
Aria di Salento a Palazzo Flora.
A Gallipoli AtelierP e Alessandro Mario Cesario fanno di Palazzo Flora uno scrigno pieno di segreti, di viaggi lontani, di memorie sedimentate avvolto nei colori del Salento.

L’architettura e l’interior design come strumento per riattivare ricordi, emozioni, energie. Tanto sono riusciti a realizzare AtelierP degli architetti Luca Piccinno e Mattia Pareschi con l’interior designer Alessandro Mario Cesario – già artefici delle parti comuni e del rooftop del Radisson Collection Hotel Santa Sofia a Milano – nel restyling di Palazzo Flora a Gallipoli.


Nell’albergo la memoria, sedimentata da oggetti e immagini di grande impatto, si unisce all’ironia di alcuni elementi in stile pop che identificano il mondo complesso e articolato del Salento.

L’intervento rappresenta la metafora del centro storico cittadino, un’isola architettonica come rifugio per il corpo, il cuore e il pensiero. Novecento metri quadrati complessivi tra spazi interni e terrazze sono diventati uno spazio mutevole con i colori del Salento, in una palette che dal verde vira alla terracotta come la terra delle campagne.

La corte d’ingresso è già un invito ad abbandonarsi all’atmosfera marina contemplando la bacheca dove sono esposte conchiglie, anfore e spugne dei fondali pugliesi.

Il mare diventa segreto all’interno del cortile con aiuole e terrazzamenti dove la piscina centrale di forma tonda e lineare prende il posto dell’ex fontana rialzata. La struttura in pietra leccese con alte e solide mura in bianco calce è racchiusa dentro un perimetro che diventa spazio di sosta con comode pedane per il solarium e ampi cuscini rivestiti con un tessuto a righe che richiama le sdraio anni Sessanta. Palme e sempreverdi rendono tangibile l’idea di un’ospitalità con la natura a portata di mano e votata al benessere totale.



I due piani con dieci camere ricche di elementi originali quali le volte a stella, i pavimenti in cementine pugliesi, i soppalchi e i soffitti affrescati richiamano una bellezza antica, ma attualizzata da una trama di complementi d’arredo che propongono un concetto di viaggio slow.

Il linguaggio dell’interior è arricchito dagli stimoli visivi che sono stati mescolati in modo armonico alle preesistenze. Le camere dai colori caldi e luminosi vengono contaminate da oggetti che rimandano a un tempo lontano e agli affetti più cari.


Tutto è studiato ad hoc: i comò, le cassapanche, gli abat-jour, i lampadari a sospensione, i tessuti a tinta unita o con pattern floreali sono stati giocati in grande proporzione per le testiere dei letti perimetrate da sottili cornici. A contrasto, i bagni uniformati dalla resina color sabbia che riveste pareti e pavimenti.

Gli spazi comuni, invece, si presentano con tinte scure e maschili per metterne in risalto l’anima un po’ dandy e globe trotter. In particolare, la sala lettura si contraddistingue per l’accostamento della grande libreria art déco spagnola al prototipo di un tavolo in metallo realizzato da Lips Vago, che è diventato un pezzo di storia del design.
Tags In
TAGS
CONTATTI
Redazione: redazione@wellmagazine.it
Advertising: advertising@wellmagazine.it
NEWSLETTER WE:LL
Ricevi i nuovi articoli pubblicati e gli aggiornamenti di we:ll magazine direttamente sulla tua email!