Repower è una azienda del settore energetico dal 2002 presente anche in Italia ma con più di cento anni di storia. La sua particolarità è guardare sempre avanti. Il Premio Compasso d’Oro ADI  2020 per la seduta smart E-LOUNGE arriva come un coronamento di questo percorso rivolto all’innovazione e alla sostenibilità. Ne parliamo con Fabio Bocchiola, AD Italia.

we: Non è la prima volta che vi cimentate con il design, cito per esempio la Palina firmata da italo Rota. Come nasce il binomio innovazione-sostenibilità e design?

Crediamo fermamente nel concetto di design come acceleratore della smart city, intesa come ecosistema dove la tecnologia, e più in generale l’innovazione, possa migliorare la qualità della vita dell’uomo e allo stesso tempo innalzarne sensibilmente gli standard di sostenibilità. Repower ha nel suo DNA l’attenzione all’inserimento paesaggistico e all’estetica, non intesa come valore fine a se stesso, ma come mezzo per trasformare un’opera (che sia una centrale idroelettrica come quelle che abbiamo realizzato ai primi del ‘900 nel Cantone dei Grigioni) in un landmark, permettendole di entrare a far parte dell’identità del territorio che la accoglie e della comunità che lo anima. Oggi questo concetto per noi si traduce nella parola design, declinato in ogni sua forma, anche in quella di service design.

Fabio Bocchiola, a destra, e il designer Antonio Lanzillo, progettista di E-LOUNGE, la panchina multifunzionale.

we: Testa, dita, cuore, cito un suo intervento sempre attuale. Quanto di tutti e tre c’è nel progetto E-LOUNGE?

“Testa, dita, cuore” è ciò che secondo Mozart serviva a un pianista per essere un bravo musicista. In Repower usiamo lo stesso approccio per parlare della sostenibilità, intesa come punto di equilibrio tra tre componenti: l’ambiente, lo sviluppo e l’uomo. Se i primi due argomenti sono piuttosto noti e condivisi il terzo è quello che ci caratterizza: un approccio quasi rinascimentale che mette al centro delle nostre soluzioni la qualità della vita che non può essere sacrificata in nome dello sviluppo ne di un ambientalismo intransigente. Questa per noi è la sfida da affrontare: perseguire uno sviluppo veramente sostenibile che metta al centro l’uomo, la sua storia e la sua identità. Nel concreto vuol dire immaginare impianti di produzione energetica ben inseriti nel paesaggio, degli strumenti per la mobilità elettrica di design, che dialoghino con il territorio e la comunità che lo anima. E-LOUNGE da questo punto di vista è la sintesi perfetta di questo approccio: non solo per il Compasso d’oro, che ha vinto e ne certifica l’attenzione al design, ma per la funzione, che ripensa quella della panchina trasformandola in un oggetto versatile che permette di accogliere le e-bike ricaricandole mentre si naviga grazie al suo hotspot. È proprio con questo fine esplorativo, che abbiamo appena lanciato “Rumors d’Ambiente. Alla ricerca della sostenibilità”, il nostro primo podcast, con cui vogliamo raccontare storie di donne e uomini che con la loro vita e il loro lavoro rendono il mondo più sostenibile.

we: Il vostro approccio alla e-mobility ha inizio sulle ruote, ma ha trovato continuità sull’acqua con la barca completamente elettrica. Ci racconti il perché di questo progetto.

È stato un processo molto spontaneo, quello di pensare alle nostre soluzioni non come prodotti indipendenti ma come parte di un ecosistema ben integrato. Abbiamo iniziato con Palina e Bitta, i nostri strumenti di ricarica, abbiamo poi sviluppato LAMBROgio e LAMBROgino, i cargobike a pedalata assistita per poi arrivare a E-LOUNGE. Nel 2018 abbiamo lanciato Repowere al Salone nautico di Genova, una barca nativa elettrica che offre un’esperienza di navigazione unica, immersa nel silenzio e nella totale assenza di vibrazioni e ovviamente di emissioni. Repowere è parte anch’essa del nostro ecosistema potendo ricaricarsi da Palina e Bitta, strumenti che offrono il servizio di ricarica anche, e principalmente, alle auto elettriche.

we: Un pensiero al mondo dell’hospitality. A chi si rivolgono questi progetti? Sicuramente ai comuni, ma ancora di più, a mio avviso, al settore hotellerie. Quanto interesse c’è da parte dell’albergatore nei confronti della sostenibilità?

L’hospitality e in particolare l’hotellerie sono sicuramente i due soggetti a cui guardiamo per le nostre soluzioni di mobilità elettrica e non solo. La fornitura di energia da fonte rinnovabile certificata TUV non è solo un valore e una prova di responsabilità sociale ma anche una potente leva di business. Per questo da sempre assistiamo i nostri clienti nel raccontare le proprie scelte di sostenibilità e consapevolezza, mettendoci il cappello dell’agenzia di comunicazione che li affianca in questa attività. Per questo abbiamo sviluppato due famiglie di social, altrettanti blog e diversi strumenti di comunicazione che nel tempo hanno saputo ricavarsi uno standing autorevole, come per esempio le quattro edizioni del White Paper sulla mobilità sostenibile e i veicoli elettrici. Last but not least, l’efficienza energetica e la riduzione del rischio sul luogo di lavoro, dove sviluppiamo soluzioni innovative ed efficaci. Un esempio? Siamo stati i primi ad applicare la termografia alla prevenzione di malfunzionamenti (che spesso diventano incendi) agli impianti elettrici. Siamo anche attivi nel campo del relamping, sostituendo i vecchi impianti di illuminazione con lampade a led.

I cargo bike.

we: Secondo lei quanto un approccio sostenibile influenza positivamente la brand reputation dell’hotel?

La sostenibilità è sempre più un valore richiesto dal mercato e quindi chiave per le aziende, e questo vale anche per il comparto hotellerie. Ce lo ricorda da ultimo “PMI, la ripresa post Covid in 8 focus”, l’analisi che abbiamo commissionato a Il Sole 24Ore su otto settori chiave del tessuto imprenditoriale italiano. Nel report dedicato interamente al turismo emerge come il servizio di ricarica per veicoli elettrici possa rappresentare un vantaggio competitivo concreto per allargare la propria quota di mercato. Rafforzare la brand reputation in un’ottica di sostenibilità è un impegno a 360 gradi nei confronti degli utenti finali, ecco perché i nostri consulenti dell’energia (più di 500 agenti in tutta Italia) sono sempre in ascolto delle esigenze dei clienti Repower, con l’obiettivo di offrire una strategia e poi le soluzioni per implementarla in maniera concreta.