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Giulia Delpiano e Corrado Conti, in arte ovre.design®️, il duo tutto italiano che ha fatto propria l’efficienza americana con un obiettivo ben preciso: l’estetica oggettiva. Complice una progettazione con forti radici nel marketing.

Una chiacchierata con Giulia Delpiano e Corrado Conti, founder di ovre.design®️, studio di interior con sede a Reggio Emilia e Miami specializzato nell’hospitality. Ci svelano lavori futuri, ambizioni e la loro progettazione sensoriale.

we. Come nasce ovre.design®️?

ovre.design®️ nasce dalle passeggiate in montagna e dai nostri viaggi, dalle esperienze in studi internazionali prima di tornare in Italia; nasce dal desiderio di creare innovazione e promuovere un nuovo approccio alla progettazione esperienziale. Il nostro studio nasce dagli infiniti confronti su cosa avremmo voluto apportare al mondo dell’interior design in Italia e dalla sintesi che dopo tanti anni negli Stati Uniti volevamo importare il pragmatismo del progetto hospitality americano, orientato all’ospite rispetto all’unicità dell’esperienza e all’investitore nella massimizzazione del suo profitto. Sembra asettico ma, al contrario, è il risultato della creatività italiana e dell’efficienza organizzativa americana.

Corrado Conti e Giulia Delpiano.

Nel mettere le basi dello studio siamo stati entrambi convinti che la specializzazione fosse un concetto poco condiviso dagli architetti italiani, più propensi a sponsorizzare il ruolo di “regista” dell’opera complessivamente piuttosto che di un team composto da professionisti altamente specializzati in un settore. Siamo certi che il ruolo di supervisione sia alla base del nostro operato ma siamo altrettanto convinti che una buona progettazione oggi sia generata da un insieme di esperti. Noi abbiamo scelto di esserlo nel mondo della brand strategy e direzione creativa, incanalata nel mondo dell’interior design esclusivamente hospitality. Non puntiamo a essere tuttologi ma, nel giro di qualche anno, tra i migliori del nostro settore.

Render di progetto per Tapestry by Hilton a Perugia.

we. Come definireste la vostra progettazione?

Sensoriale. È un termine che negli ultimi anni ci è calzato sempre di più. Il risultato estetico che vogliamo dare ai nostri interni altro non è che il senso stretto dell’etimologia della parola estetica, dal greco aestesis-αἴσϑησις «sensazione», «percezione», «capacità di sentire», «sensibilità». Il punto non è mai creare spazi unicamente “belli”, perché sarebbe troppo soggettivo al vissuto dell’ospite. L’obiettivo è produrre invece un’esperienza sensoriale che, inspiegabilmente e imprevedibilmente agli occhi del fruitore, emozioni e produca stati d’animo al contrario assolutamente previsti. Essere direttori creativi vuol dire proprio dirigere le sensazioni verso un’esperienza che sappiamo possa incontrare le aspettative dell’ospite e, soprattutto, superarle. La nostra progettazione ambisce a creare un’estetica oggettiva, che preveda e conduca la sensazione che il cliente vivrà, ecco perché nasce dallo studio del target a cui è rivolto (buyer persona) e dalla definizione dei pilastri del brand per cui stiamo progettando (esperienze, servizi e design). La nostra progettazione è sensoriale, perché risponde ai bisogni emotivi del suo fruitore e rappresenta il marchio per cui viene realizzata. Ha fondamenta di marketing molto profonde.

we. Raccontateci tre progetti che meglio vi rappresentano. 

Il primo è senz’altro l’hotel Val di Sogno, un progetto che rappresenta il legame con la nostra committenza perché è sempre stato basato sul rispetto dei loro obiettivi e sulla fiducia che in noi hanno riposto. È un progetto che ha visto il restyling di quasi tutti gli spazi dell’hotel, uno spazio magico in un posto unico al mondo, sul Lago di Garda. Il risultato è un’estetica orientata al lusso contemporaneo, curato nei minimi dettagli dove ogni particolare è stato pensato e realizzato ad hoc. Uno tra i progetti più taylor made che abbiamo mai fatto. 

Il secondo è estremamente rappresentativo della dedizione e cura che mettiamo nei nostri progetti, è un tributo al cinema e a quattro registri internazionali, una dedica alla loro fotografia e un’interpretazione al loro modo di colorare le pellicole. Si tratta di Cinema Apartments, una ex banca nel centro di Reggio Emilia convertita in quattro appartamenti destinati al mondo hospitality dove la committenza aveva espresso la volontà di avere interni unici e stilisticamente differenti ma accumunati da un concept comune. Abbiamo lavorato per realizzare spazi emotivamente distintivi, ambienti studiati nei minimi particolari per esprimere il mood cinematografico a cui sono stati dedicati.

