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Il nuovo lusso? Sentirsi a casa. L’hospitality cambia volto con ville private, spazi intimi e nuovi rituali di convivialità. Come in Engadina con Villa Klainguti, gestita dal Cresta Palace Celerina.

L’hospitality sta cambiando – e la direzione è chiara: offrire privacy, autenticità e libertà, senza rinunciare al comfort di un servizio d’hotel. Le strutture più attente stanno sperimentando nuove forme di accoglienza che mettono al centro l’esperienza individuale e la dimensione domestica.

Lo confermano realtà molto diverse tra loro. Dopo l’apertura delle Hoxton Houses a Firenze e a Edimburgo – tre case indipendenti accanto all’hotel, pensate per chi desidera vivere la città con maggiore autonomia – anche in Engadina il Cresta Palace Celerina interpreta il trend con Villa Klainguti, una residenza privata immersa nella natura che offre il servizio di un cinque stelle ma la libertà di una casa. È la risposta di una clientela che, sempre più spesso, chiede intimità, spazi riservati e ritmi personalizzati.

Costruita nel 1882 nel cuore di Pontresina e appartenuta per generazioni alla storica famiglia Klainguti, la villa è stata riportata al suo splendore da Studio C Architects con Pia Schmid. Il progetto ha preservato i dettagli più intimi della vita domestica – come il “tabellone delle altezze” inciso sulle pareti o le antiche carte da parati – fondendo memoria e design contemporaneo.

Dietro la facciata Liberty, Villa Klainguti nasconde oggi interni caldi e sofisticati: 646 metri quadrati disposti su tre piani e immersi in un parco storico di oltre 1.500. Cinque camere, ampi saloni, area wellness con sauna e hammam, sala cinema, lounge con camino e spazi dedicati a ricevimenti privati rendono la casa ideale per gruppi fino a undici ospiti. A disposizione anche una housekeeper dedicata e, su richiesta, uno chef privato, oltre a tutti i servizi del vicino Cresta Palace.

I soffitti affrescati della villa.

Un soggiorno esclusivo ma informale, dove il lusso si misura nel silenzio, nella libertà e nei piccoli gesti quotidiani.
E per la stagione invernale, il Cresta Palace aggiunge un altro tassello alla sua evoluzione: l’apertura del Ya Mama by Moses Ceylan, primo ristorante levantino dell’Engadina.

Lo chef turco-tedesco, due stelle Michelin, porta tra le montagne la sua cucina dell’anima: hummus con lenticchie di montagna, ravioli ispirati ai capuns, costolette di agnello con za’atar e melograno. Piatti semplici e conviviali che raccontano un viaggio tra Oriente e Alpi, in un ambiente di legno, pietra e tessuti caldi illuminato da candele e musica elettronica.

Due novità, una stessa visione: restituire all’ospitalità il senso di casa – che sia una villa privata o un tavolo da condividere.

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In apertura, la facciata di Villa Klainguti.