Dal Parco dei Principi al lampadario Swarovski di 6 metri di diametro. Scopriamo chi è Marcello Ceccaroli, l’architetto romano con più di venti cantieri aperti attualmente in Italia e 130 hotel realizzati.

Marcello Ceccaroli è un architetto con le idee molto chiare. Un hotel perché sia di successo deve avere un’ottima location, offrire servizi e avere un personale formato, oltre alla qualità estetica. Certo dopo 28 anni di esperienza nel settore e più di 130 strutture progettate difficile non averle. Fondamentale per la sua crescita professionale è stata l’esperienza decennale presso un’azienda di consulting alberghiero.

Marcello Ceccaroli.

we. Come definiresti le tue modalità progettuali?

Una progettazione organica. Sto molto attento ai materiali, cerco di utilizzare dove è possibile prodotti naturali, sempre nel rispetto del budget, cercando di connotare l’intervento al territorio. Ho un cantiere ora in Puglia in cui sto usando pietra naturale, intonaci che vengono prodotti solo lì, per fare in modo che il progetto appartenga al territorio. Credo che facendo un progetto che rispetti e rispecchi il territorio si possa anche attribuire al prodotto hotel una valenza economica maggiore.

Hall Hotel Niccolò V -Terme dei Papi | Viterbo.

Credo che facendo un progetto che rispetti e rispecchi il territorio si possa anche attribuire al prodotto hotel una valenza economica maggiore.

we. Come nascono i tuoi progetti?

Dipende dai progetti. Spesso mi contattano per l’interior design, che è il settore per il quale è nato il mio studio. Allora incomincio a fare sopralluoghi, indagini di mercato, capire cosa c’è in giro. Mi fermo a dormire nell’hotel e poi, solo dopo avere analizzato tutti gli elementi, incomincio a progettare. Altre volte, invece, mi chiedono di ristrutturare tutto l’hotel. Allora diventa un progetto più interessante, perché è completamente mio e al quale posso dare una identità non solo estetica ma anche costruttiva. Al momento abbiamo venti cantieri aperti, un paio in ogni regione prevalentemente nel centro sud Italia.

La lobby Hotel Niccolò V.

we. Chi è il tuo cliente tipo?

Spesso sono privati che hanno tre o quattro strutture alberghiere. Incominciano da un piccolo lavoro per poi affidarmi la ristrutturazione di tutto il patrimonio immobiliare. 

we. Lavori anche con catene alberghiere?

Certo. Al momento sto lavorando con Radisson Collection. Lavorare con le catene è più vincolante perché bisogna rispettare i loro standard progettuali. La parte creativa viene fuori quando hai carta bianca e massima considerazione da parte del cliente che ti affida un budget. La bravura è rispettare il budget dando anche qualcosa in più come valore. Il committente di un hotel che ho progettato a Caserta mi disse che, se avessi preso un euro da ognuno dei suoi ospiti, avrei potuto rinunciare alla parcella, da tanto era piaciuto il mio progetto e da quanti ospiti aveva attirato”.

we. L’hotel è una macchina e come tale deve funzionare. Qual è l’apporto che dai come progettista?

Prima di tutto non bisogna sbagliare i flussi e differenziare bene il percorso pulito da quello sporco, tutta quella parte che non si vede ma che è fondamentale per fare funzionare un albergo. E poi cercare di usare prodotti che non abbiano costi esagerati, che abbiamo una loro durabilità e soprattutto di facile gestione. Questo secondo me deve fare il professionista. Utilizzare i giusti prodotti e consigliare il cliente.

we. Qual è un aspetto del tuo lavoro poco conosciuto?

Ci dedichiamo anche molto alla progettazione di sale per ricevimenti. È molto divertente. Praticamente non hai budget. Ho iniziato venti anni fa quasi per gioco a progettare location dove fare eventi. Per esempio, cinquecento metri quadri da studiare come vuoi. Nel 2000 ho progettato un lampadario Swarovski di sei metri di diamentro. Praticamente non c’è limite: puoi utilizzare materiali pregiati, marmi di qualsiasi tipo che difficilmente puoi utilizzare in tutti i progetti.

In apertura, la hall dell’Hotel Niccolò V a Viterbo.