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La bicicletta è tornata protagonista di una mobilità più consapevole. Dal boom dei bike hotel al valore ambientale del cicloturismo, fino all’uso quotidiano come scelta sostenibile: cambiare ritmo, oggi, significa cambiare prospettiva.

Il velocipede propriamente detto nacque nell’anno 1838. L’invenzione dell’automobile risale all’anno 1886. Insomma, l’automobile diede al velocipede, che nel mentre era diventato bicicletta, due “generazioni” di vantaggio. Della serie… vai avanti tu, che per motore hai la gamba, che poi io ti raggiungo e ti sorpasso allegramente, visto che ho il motore a scoppio. E così fu almeno per quanto riguarda la mobilità leisure.Talmente ovvio l’utilizzo dell’automobile per spostamenti leisure che andassero dalla domenicale gita fuori porta fino al viaggio a Capo Nord (da fare perché è cosa bella e anche perché, vuoi mettere quando lo si racconta agli amici!) che, facciamoci caso, non si è mai parlato di autoturismo. Insomma, mobilitarsi leisure assume l’automobile come il mezzo by default. E, paradosso, il cicloturismo nasce ben dopo l’autoturismo!

ph. Jonas Horsch, Pexels.

Emblematica, e dovuta alla vision di Enrico Mattei, l’edificazione anche in Italia dei motel. I motel Agip che consentivano pernottamenti on the road confortevoli e non costosi con un occhio di riguardo alla vettura: stazione di rifornimento annessa, garage, officina di primo soccorso, lavaggio. Il cicloturismo ha stimolato, parimenti, la nascita dei bike hotel. Non proprio spartani, anzi sovente addirittura nel segmento Luxury, comunque questi alberghi offrono un set di servizi atti a rendere confortevole il soggiorno dei cicloturisti.

I principali servizi sono

  • Area di manutenzione: un’area attrezzata per la manutenzione delle biciclette, per gonfiare gli pneumatici, pulire le biciclette.
  • Bike room: accogliente, ben illuminata e dotata di rastrelliere professionali per bloccare le biciclette. Inoltre, garanzia assoluta di sicurezza, parimenti al servizio di garage custodito per le auto.
  • La cucina deve essere in grado di approntare cibi energetici e leggeri, adatti all’alimentazione del cicloturista.
  • Servizio di guide cicloturistiche locali onde accompagnare i cicloturisti ospiti dell’albergo nelle escursioni sul territorio.
  • Mappe dei percorsi cicloturistici e informazioni utili sul territorio.
  • Servizio veloce di lavanderia.
  • Noleggio interno di biciclette o e-bike, o convenzione ben funzionante con un noleggiatore esterno.
  • Orario anticipato della prima colazione, per adattarsi alle esigenze dei cicloturisti, che sovente escono molto presto al mattino.
  • Servizio di assistenza e recupero motorizzato, in caso di problemi tecnici, incidenti o infortuni.

Una ricerca non proprio recentissima (anno 2023) ma comunque di grande attualità come analisi di scenario, effettuata dall’ISPRA dal titolo La stima dei benefici ambientali associati a interventi di mobilità sostenibile: metodologie e risultati dimostra il ruolo centrale della bicicletta sul nuovo modello di città, e quindi sulle alternative all’auto e quindi, in definitiva, sull’efficacia degli investimenti in mobilità attiva.

Pertanto, riflettiamoci insieme, non solo il cicloturismo, di per sé fenomeno apportatore di benefici complessivi sull’ambiente, sulla società e sull’economia dei territori, ma anche l’uso quotidiano della bicicletta alternativo, laddove possibile, all’uso dell’automobile. Il trasporto sostenibile è il key factor di cambiamento della qualità della vita nelle città, per quanto esso incida positivamente sull’ambiente e quindi anche sull’attrattività turistica.

E anche in chiave turistica, e non solo a beneficio della comunità dei residenti, va vista la rilevante incidenza di risparmio di emissioni di CO₂  nelle città dove sono attivi e ben funzionanti i servizi di bike sharing pubblici e privati. Insomma, in necessario e rivelatore sguardo d’insieme, la “confidenza” con la bicicletta, essa intendendo nella duplice valenza di strumento di mobilità quando si è turisti, e quindi cicloturisti, e strumento di micromobilità quotidiana quando si vive la quotidianità.

L’Istria offre circa 160 itinerari catalogati, ph. G Nacinovic.

La già citata autorevole ricerca ISPRA fornisce dati significativi anche sui temi delle Zone 30 e del Pedibus. In merito alle Zone 30, ovvero l’abbassamento dei limiti di velocità in area urbana da 50 a 30 km orari, ha fatto aumentare la sicurezza di tutti gli utenti della strada e ridurre del 25 per cento le emissioni. In merito al Pedibus, sono invece diminuiti del 20 per cento gli spostamenti in auto in quei quartieri dove i bambini che abitano fino a 2 km dalla scuola hanno aderito al Pedibus.

ph. Alexis Leandro Jeria Bocca, Pexels.

Insomma, a concludere, giungiamo a riflessioni molto interessanti.

La prima, che sulle prime potrebbe apparire un’ovvietà, è fondamentale: non è che si è cicloturisti quando si fa vacanza, e poi si è fanatici delle quattro ruote quando si vive la quotidianità urbana. E, lettura inversa, se nella quotidianità urbana si adopera la bicicletta come mezzo di spostamento sulla distanza breve, viene facile pensare a una vacanza in modalità “cicloturistica”. La seconda riflessione verte sul forte impatto ambientale, oltre che di mindset comportamentale: io cicloturista sto facendo del bene, non solo a me, ma anche all’ambiente. La terza conclusiva riflessione è sulle strutture enabler, quelle strutture che l’attività di cicloturista innanzitutto me la consentono e poi, meglio ancora, me la agevolano e me la facilitano.

Ed è il caso dei cosiddetti bike hotels di cui si è detto in incipit.

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In apertura, un percorso ciclabile intorno a Palazzo di Varignana, resort sui colli bolognesi che offre tour guidati tra sentieri, poderi e borghi, con servizi su misura per ciclisti.