La Divina Commedia raccontata in un progetto di Paola Navone e recupero architettonico di GLA Architettura.

Un luogo che bisogna vedere per capire esattamente di cosa si sta parlando è il 25hours, l’hotel appena  aperto in centro a Firenze, a pochi centinaia di metri da Santa Maria Novella. Un luogo incantato, magico che ti porta in un’altra dimensione, quasi sospesa.

“Conosco Christoph Hoffman [socio fondatore della 25hours Hotel Company] e il brand  25hours da oltre 10 anni e quello che mi ha colpito da subito è stato l’approccio progettuale ‘disruptive’ con cui venivano pensati i ‘luoghi 25hours’ e che è molto simile al mio approccio nel mondo del design. Ogni progetto è un unicum, un white canvas su cui costruire un’esperienza memorabile, immersiva e divertente legata alla città in cui sei ospite,” afferma Paola Navone. “Ma quando mi propose di occuparmi degli interior con un concept così impegnativo incentrato su la Divina Commedia ho pensato a tutte le difficoltà del caso. Come fare a trattare un argomento del genere in casa dei fiorentini e per di più per un brand tedesco?”

Con leggerezza, ironia e grande creatività, mischiando elementi contemporanei e vintage, senza mai  essere banale. Paola Navone, mai uguale a se stessa eppur così riconoscibile, riesce a trasformare l’ordinario in qualcosa di straordinario, citando liberamente le parole di Wisut Limali, nell’incipit del libro Tham ma da dedicato a Paola e che in thai significa, appunto, ordinario.

Il ristorante San Paolino nella grande corte interna, fulcro del progetto. Tra piante vere e finte over size.

Inaugurato a metà settembre il 25hours è già “un punto di riferimento non solo per il turismo straniero ma anche per quello local”, come racconta Sara Orselli, sales manager dell’hotel, ospite attenta che ha intrattenuto i professionisti della stampa nel corso di un press day appena trascorso. È un progetto che rompe gli schemi dell’ospitalità cittadina e che punta al recupero urbano di una zona che, pur essendo centrale, è sempre stata ai margini dei flussi turistici, prossima a Santa Maria Novella, tra la via degli antiquari, via dei Fossi, e quella più popolare di via del Palazzuolo.

Il Giardino Aromatico.

L’intervento, che ha recuperato gli spazi dell’ex Banco dei Pegni, attivo fino al 1990, è stato condotto per la parte architettonica da GLA, Genius Loci Architettura, studio milanese con radici fiorentine. Il nucleo centrale di 66 camere è realizzato nell’originario convento del 1200 adiacente all’omonima chiesa di San Paolino. A questo si aggiunge una nuova ala che ospita 104 camere e uno splendido appartamento chiamato la Casetta del Giardino, con piscina e area relax riservate.

Tutto al 25hours è straordinario, entrarci è come fare una capriola in un mondo incantato. Gli ingressi sono due, uno da via del Palazzuolo, dove si viene accolti da una grande sfera luminosa, un tipico fuori scala caro a Paola Navone, elemento che poi viene ripreso per l’illuminazione di altri spazi come la lobby delle “Sfere Celesti “ e nei corridoi. L’altro accesso avviene lateralmente, dalla piazza San Paolino,  dove si realizzerà anche il dehors all’aperto a sottolineare come “il 25hours appartenga alla città e ai fiorentini”, afferma Andrea Grassi di Genius Loci. “Per dare ancora più importanza a questo accesso, che diventerà poi quello principale, abbiamo voluto rialzare la piazza antistante. Il progetto, così, si estende al contesto urbanistico circostante dando un nuovo valore alla piazza”.

E l’ingresso da qui è ancora più particolare perché si entra nella bottega Alimentari, questo il brand proprietario, caratterizzata dalla scritta a mosaico I golosi che campeggia frontalmente, con tanto di salumi che pendono dal soffitto. Dai due ingressi si accede alla reception, uno spazio ibrido, allestito con bauli vintage, contenitori di piccoli oggetti in vendita. Ma non finisce qui: a sinistra la Stanza di Bacco che, come suggerisce il nome, è un’enoteca con un grande tavolo per le degustazioni ma anche spazio co-working e il bar Companion  studiato in stile vagamente mitteleuropeo con dettagli in ottone satinato, pareti color petrolio e uno splendido pavimento in basalto rifuso.

