Bunk Hotel. Il nuovo concept olandese giovane e contemporaneo.
Tra archi a sesto acuto e un tirannosauro viola nasce un concept di hospitality giovane, contemporaneo e per tutte le tasche, con occhio attento all’architettura e al design.
L’idea base del brand olandese Bunk Hotel è di creare strutture ricettive per colmare il gap tra ostelli e alberghi tradizionali, offrendo ambienti curati in ogni dettaglio a prezzi contenuti, adatti davvero a tutte le tasche.
Coma spiega il fondatore Robin Hagedoorn: “Si tratta, ovviamente, di una lunga storia. Volevamo creare un modello di ospitalità che fosse semplicemente fantastica, dimenticando ostelli economici ma non accoglienti e catene alberghiere prive di personalità. Volevamo dare un tocco di lusso a un prezzo accessibile, sono state necessarie riflessioni e calcoli per arrivare a un modello in cui convergono arte, design e richiesta economica contenuta”.
La giovane catena conta a oggi due hotel, entrambi nei Paesi Bassi. Il primo, inaugurato nel 2019 si trova a Utrecht; il secondo ad Amsterdam, nel quartiere Amsterdam Noord, raggiungibile con un traghetto gratuito dalla stazione centrale.
Bunk Hotel Amsterdam si trova all’interno di una chiesa sconsacrata, la chiesa di Santa Rita, risalente al 1921. Come descrisse Anna Frank nel suo diario, la chiesa fu bombardata dalle forze alleate nel 1943. Dopo la guerra fu ricostruita con un campanile più grande e una navata centrale più lunga, ma perse col tempo la sua funzione religiosa. Dal 1992 ha ospitato infatti gli uffici della Universal Studios e una filiale della biblioteca comunale.
Il progetto non può essere accreditato a nessuno studio: si tratta di un lavoro corale, portato a termine da circa 20-25 professionisti e artisti con competenze diverse.
L’esterno è stato mantenuto invariato, solo una scritta fucsia al neon segnala che non si tratta più di un luogo sacro.
All’interno tutti i dettagli architettonici sono stati mantenuti; sono ancora leggibili gli archi a sesto acuto che definiscono la navata dall’ingresso all’area absidale, i capitelli con i simboli degli evangelisti, l’originale copertura in legno, l’organo un tempo suonato durante le funzioni sacre.
Scoprire cosa offre Bunk (che in inglese significa letto a castello e cuccetta) è una vera e propria avventura: i clienti sono invitati a esplorare gli spazi per scoprire una biblioteca in legno, una sala per incisioni musicali e stazione radio che gli artisti locali possono utilizzare gratuitamente e un ristorante dove gli chandelier sono stati sostituiti da mazzi di tulipani variopinti.
L’hotel, che può ospitare fino a 300 persone in 106 camere, offre differenti soluzioni per il pernottamento. Quelle più economiche sono i 52 pod, posti letto singoli o matrimoniali organizzati a castello, sul modello dei capsule hotel giapponesi. I servizi igienici sono in comune e i clienti hanno a disposizione spazio per gli effetti personal i e la possibilità di regolare intensità e cromia dell’illuminazione.
Le camere vere e proprie sono state ricavate all’interno di blocchi bianchi che sembrano galleggiare nella navata centrale: un’isola di volumi prefabbricati con pareti in laminato HPL che è il cuore della struttura. I box impilati l’uno sull’altro sono collegati da una scala segreta che si snoda in altezza arrampicandosi tra un cubo e l’altro e che conduce anche allo studio di registrazione.
Le soluzioni sono diverse: matrimoniali, con letti a castello, con spazio extra, per tre o quattro ospiti. Ci sono perfino le Epic Bunk room, posizionate in angoli particolari della ex chiesa e ricche di dettagli storici o caratteristiche speciali, e l’esclusiva Most Epic Bunk room, ricavata proprio sotto il tetto, con vasca freestanding e terrazza.
ph. Wouter van der Sar.
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