Dai mobili su misuri alla posateria, dai rivestimenti alle luci fino alla rubinetteria, ogni oggetto e accessorio è stato disegnato o scelto allo scopo di creare un senso estetico coerente con la fotografia dei registi Wes Anderson, Pedro Almodovar, Paolo Sorrentino e Sergio Leone. 

Il terzo progetto più rappresentativo è attualmente in corso, si tratta del Tapestry by Hilton di Perugia per il quale abbiamo curato non solo il design ma anche la strategia creativa e il brand identity, svolgendo un lavoro di analisi profonda che conducesse a uno story telling, alla base dell’esperienza che gli ospiti vivranno. 

we. Quanto di vostro e quanto della committenza traspare nelle vostre realizzazioni?

Oltre che dallo studio dell’ospite a cui la struttura è diretta, partiamo sempre da un’attenta e profonda analisi della nostra committenza, perché creare un interior che funzioni e che risulti vincente per l’attività vuol dire essere coerenti con il marchio che lo sta offrendo sul mercato, sia che questa sia una persona, una famiglia o un brand. Chiaramente con una catena strutturata questo è più immediato, perché significa rispettare e rappresentare l’identità creativa e visiva del brand che alle spalle ha già una strategia di mercato e posizionamento specifici e ben definiti. Spesso invece con committenze private parte del percorso che dobbiamo fare insieme e, assolutamente prima della progettazione, è condurli a capire quale parte del mercato vogliano occupare, quali target intercettare, quali servizi offrire e per quali caratteristiche identificative essere riconosciuti. L’interior design non può prescindere da questo per risultare coerente.

Chiaro è che essendo creativi e, fortunatamente umani, la nostra inclinazione estetica nella preferenza di alcune forme e materiali si è, negli anni, fatta più riconoscibile e quindi sicuramente influente nel risultato ma il nostro studio non è nato con la volontà di essere autoreferenziale piuttosto con l’obiettivo di rendere tali i nostri clienti, questo quindi significa rappresentare loro e non noi. 

we. Parliamo di hospitality e dell’evoluzione che ha interessato questo settore. Quali i trend, secondo voi?

Parlare di evoluzione nel mondo dell’hospitality richiederebbe un trattato a parte e dovremmo analizzarlo secondo gli specifici target, tipologie di prodotto hospitality e locations. È una domanda molto complessa. La nostra ambizione, anche a fronte dell’esperienza negli studi per i quali abbiamo lavorato in precedenza a ovre.design®️, è senz’altro quella di creare i nuovi trends piuttosto che seguirli. Essere orientati all’esperienza dell’ospite non può prescindere dal comprendere quali siano i suoi bisogni ma soprattutto a quello che il mercato definisce come tali. Stiamo lavorando molto sul tema della sostenibilità. Lungi da noi parlare di sostenibilità ambientale per la quale dovremmo ormai tutti essere orientati indissolubilmente. Parliamo invece di sostenibilità umana, quella relativa al senso del tempo e della connessione con se stessi, al benessere a tutto tondo, che necessita di una progettazione hospitality dedicata. 

Hotel Baia del Mar a Jesolo.

we. A cosa state lavorando?

Al momento stiamo lavorando al progetto di un cinque stelle molto atteso (Tapestry By Hilton Perugia) e a molti altri (Double Tree by Hilton Naples, Baia del Mar Jesolo, Boutique hotel a Vasto, Hotel a Lido di Camaiore, Hotel Gabry e My Lago a Riva del Garda, Mode Hotel). Stiamo mettendo a punto la nuova collezione Premium e Retail di letti di Perdormire e stiamo lavorando a un grande progetto di comunicazione, con una produzione shooting che vedrà la collaborazione di molti art director e producer di fama internazionale. 

Ma, sopra ogni cosa, stiamo lavorando su di noi come squadra, sulla nostra crescita professionale permessa dal non smettere mai di voler imparare e resa possibile dal nostro team, con il quale, oggi, vogliamo pensare al domani: Anna Manfredi, Fatemeh Eslamian, Leonardo Roli, Elena Lasagni, Francesca Riva.

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In apertura: la reception del Tapestry By Hilton a Perugia.

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Incontra Corrado Conti e Giulia Delpiano a Hospitality Design Conference all’hotel Melià a Milano l’8 maggio 2025. In un confronto con Simone Fittuccia, titolare del Tapestry By Hilton a Perugia, racconteranno il dietro le quinte del progetto nel panel:

Architetti vs manager. Tapestry by Hilton a Perugia, una ristrutturazione tra jazz e design.