Come nel celebre romanzo di Dickens, abbiamo immaginato che ogni albergatore, nella notte della vigilia di Natale, riceverà la visita di tre fantasmi: il fantasma del Natale passato, il fantasma del Natale presente e il fantasma del Natale futuro. Vediamo insieme cosa hanno da dirci

IL FANTASMA DEL NATALE PASSATO

Te lo ricordi, albergatore, il Natale 2010? I preparativi, l’albero di Natale, Last Christmas on air, i pacchetti esperienziali, le newsletter con gli auguri, le tavolate al ristorante, il telefono che squilla di continuo. La stanchezza, lo stress. Le preoccupazioni per il futuro.

E quali sono i tuoi problemi più grandi? TripAdvisor. La parity rate. La disintermediazione. La signora della 312 che chiama di continuo la reception con mille richieste. Facebook, quella nuova diavoleria dove ancora non hai capito se sia meglio essere presenti oppure no, si vedrà, se ne riparla a gennaio. Il sito da rifare. Il gestionale che si blocca proprio il 24. Il tuo competitor che ha comprato le recensioni e adesso ti ha superato nella classifica. Che ne sarà, di questo passo, dell’ospitalità in Italia? 

È dura fare l’albergatore nel 2010.

IL FANTASMA DEL NATALE PRESENTE

Rossi, gialli, arancioni. I colori caldi che disegnano il Natale più freddo della nostra storia. Alberghi chiusi, alberghi aperti, alberghi vuoti. Direttive che arrivano a mezzanotte. I concetti di incertezza e precarietà ridefiniti completamente nel giro di pochi mesi. Le mascherine che non coprono i sorrisi, perché si sorride proprio poco. Le vacanze in sicurezza.
Il gel per le mani al posto del welcome drink. Il telefono che squilla soltanto per le cancellazioni. La sanificazione del niente. I tamponi positivi. I pensieri negativi. I ristori che non ristorano.

Il futuro è un’ipotesi, Franceschini una certezza.

IL FANTASMA DEL NATALE FUTURO

Meno male che il Natale del 2020 ti ha insegnato tante cose. In questi anni hai imparato a volere più bene al tuo prodotto. A volere più bene ai tuoi ospiti e al tuo lavoro. Hai pensato che mai avresti voluto rivivere una situazione del genere. Tra tanti sacrifici, hai ristrutturato l’albergo. Hai imparato che la tecnologia può aiutarti nel rapporto umano con i tuoi ospiti, e non il contrario. Hai imparato che la disintermediazione parte da lontano e ha molto a che fare con l’accoglienza, oltre che con il prezzo. Hai imparato che le keywords devono descrivere i tuoi servizi per farti trovare da chi ti cerca e ti vuole, non farti essere primo su Gugol. Hai imparato che in albergo si possono fare tante cose, oltre a dormire. Hai imparato a rispettare l’ambiente e adesso green non è soltanto una parolina che sbandieri sui social perché ti hanno detto che è un trend. Hai imparato che sempre, ma soprattutto nei momenti di difficoltà, il tuo staff deve essere unito e preparato. E che la formazione è un investimento e non un costo. E che il capitale vero è quello umano. Ma quel che è più importante, hai finalmente smesso di mandare le newsletter di Natale.
Il futuro continua a essere incerto, ma tu sei molto più consapevole.

Franceschini, invece, sta ancora là.