Il nome del ristorante è la data di compleanno dello chef Passoni: 13.10, il boutique ristorante a Vimercate, alle porte di Milano, che porta la firma della designer Serena Confalonieri.

Materiali che diventano superfici architettoniche. L’integrazione di colori e pattern trasforma il ristorante dello chef Marcello Passoni in un caleidoscopio di sorprese per rifletterne la proposta gastronomica. Un boutique restaurant di 25 coperti che Serena Confalonieri, designer e art director milanese impegnata nel campo del product, interior, graphic e textile, ha progettato come una casa raccolta attorno al cortile interno tipico delle case di ringhiera e che si sviluppa con tre stanze principali: l’ingresso, la saletta privata e la sala ristorante fra loro collegate.

La divisione degli spazi è funzionale ma informale in un susseguirsi di tinte naturali che richiamano gli ingredienti utilizzati in cucina: pattern eclettici e vivaci (rivestimenti ceramici Florim), finiture in palette di colori soft, delicati, ispirata agli elementi della natura per pareti e soffitti (collezione Argille di HDsurface), arredi ricercati come le lampade Servomuto e MM Lampadari, le sedie chiavarine artigianali Fratelli Levaggi, gli arredi per il bagno di Ceramica Cielo.

Spazio e arredi, molti appositamente disegnati, creano una relazione che racchiude una storia raccontata man mano. “Da qui la realizzazione di uno shooting work in progress durante i lavori per trasmettere una sensazione intima, domestica e iniziare a raccontare l’anima del ristorante, facendo sì che le persone entrassero in empatia con il progetto”, spiega la designer.

I prodotti e le loro personalizzazioni risultano talmente in sintonia con il concept design tanto da far comprendere il ruolo avuto dalle aziende partner. Fra i molti prodotti realizzati su disegno: il wallpaper Carnival di Wall&Decò scelto per il bagno, lo specchio Stilla di Potocco che dà profondità al corridoio di collegamento fra l’ingresso e le sale del ristorante, la collezione di tableware Kyma di Sambonet e il tappeto di Besana Carpet Lab site specific.

Un lavoro di collaborazione attiva che permea tutto l’iter progettuale a cominciare dall’attore principale, lo chef.

“Una collaborazione nata da una conoscenza e una stima reciproca che dura da anni. Anche se i nostri linguaggi non sono esattamente gli stessi”, sottolinea l’interior designer Serena Confalonieri, “siamo riusciti a farli convivere in uno spazio che risulta allo stesso tempo rilassante e vivace. Attraverso un intenso uso di texture e materiali differenti e con tonalità naturali, meno sature rispetto a quelle che uso solitamente, ho ricreato un ambiente che rispecchia il mio approccio architettonico e che ben riflette i piatti e la filosofia dello chef.”

Il progetto rappresenta il ritorno di Serena Confalonieri al confronto con una dimensione spaziale diversa già anticipata da progetti a una scala maggiore, come gli interventi di urbanesimo tattico: il concept del murales di zona Città Studi o quello didattico per l’ex parcheggio del quartiere Quarto Oggiaro. Una griglia grafica per il piazzale di 600 metri quadri simile a quella dei fogli dei quaderni a quadretti che utilizzano i bambini del vicino complesso scolastico. “Adattare il mio modo di lavorare e la mia visione estetica a una scala differente, prediligendo la fruibilità e la destinazione degli spazi, ha rappresentato una sfida interessante. Al tempo stesso, questo progetto mi ha permesso di raccontare più nel dettaglio i tratti caratteristici che accomunano i miei lavori: l’utilizzo del colore, dei pattern e di forme semplici e accoglienti.”

ph. Matteo Imbriani