La bottega Alimentari: l’ingresso principale al 25hours e sotto il bar Companion.

E poi la Stanza delle Celesti Armonie con un biliardo e impianti stereo con giradischi per l’ascolto della musica.  A parete un rivestimento in tessuto fonoassorbente con disegno di Paola Navone che raffigura un motivo della carta fiorentina ma ingigantito più volte, come anche la carta da parati che fa da sfondo alla reception. Ecco altri fuori scala con i quali ama giocare l’architetto. Come anche le maxi lanterne outdoor che illuminano il Giardino Aromatico e gli enormi orci in terracotta glassata colore verde smeraldo.

Stanza delle Celesti Armonie.

All’interno dell’hotel c’è anche il cinema che non poteva che chiamarsi Paradiso: è un vero e proprio cinema-salotto con divani e tavolini, con una programmazione settimanale ma che diventa anche location per eventi.

E poi c’è il ristorante San Paolino, sotto il grande lucernario vetrato, e fulcro del progetto che cambia volto a secondo dell’orario della giornata: sala colazione alla mattina ma anche spazio di lavoro informale e dining la sera sotto le stelle. In questo spazio si capisce esattamente l’istinto progettuale di Paola: un fiuto straordinario per scovare oggetti, una capacità innata di crearne altri, metterli insieme, schakerarli e riposizionarli per “…creare la somma di tanti dettagli, che siano i testimoni di un coerente racconto.”

Alla domanda cosa ti ha divertito di più nel progettare il 25hours, Paola Navone risponde: “Sicuramente avere un interlocutore come Christoph, entusiasta, avanti,  che ha sempre accolto ogni mia proposta come per esempio arredare il ristorante con sedute vintage. Le abbiamo trovate nei mercati di antiquariato e poi fatte restaurare. Un grande lavoro di ricerca e artigianato”, spiega Navone.

I tavoli sono fatti su misura di differenti dimensioni con il piano in marmo ricomposto stile “terrazzo” sulle tonalità del verde. Ho avuto il piacere di cenare al grande tavolo posizionato di fronte alla spettacolare Lounge Caminetto, una cappa maxi che contiene nell’area sottostante divanetti in velluto rosso e due bracieri. “Un punto di incontro e testimone degli stili di vita della città, che riunivano le persone in conversazione ‘a veglia’ intorno al fuoco”, spiega Andrea Grassi, di natali fiorentini.

Una stanza di ispirazione infernale Dettagli: la lampada è un serpente e tra i cuscini c’è TopOtto, un gadget presente in ogni camera [Otto è il nome dello studio di Navone scelto perchè è il numero fortunato nella cultura orientale].

Anche le camere lasciano a bocca aperta. 171 in totale, metà ispirate all’Inferno e metà al Paradiso, ognuna caratterizzata da un nome di un dannato o di un eletto e una breve spiegazione del personaggio riportata nelle indicazioni di sicurezza con indicate le vie di fuga. Un particolare non da poco che nobilita anche l’informazione più tecnica. Anche i corridoi che portano alle camere sono un preludio alla destinazione, azzurri quelli per il Paradiso, grigi con porte rosso fuoco quelli per l’Inferno. Quando si attraversano si accendono luci soffuse e un sonoro con i versi della Divina Commedia. Le anticipazioni anche negli ascensori: la scritta Hell campeggia  nella cabina un po’ inquietante dell’ascensore che porta solo a piani dedicati all’Inferno. L’ experience dei collegamenti orizzontali e verticali.

Il lavandino in una camera Paradiso.

Per finire, dal Giardino Segreto si accede alla Casetta del Giardino, uno strepitoso appartamento con piscina e outdoor, con cucina, soggiorno con elementi di design progettati da Paola Navone, un bagno “esplose”, con una vasca freestanding tipo tinozza in metallo e lavandini in camera. Un ambiente dove si percepisce di respirare un omaggio al Gruppo Memphis.

ph. Dario Garofalo.