Architettura rinascimentale, affreschi e interior design contemporaneo trovano casa nel ristorante Chic Nonna di Vito Mollica nello storico palazzo Portinai Salviati nel centro di Firenze. Proposte fine dining realizzate nelle cucine all’avanguardia by kitchen designer.

Un’operazione di valorizzazione del patrimonio culturale e di rifunzionalizzazione di palazzo Portinai Salviati (12.000 metri quadrati) uno degli edifici storici più importanti di Firenze di proprietà di LDC Hotels & Resorts. Un restauro che ha aperto alla città la Corte di Cosimo I, la Corte degli Imperatori e la Cappella Salviati.

Salotto Portinari. La Corte di Cosimo.

Il piano terra del palazzo è dedicato alla nuova offerta culinaria: la Corte degli Innamorati con i cicli di affreschi dell’Odissea e le storie di Ercole, realizzati da Alessandro Allori (1574- 1576), fa da scenografia al ristorante gourmet Chic Nonna dello chef stellato Vito Mollica, mentre la Corte di Cosimo I ospita il Salotto Portinari Bar & Bistrot con proposte ispirate alla tradizione culinaria toscana e italiana. Chic Nonna, il cui concept è stato sviluppato da Mine & Yours Group, è suddiviso in cinque sale con 55 posti a sedere fra dettagli artistici e di design su progetto dello studio di architettura B-Arch di Sabrina Bignami e Alessandro Capellaro, che si è occupato anche dell’allestimento del bar e della Sala Beatrice.

Le grottesche.

Fra affreschi e pavimenti originali, l’illuminazione e gli arredi su misura sono disposti in modo da non interferire con il contesto storico-artistico per disposizione e dimensioni. Ne deriva un’atmosfera generale suggestiva che accoglie e rifugge dallo scorrere del tempo.

Il nome Chic Nonna deriva dalla tipologia di cucina offerta: alta cucina che coccola come sa fare una nonna, all’unanimità simbolo d’amore e bontà.

Come ci spiega Sabrina Bignami: “Nel ristorante ogni sala presenta una propria identità, meravigliosa e potente; tutto è estremamente eterogeneo. Siamo partiti con l’idea di tenere la mano leggera, di produrre un progetto silenzioso e nascosto, che completasse la funzionalità e il comfort degli spazi delle diverse sale, che riuscisse a dare un senso di continuità in un universo così molteplice, che restasse in secondo piano, rispetto a un contesto di tale livello artistico.”

Abbiamo lavorato quasi esclusivamente sulla luce, integrando il sistema esistente con elementi discreti capaci di costruire un’illuminazione narrativa sulle opere che ancora ne erano prive e contemporaneamente di dare ai tavoli una luce concentrata, tenue e carica di sensualità.

“Questo atteggiamento si inverte invece nelle sale secondarie dove, dopo un percorso progettuale complesso e non privo di ripensamenti, abbiamo utilizzato elementi a paravento costruiti con lo stesso sistema seta-moirée e specchi che caratterizzano bar e sala Beatrice. Abbiamo così cercato di attribuire identità agli ambienti che ne erano scarsi o totalmente privi, e insieme costruito quel fil-rouge che percorre tutto il mondo Chic Nonna, attraverso sale completamente diverse le une dalle altre, per forma, carattere e soprattutto identità artistico-architettonica. In definitiva il nostro è un progetto omeopatico, fatto di pochi elementi iconici, attraverso i quali abbiamo voluto evocare in questo luogo storico una sottile identità architettonica contemporanea, senza sovvertirne l’animo classico.”

Il cuore pulsante della ristorazione sono le cucine progettate da Andrea Viacava le cui competenze come kitchen design sono diventate sempre più importanti per la gestione di queste macchine da guerra che richiedono una progettazione integrata.

Lo stesso Viacava ci svela il suo ruolo: “ Il kitchen designer materializza le idee degli chef, che sono sempre molto innovative ma non sempre spiegate con chiarezza. L’essere a mia volta cuoco mi permette di parlare la stessa lingua e di capire al volo le specifiche esigenze. Vito Mollica da subito ha ascoltato e preso in esame le proposte presentate per il miglioramento delle procedure così come, da parte mia, ho accolto e concretizzato i suoi consigli. Il mio lavoro consiste nell’ottimizzare la funzionalità di una cucina in modo che ogni partita abbia spazi e dotazioni adeguate alle esigenze, i flussi siano tali da evitare colli di bottiglia e ingorghi interni e lo chef abbia tutto a portata di mano, quasi che possa lavorare anche bendato trovando comunque ciò che serve. Il progetto oltre alla funzionalità tiene in grande considerazione gli aspetti igienici e la sostenibilità adottando i piani unici e l’installazione su zoccolo, la sanificazione con ozono, il lavaggio integrato dei pavimenti, i sistemi centralizzati di generazione di freddo alimentare con recupero di calore, ottimizzando i consumi energetici e valorizzando i rifiuti. Grande attenzione è dedicata al benessere di chi lavora in cucina, al controllo della temperatura e dell’umidità ambientale, l’illuminazione adeguata, non ultima la supervisione anche da remoto di tutte le funzioni”.

In apertura, Chic Nonna. La corte degli Imperatori.