…che al mercato mio padre comprò.
Riflessioni e considerazioni sulla settimana dell’ospitalità che si è appena conclusa a Rimini, densa di fiere, eventi e incontri.
Fine della fiera. È stata davvero una settimana molto intensa per il mondo dell’ospitalità, quella appena trascorsa. Hospitality Day, Ithic, TTG e tutti gli eventi collaterali hanno avuto luogo nei giorni scorsi a Rimini in quella che ormai, a livello nazionale, viene definita la settimana dell’ospitalità.
Senza entrare nel dettaglio del grande numero di presenti a ogni singolo evento e al fatto che Rimini sia stata letteralmente invasa da professionisti e operatori dell’ospitalità, ci vorremmo concentrare su coinvolgimento e partecipazione. Perché secondo noi qualcosa sta cambiando.
Cosa c’è stato di diverso quest’anno? Un senso di fiducia e uno sguardo verso il futuro che erano venuti a mancare anche prima della pandemia.
Le file ai desk. Le sale piene. La difficoltà a prendere anche soltanto un caffè. Le domande, gli interventi e le riflessioni condivise dal pubblico durante gli speech e i seminari. La presenza di persone davvero di tutte le età. Mai come quest’anno la settimana dell’ospitalità è stata tanto stimolante e ricca di spunti.
La cosa che però ha più colpito noi addetti ai lavori, è stata proprio l’atmosfera che si è respirata in quei giorni. Una sete di conoscenza, una voglia di incontrarsi e confrontarsi, un bisogno di partecipazione che si sentivano nell’aria. E che solo chi c’era può essere in grado di comprendere. Perché diciamo tutto questo? Perché secondo noi ci sono tanti fattori che hanno portato a un successo di questa portata.
- In primis, la fiducia di una ripresa reale per tutti i settori dell’ospitalità che ci si aspetta per il 2023.
- La voglia sempre maggiore di condividere esperienze e motivarsi a vicenda in un un momento che non è certo roseo per nessuno a causa dei forti rincari.
- Il bisogno di conoscere trend e novità e di essere all’avanguardia.
- Una rinnovata energia a tutti i livelli.
- Una passione che va oltre le lamentele quotidiane sulle bollette, la mancanza di personale, le commissioni etc etc.
Secondo noi la settimana che è appena passata – che abbiamo vissuto da dietro le quinte, sul palco, a fianco dei relatori e anche da visitatori – a prescindere dai numeri, ha dato un segnale fortissimo a tutto il comparto. Il mondo dell’ospitalità c’è e vuole fare sempre meglio.
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