La prima colazione, in tutti gli hotel del mondo, è un parametro di scelta fondamentale. Chiunque prenota una camera d’albergo, sono due le cose a cui non rinuncia: la comodità e il comfort di una buona camera e la prima colazione. Dunque rinunciamo a tutto, ma non a un dolce risveglio. 

 
Dopo il duro colpo assestato da questi due anni di pandemia, le cose sembrano evolversi. Le decisioni prese all’inizio del 2020 oggi cambiano e sembra che si ritorni all’apertura del buffet.
I clienti che in questi due anni hanno soggiornato in hotel si sono abituati a un nuovo modo di vivere la colazione. Mentre prima l’abbondanza e la ricchezza insieme all’esposizione erano fondamentali per avere un buffet vincente, oggi nulla di tutto ciò serve per avere una colazione all’insegna dell’effetto wow.
Le nuove normative hanno imposto di servire le colazioni avendo cura degli assembramenti e dell’igiene in termini di gestione del buffet, con vetri e plexiglas per separare i clienti dal cibo. È stato ridotto lo spreco, è vero, non è possibile più che tante persone tocchino contemporaneamente il cibo o le attrezzature del buffet. È stato dato più spazio alle cose essenziali, ai prodotti genuini, forniti da produttori locali e di grande impatto per il cliente.
 
Se lanciamo lo sguardo al periodo pre covid, la stragrande maggioranza degli hotel metteva in mostra tutto quello che poteva e ogni mattina il buffet veniva arricchito con tantissimi prodotti. Era possibile trovare molte qualità diverse di pane, succhi di frutta, cereali, semi. La tendenza di oggi invece è quella di proporre piccole quantità di prodotti ma con un’attenzione maggiore alla qualità, al prodotto locale, al prodotto preparato al momento e il cliente apprezza molto di più questo tipo di servizio piuttosto che quello a cui siamo da sempre stati abituati.
 
 

Ma a chi spetta la scelta di decidere cosa fare a questo punto? Ritornare al buffet aperto o mantenere il buffet assistito? La scelta spetta all’albergatore che si trova ancora una volta di fronte a una decisione. Per rispondere però a queste domande occorre fare delle analisi ben precise e considerare rischi e benefici di entrambe le alternative. Vediamo quali sono:

Buffet aperto:

  • Rischio assembramenti
  • Reclami da parte del cliente 
  • Confusione sul buffet  
  • Rimpiazzo e pulizia continua delle attrezzature a disposizione
  • Possibilità per il cliente di prendere da solo ciò che gradisce 
  • Gestione del buffet più semplice 
  • Probabilmente un cameriere in meno
  • Servizio più veloce   

Buffet assistito:

  • Servizio più lento
  • Due camerieri ad assistere il buffet 
  • Porzioni giuste nei piatti 
  • Azzerati quasi del tutto gli sprechi 
  • Buffet sempre ordinati e puliti 
  • Facilità di organizzazione 
  • Nessun rischio di assembramenti  

Ogni struttura ha le proprie caratteristiche e la propria clientela, per cui ognuno valuterà di conseguenza e si organizzerà al meglio per offrire un servizio eccellente. Forse qualcuno adotterà un sistema ibrido, dove una parte di buffet è lasciata al cliente mentre un’altra parte è assistita. Qualunque sia la scelta, bisogna sempre pensare ai benefici e ai rischi che si possono incontrare. 
Ricordiamoci che la colazione può essere determinante per la scelta del cliente e che è l’ultima cosa che fa prima di pagare il conto. Impegniamoci affinché resti un ottimo ricordo nella mente degli ospiti..