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The Hoxton Vienna si insedia in un tipico edificio degli anni Cinquanta riproponendo negli interni le tradizioni, la cultura artistica e architettonica che hanno reso famosa la città.

I caratteri distintivi con cui la catena albergheria The Hoxton è ormai conosciuta a livello internazionale vengono ripresi da AIME Studios di Ennismore nel recente progetto per la capitale austriaca, facendo proprie le tradizioni e la cultura viennese con un tocco del tipico umorismo cupo e spiritoso detto “Wiener Schmäh”. L’originario edificio per gli uffici della Camera di Commercio progettato da Carl Appel negli anni Cinquanta è stato trasformato per accogliere 196 camere, una lobby con punto vendita al piano terra, uno spazio eventi, il bar e la piscina sul tetto, il bar Salon Paradise nel seminterrato e il primo auditorium del marchio.

Il ristorante Bouvier, ph. Julius Hirtzberger.

L’edificio, fortemente riconoscibile per la facciata in marmo verde e travertino, la scala centrale, le colonne rivestite in alluminio, i pavimenti in terrazzo e le pareti in travertino dell’atrio, ha mantenuto i suoi peculiari elementi bilanciati da un interior design che ha attinto al patrimonio culturale della città. I riferimenti sono proprio l’estetica dell’architetto Carl Appel, quella della celebre Wiener Werkstätte l’impresa di arti applicate fondata da Joseph Hoffmann e Kolo Moser e attiva fino agli anni Trenta, e del Movimento Moderno.

L’interno di Cayo Coco, il bar sulla terrazza del The Hoxton Vienna, ph. Julius Hirtzberger.

Da qui i materiali durevoli, le linee pulite, la tavolozza di colori semplici ma anche il forte rapporto con gli spazi verdi all’aperto. I mobili vintage sono di provenienza locale; i tappeti su misura sono mescolati a piastrelle contrastanti in un filo conduttore giocoso che collega i diversi spazi.

Terrazza con piscina, ph. Julius Hirtzberger.

Nell’ampia e luminosa hall a doppia altezza, le pareti originali rivestite in travertino e il pavimento in terrazzo sono accostati a divani rosso rubino, poltrone verde lussureggiante, illuminazione d’ispirazione anni Cinquanta, ma anche all’opera botanica astratta e ai dipinti di due artisti austriaci contemporanei: Rini Spiel e Rudolf Fitz. La scenografica scala retroilluminata sul retro della hall completa l’ambientazione di grande impatto visivo.

Le camere, suddivise in Shoebox, Snug, Cosy e Roomy, fanno riferimento al design austriaco del primo Novecento, dalle tende a motivi geometrici ai tessuti in stile Wiener Werkstätte fino alle testiere arricciate ispirate ad Adolf Loos, fra i fondatori dell’architettura moderna. L’ispirazione anni Cinquanta ritorna poi nelle pareti arricchite da fotografie locali e opere d’arte a cui fanno da contraltare soffitti e pavimenti prevalentemente in legno. Gli accessori richiamano l’originaria funzione a uffici dell’edificio mentre i bagni giocano sul contrasto di colori e materiali: piastrelle blu intenso o nere lucide, rifiniture in legno, pavimenti in terrazzo grigio e sanitari cromati.

Hoxton Vienna
L’auditorium aperto alla città, ph. Julius Hirtzberger.

Lo stesso gioco di contrasti che si ritrova nel ristorante Bouvier con cucina a vista, collocato al piano terra oltre la lobby. Il pavimento in terrazzo a scacchiera, le pareti rosso acceso, le sedute personalizzate, i manifesti pubblicitari retrò richiamano la cultura newyorkese mentre i pezzi d’epoca quella locale.

Ancora riferimenti anni Cinquanta, fra speakeasy e atmosfere cubane, per i due bar. Il sotterraneo Salon Paradise cattura l’essenza libera e sperimentale della Beat Generation con bancone in legno di radica, panca in pelle invecchiata, tessuti strutturati, soffitti bassi e cartoline scritte a mano risalenti al periodo proprio del proibizionismo.

Il ristorante Bouvier, ph. Julius Hirtzberger.

Completamente differente il bar-ristorante Cayo Coco sul tetto dell’edificio, con vista a 360 gradi sulla città e piscina. Il pavimento a scacchiera color zafferano dell’area all’aperto, così come quello rosso e nero del ristorante coperto, accompagnato ai pilastri in piastrelle di ceramica blu brillante, alle opere d’arte luminose e ai mobili rattan, catturano lo spirito caraibico dell’Avana.

Il bar sotterraneo Salon Paradise, ph. Julius Hirtzberger.

L’atmosfera nostalgica della cultura cinematografica classica, propria degli anni della metà del secolo scorso, è il mood dell’auditorium. I soffitti sono a blocchi di colore, i dettagli in legno di radica, la facciata del bar in metallo patinato, i lampadari vintage e i drappeggi di velluto. Lo spazio con ingresso separato presenta anche un’area riconfigurabile e due bar dedicati anch’essi aperti alla città a ribadire la vocazione di appartenenza al territorio secondo lo stile The Hoxton.

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In apertura, la hall del The Hoxton Vienna, ph. Julius Hirtzberger.

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