Molte aziende non hanno subito danni e non hanno dovuto modificare, migliorare o gestire cambiamenti repentini, anzi sono riusciti ad aumentare i fatturati, a trovare nuovi clienti e a implementare il loro business. Il mio pensiero però, in questo articolo è rivolto a chi invece si è trovato a dover combattere con decreti, novità, restrizioni, distanziamenti e chiusure. A chi, nel mezzo del tornado, è riuscito a sopravvivere e a chi è stato fermo cercando nuove soluzioni per una crescita.

Ci siamo abituati a bere il caffè nel monouso di carta riciclabile, non è il massimo ma lo abbiamo accettato.
Ci siamo poi abituati a mangiare ordinando da casa e attendendo la consegna, il cibo non è come al ristorante ma lo abbiamo accettato.
Ci siamo abituati allo smartworking, a parlare per ore dietro uno schermo in giacca e cravatta nascondendo i pantaloni del pigiama, alla DAD, alla CIG, alla FIS, ai DPCM, ai cambi di governo, ai tamponi, al vaccino, alla quarantena!
Ci siamo abituati a tutto questo, d’altronde viviamo nell’era dell’abbiamo sempre fatto così e ci siamo talmente abituati ad abituarci facilmente (scusate il gioco di parole) che non ci facciamo neanche più caso, ma a una cosa non riusciamo ad abituarci proprio, a stare a casa fermi con le mani in mano senza far niente per migliorarci, siamo Italiani, siamo forti e presto ripartiremo.
E a proposito di ripartenza avrei in mente tante cose, ma su una non riesco a distogliere il pensiero.
Da settimane ormai sentiamo parlare di ripartenza.
Ripartenza di cosa? Se c’è una cosa che ho capito in questi 14 lunghi mesi di angoscia, è che tutto può accadere e che non possiamo e non dobbiamo fare come facevamo prima, il mondo è cambiato, le esigenze sono cambiate!

Allora mi chiedo… Ripartenza, ripartita o rinnovamento?
Molte aziende non hanno subito danni e non hanno dovuto modificare, migliorare o gestire cambiamenti repentini, anzi sono riusciti ad aumentare i fatturati, a trovare nuovi clienti ed aumentare il loro business. Il mio pensiero però, in questo articolo è rivolto a chi invece si è trovato a dover combattere con decreti, novità, restrizioni, distanziamenti e chiusure, a chi nel mezzo del tornado è riuscito a sopravvivere e a chi è stato fermo cercando nuove soluzioni per una crescita.
Credo che a breve saremo tutti in gara con le nostre attività partecipando come START-UP, tutti in fila con tante nuove idee pronti per un magnifico rinnovamento.
Sono molto addolorato dal danno inflitto alle persone che non sono riuscite ad andare avanti e hanno dovuto interrompere le loro attività, a loro va’ tutto il mio pensiero e mi auguro si possano rialzare presto e meglio di prima ma a breve ci sarà si una ripartenza ma con un grande rinnovamento cavalcando l’onda del miglioramento e con tante idee nuove.
La maggior parte degli articoli che pubblico su we:ll magazine hanno come fine quello di aiutare e consigliare, e anche in questo vorrei lasciarvi qualche consiglio.
Partendo per punti, inizio da quello più importante:

L’identità

Una volta una persona a me cara mi disse che ognuno di noi, nell’arco della propria vita e anche dopo, sarà ricordato per quello che è e per quello che è stato, ognuno di noi ha una propria identità e, a meno che non si abbia il dono dell’ubiquità, rimarrà quella per sempre. È la parte che ci contraddistingue. Queste parole mi hanno sempre fatto capire quanto sia importante avere una propria identità anche nel proprio lavoro, nel proprio ristorante, e trasmetterle senza trascurare nulla al proprio staff e alla clientela.

Il cliente interno

Lo staff è la cosa più preziosa che abbiamo, se ne avremo cura loro saranno riconoscenti con noi e trasmetteranno questa cura ai nostri clienti che a loro volta si sentiranno coccolati e apprezzati, parleranno bene di noi, lasceranno ottime recensioni, consiglieranno il nostro ristorante e diventeranno clienti fedeli.
Se incentiviamo nel modo giusto il nostro staff e lo renderemo parte attiva della nostra attività ne trarremo beneficio e il nostro lavoro sarà più semplice.

La lista clienti

Ogni cliente deve essere schedato, come farebbero in questura (scherzo…un po’ meno)!
Solo con i dati dei clienti possiamo mettere in moto un meccanismo in grado di trasmettere in maniera molto semplice quello che stiamo facendo e che abbiamo intenzione di fare.
Quindi se stiamo rinnovando la nostra idea di ristorazione, senza una lista clienti non saremo in grado di comunicarlo. Questo è solo un esempio perché la tua lista la potrai utilizzare per fare marketing, per ricordare ai clienti che ci sei, per inviare un regalo, per fare gli auguri per i compleanni e tantissime cose ancora.

Chiudo con questa tre punti fondamentali, che spero possano essere utili sia per iniziare un nuovo percorso partendo da zero, sia per rinnovare il percorso già intrapreso da tempo.
Non abbandonatevi alle abitudini e cambiate le vostre prospettive. Qualsiasi sia la vostra attività, abbiate fiducia in voi e nelle persone che vi aiutano e fanno parte del vostro staff, sorridete il più possibile e non smettete mai di formarvi perché dopo questi tre punti c’è la formazione che, a differenza di altre cose, non ha mai fine.