, una piscina in travertino, un cortile fiorito e varie aree lounge tutte collegate da sentieri.
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L’immersione nella natura è ancora più totalizzante nel grande giardino mediterraneo progettato da Fabiano Crociani, dove si può passeggiare tra piante di ortaggi e un boschetto di alberi da frutto antichi originari dell’Umbria, coltivati dall’agronoma Isabella Dalla Ragione e dalla sua associazione no-profit Archeologia Arborea.
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Foto courtesy Vocabolo Moscatelli.
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