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Qui dove il lavoro diventa più leggero: gli spazi comuni del MODE rinnovano l’idea di co-working in hotel con una sala affacciata sul giardino, arredi modulari e colori morbidi ispirati alla forza della Terra e alla dimensione fantastica di Alice.

Anche gli spazi comuni del MODE Hotel sono pensati in modo diverso dal solito. La sala co-working GEA, affacciata sul giardino interno, è uno di quegli ambienti in cui vorresti trovarti sempre, ogni volta che viaggi per lavoro. Il concept prende ispirazione da due mondi distinti ma affascinanti: da un lato la vitalità della dea della Terra, dall’altro l’atmosfera incantata e senza tempo di Alice nel Paese delle Meraviglie.

Gli arredi modulari dello spazio dedicato al co-working del MODE Hotel.

“L’obiettivo è quello di trovare l’equilibrio tra questi due mondi apparentemente distanti. La nostra rappresentazione dell’ambiente incontaminato si distacca dall’uso dei tradizionali toni del verde, abbracciando invece una tavolozza più organica e fluida, con un’attenzione particolare alla prima fonte di vita: l’acqua”, spiegano i progettisti di HUB48, il team di lavoro costituito da Margherita Fabris, Sofia Bonvicini, Cristina Sturza, Matteo Bonato, Paolo Chierigati, Nicola De Paoli.

Gli spazi comuni si trasformano in un ambiente di co-working sostenibile, dove la perfezione della sezione aurea e l’equilibrio naturale guidano ogni aspetto del design in un’atmosfera accogliente e armoniosa, che favorisce la creatività e la collaborazione.

C’è un grande tavolo modulare, colorato, fatto a curve, che si può comporre e scomporre come si vuole. Anche le sedute sono insolite, piccole poltrone di design dai colori diversi, accoglienti, originali. E poi ci sono gli elementi fonoassorbenti appesi al soffitto, che sembrano quasi opere d’arte: invece servono e funzionano. Il risultato è un ambiente silenzioso, ma non spento.

La sala co-working è affacciata sul giardino interno del MODE Hotel.

A rendere tutto ancora più piacevole c’è un angolo caffetteria a disposizione degli ospiti: macchina per caffè e cappuccini, bibite fresche, succhi, acqua minerale. E se vuoi chiudere la giornata con qualcosa di più forte, c’è anche una piccola selezione di liquori ben esposta. Tutto accessibile liberamente, senza dover chiedere niente a nessuno.

Il giardino è una piccola oasi verde, con piante mediterranee, siepi curate, un’aria calma e ordinata. È qui che si trova anche una vasca idromassaggio, un’aggiunta coerente con il tono dell’hotel: bella da vedere, ma non ostentata e sempre pronta all’uso, estate e inverno.

Tutto questo crea una bella atmosfera: la luce naturale che entra dalle vetrate, il verde fuori, il giusto silenzio, la libertà di scegliere dove sedersi e che bevanda prendere. E un paio d’ore di lavoro diventano così leggere che quando finisci, la mente è più lucida che stanca.

Un’accoglienza misurata e concreta.

Gli spazi comuni colpiscono per stile e cura, l’accoglienza si distingue per un’altra qualità, oggi tutt’altro che scontata: la naturalezza. Niente formalismi, nessuna rigidità. L’ospitalità qui è fatta di piccoli gesti concreti: un biglietto scritto a mano lasciato in camera, una parola detta al momento giusto, senza tono impostato. Piero, l’host, è presente senza invadenza. Sa ascoltare, osservare, capire. Ha chiaro che un hotel non è solo un contenitore di stanze, ma un luogo dove le persone cercano, anche solo per una notte, di sentirsi bene, un po’ come a casa di amici.

ph. PHOTODAF

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