Tempo di lettura: 3 minuti.

Con una previsione di presenze pari a 56,5 milioni per i mesi di giugno, luglio, agosto e settembre, i volumi della stagione estiva 2024 del turismo outdoor si prospettano in linea con quelli della scorsa estate (il numero di presenze si è attestato sui 56,3 milioni) e in aumento del 3% rispetto al periodo pre-pandemico (55,9 registrato nel 2019).

Questo quanto emerge dalla 4° edizione dell’Osservatorio sul turismo outdoor realizzato da Human Company, azienda fiorentina punto di riferimento nell’hospitality in Italia e attiva da oltre quarant’anni nel turismo open air, in collaborazione con THRENDS.

Due sono la novità dell’edizione 2024: l’estensione della survey a un panel di 300 operatori outdoor e altri operatori del trade e istituzionali, con lo scopo di indagare la percezione degli opinion leader del settore in merito alla scorsa stagione estiva e alle attese per la prossima, e l’introduzione di un’analisi approfondita per stimare l’impatto economico diretto del settore outdoor.

Il lavoro sviluppato presenta in anteprima per il settore anche i risultati dell’anno 2023 che con 68,6 milioni di presenze totali certifica un +3% rispetto al 2019. La previsioni sulle presenze dell’estate 2023 formulate nella scorsa edizione dell’Osservatorio Outdoor si sono rilevate particolarmente accurate facendo segnare un errore del solo 1%.

Infatti il consuntivo dell’estate 2023 è di 56,3 milioni di presenze (ottenuto dai dati provvisori condivisi dagli Uffici Statistica delle Regioni) contro la nostra stima di 56,6 milioni.
L’analisi approfondita dei dati ha permesso anche di stimare l’impatto economico diretto del settore outdoor, che per il 2023 si è attestato intorno ai 4,79 miliardi; questa cifra rappresenta il contributo all’economia portato dalla spesa dei turisti che scelgono formule ricettive open air. Se rapportato all’impatto diretto del turismo in Italia, pari a 100 miliardi*, l’outdoor rappresenta circa il 5% del mercato.

La previsione positiva per l’estate 2024 è sostenuta da una crescita dell’occupazione on-the-book registrata dagli operatori turistici (outdoor e trade), i quali evidenziano dati molto promettenti per l’estate: a marzo 2024 circa un quinto delle strutture intervistate presentava già un’occupazione tra il 61% e l’80%. Il mercato estero sarà sempre più determinante nella stagione in arrivo: si registrerà infatti la migliore performance dal 2017, con una stima per l’estate di circa 30 milioni di presenze (53% del totale).

Gli operatori trade vedono la Germania come il Paese di provenienza maggiormente in crescita, seguito dall’Olanda e dalla Danimarca.

Il mercato italiano, che costituirà il restante 47%, sarà pressoché allineato con gli anni passati, ma leggermente calante rispetto al 2021 e sotto i valori media pre-2020. In particolare, sarà il Nord-Est l’area geografica trainante in termini di performance (25,1 mln le presenze stimate) specialmente per i turisti nord-europei i quali la considerano particolarmente attrattiva per l’offerta di alto livello e la vicinanza geografica. Per giungere alle previsioni dell’Osservatorio, sono stati analizzati una serie di fattori di impatto derivanti dall’attuale contesto macroeconomico. Lo stato globale dei conflitti, tra cui quelli in Ucraina e Palestina, che potrebbe ridisegnare le tratte di viaggio sia degli italiani che degli stranieri; il paniere di scelta delle vacanze a lungo raggio dei paesi UE potrebbero quindi variare portando a scelte di vacanze diverse in alcuni mercati.

Molto importante e da tenere in considerazione è l’appeal in costante crescita del Belpaese da parte dei mercati esteri: vari operatori stranieri indicano, infatti, che l’Italia si posiziona sempre nelle primissime posizioni delle mete più desiderate.

Di contro il mercato interno conferma una predisposizione a viaggiare oltre i confini nazionali. Emerge, inoltre, una competizione sempre maggiore tra le diverse formule ricettive, in particolare extra-alberghiere in contesti leisure.

Si assiste anche ad una crescita della domanda per i mesi di coda della stagione come maggio, giugno o settembre, al di fuori dai classici periodi estivi, in grado di offrire prezzi più bassi, la possibilità di prolungare le vacanze e di sfuggire alle elevate temperature registrate nel Mediterraneo.

Infine, la crescita delle tariffe nel turismo, confermata dai risultati della survey che abbiamo condotto, potrà influenzare le abitudini di consumo e di scelta dei viaggiatori con una revisione dei propri budget di spesa, la ricerca di offerte e promozioni, il taglio di eventuali servizi ancillari e la modifica dei propri periodi di vacanza.

Il perimetro di analisi dell’Osservatorio si attiene a tutti i player del macro-comparto dell’open air (camping e villaggi turistici), continuando a presentare insight concreti e strategici.

*Valore di Openeconomics e Fondazione TorVergata del 2022.

***

THRENDS è una società di consulenza specializzata in analisi e strategie nel settore Tourism & Hospitality che si caratterizza per la padronanza di dati settoriali. Le tre business line della società sono: financial planning, data, market research.