Un incontro fitto di stimoli quello organizzato da dormakaba Italia al Bleisure di Milano orientato a delineare le nuove prospettive per la progettazione delle strutture alberghiere.

Il consulente di marketing Nicola Delvecchio, di Teamwork Hospitality, impegnato da sempre nella definizione di linee guida del prodotto hotel per tutto il processo fino al primo cliente, ha tratteggiato una articolata panoramica sui nuovi trend di progettazione nell’ospitalità. A partire dalle nuove paure e dalle necessità emergenti (anche) nel viaggio. Se prima si viaggiava per amplificare la propria autostima ora si cercano protezione e amicizia: valori immateriali cui l’hotel deve rispondere con attenzione e cura.

Delvecchio ha esplorato le potenzialità di alcuni trend da studiare per progettare gli alberghi di domani. Innanzitutto occorre guardare ai nuovi ospiti che corrispondono a nuovi target tutti da decifrare, non per forza in base al genere e all’età, e in cui la distinzione business/leisure si fa labile e porosa.

I nuovi viaggiatori? Gamer, dink, nomad worker e chi viaggia con i propri animali.

Tanti gli esempi: dalla generazione gamer a chi viaggia da solo, dalle famiglie contemporanee – come genitori single o coppie senza figli (dink) – a chi viaggia con i propri animali domestici (sono ben 32 milioni in Italia) fino ai pensionati, i più ricchi di tempo e, spesso, di possibilità economiche.

Oppure occorre immaginare soluzioni concepite per chi lavora o studia da remoto: i nomad worker. Proposte progettate ad hoc si accompagnano a soluzioni ibride come spazi comuni e sale meeting esistenti rimodulati per essere multifunzionali.

Altra tendenza fondamentale che riguarda non solo l’hospitality è quella della ricerca di un contatto diretto con la natura, meglio se vissuto attraverso un’esperienza eco-chic, come nel primo hotel a energia positiva, lo Svart in Norvegia.

I nuovi trend per il wellness si declinano in private spa e aree fitness.

Una suite di Borgo Brufa Spa Resort con private wellness. Progetto Silvia Giannini. ph. Andrea Getuli.

E il wellness? Si declina in innumerevoli nomi e sfumature – dal medical all’holistic wellness, dal rehab al mindfulness tourism. A cui si aggiungono nuove formule di esclusività e di membership. Anche praticare il fitness, per esempio, cambia e cambierà: non più in palestre identiche in tutto il mondo, ma attraverso soluzioni di private fitness e wellness.

I tanti scenari presentati da Delvecchio mostrano una costante: tutti gli spazi progettati, tutte le esperienze veicolate e suggerite sono esempi di human centered design, l’approccio olistico che mette la persona al centro del progetto.

La guest experience deve anche coniugare le soluzioni di accoglienza e comfort con le esigenze di safety. Lo ha esplicitato Arianna Greco, Manager Architectural Consulting di dormakaba Italia, presentando alcuni progetti rappresentativi come il Tremoggia Hotel Experience di Chiesa in Valmalenco, significativo per la scalabilità delle soluzioni e per l’integrazione tra estetica ed efficienza tecnologica.

E come lo Sheraton Milan San Siro un progetto rappresentativo dell’apporto di dormakaba Italia per il settore alberghiero, multinazionale specializzata in soluzioni e prodotti per porte, tornelli e varchi automatici, controllo accessi e raccolta dati e pareti manovrabili. In particolare le soluzioni espressamente dedicate al settore horeca riguardano l’accesso all’edificio, il controllo e la gestione degli accessi per ospiti e personale negli spazi pubblici, di servizio, nelle camere, nelle aree benessere-conferenze-ristorazione, con maniglie elettroniche, semplici e sicure.

L’esperienza di dormakaba conferma come gli hotel siano luoghi con funzioni fortemente differenziate in cui converge una fitta rete di necessità e quindi di progetto. Una sfida stimolante, che chiede di guardare al mondo che ci circonda per regalare esperienze uniche e sicure.

In apertura la lobby dello Sheraton Milan San Siro, progetto CaberlonCaroppi.