Il Tribe Budapest Airport Hotel firmato este’r partners.
Scenografie di viaggio al Tribe Budapest Airport Hotel. Ma i colori intensi, gli audaci tocchi cromatici e il mix di materiali e texture dagli effetti cinematografici progettati da este’r partners invitano a fermarsi, più che a correre verso il gate.
Cosa si aspettano i viaggiatori contemporanei in un hotel durante le soste di un viaggio aereo? Design, comfort, leggibilità dei percorsi e connessione. Sono proprio questi i principi compositivi che hanno guidato il progetto d’interior design di este’r partners per il Tribe Budapest Airport Hotel del gruppo Accor, direttamente collegato al Terminal 2 dell’aeroporto di Budapest Liszt Ferenc.

L’edificio progettato da Aspektus Architect Zrt nella sua modernità si rispecchia nelle ambientazioni interne delle aree comuni e nelle 167 fra camere e suite dagli effetti cinematografici.
Distribuzione e chiarezza degli spazi sono subito evidenti per i segnali visivi che aiutano gli ospiti a orientarsi e per la segnaletica cromatica e materica come il rivestimento rosso che evidenzia il nucleo ascensori e bagni e costituisce l’elemento decorativo per rendere immediatamente riconoscibili le diverse funzioni.


Le quattro sale conferenze di diversa dimensione ubicate al piano terra sono spazi luminosi e flessibili grazie a pareti mobili che permettono di accogliere diverse capienze con altrettante esigenze. Di grande impatto il linguaggio stilistico che Eszter Radnóczy con il suo team ha tratto ispirazione da un artista cinematografico digitale e poi integrato con le suggestive immagini in movimento del fotografo estone Virgo Haan su tematiche legate alla diversità e all’accoglienza sociale.

Da qui l’uso di colori scuri intensi ravvivati da audaci tocchi cromatici e da una combinazione inaspettata di materiali e texture. Non sono da meno gli arredi dalle linee pulite e gli oggetti decorativi che raccontano storie ben precise. Tutte le soluzioni dal punto di vista architettonico sono finalizzate alla realizzazione di spazi aperti e flessibili, in cui funzioni diverse si integrano facilmente.

La lobby, il cui ingresso è condiviso con l’hotel Ibis Styles, è uno spazio ampio e dinamico con al centro il bar che cambia funzione nel corso della giornata come area colazione al mattino. Un ambiente polifunzionale concepito come un vero e proprio hub sociale con spazi per il coworking, zone relax, postazioni studio e gioco, bar self-service con punti di ristoro informali. Ogni area è progettata per favorire l’interazione e il lavoro condiviso con arredi diversi per forma e altezza, dotati di prese per la ricarica dei dispositivi.


Come lo spazio interno anche l’illuminazione e alcune soluzioni giocano un ruolo fondamentale nella valorizzazione delle superfici e dei materiali. Il soffitto in lamina metallica sopra una parte della lobby crea una superficie fluttuante con effetti evanescenti, mentre le luci soffuse dei corridoi ripropongono un’atmosfera quasi cinematografica.

Camere e suite sono attrezzate di tutto punto per un soggiorno confortevole anche se di breve durata. All’ultimo piano, il rooftop bar, con vetrate panoramiche sull’aeroporto, superfici riflettenti e giochi di luce ripropone, amplificandole, le tonalità dominanti dell’hotel: blu, rosso acceso, il rosa e il color albicocca creano un effetto di fluttuazione e un’atmosfera cangiante come quelle del cielo visto dall’ aereo.
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In apertura, il rooftop bar, ph. Tamás Bujnovszky.
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