Costruire un hotel su un sito archeologico? EAA l’ha fatto ad Antiochia, su ville romane e una superficie mosaicata continua di oltre mille metri quadri. La più grande al mondo.

Spazio stratificato dove i visitatori possono viaggiare attraverso il tempo, The Museum Hotel Antakya è un edificio unico al mondo. Al piano terra è un museo, con resti di ville romane risalenti al II, IV e V secolo d.C., e oltre mille metri quadrati di mosaici, la superficie continua mosaicata più ampia mai ritrovata al mondo. Nei piani superiori, un hotel a 5 stelle progettato da EAA-Emre Arolat Architecture.

L’albergo sospeso sul sito archeologico. Sopra ph. Emre Dörter. Sotto ph. Roberto Russo.

L’albergo sospeso sui reperti archeologici si trova ad Antiochia, in Turchia, la città sull’antica via della Seta, che fu anche la terza più popolosa dell’Impero romano.
Quando nel 2010 iniziarono i lavori per un nuovo hotel commissionato dalla famiglia Asfuroğlu, emerse un patrimonio nascosto nel sottosuolo.

ph. Engin Gerçek (Studio Majo).

A quel punto la Commissione per la protezione dei beni culturali e naturali chiese all’investitore di avviare uno scavo archeologico scientifico. Sotto la supervisione di un comitato di esperti composto da archeologi, storici dell’arte, restauratori e architetti, vennero quindi scoperti notevoli reperti archeologici appartenenti a diverse civiltà rendendo impossibile la costruzione di un edificio convenzionale. Il dissotterramento è stato esteso all’intera area di superficie, più di 17.000 metri quadrati, dando vita al primo scavo turco organizzato sistematicamente dagli anni Trenta.

ph. Engin Gerçek (Studio Majo).

È stato decisivo il coinvolgimento dello studio EAA-Emre Arolat che ha scelto di integrare l’hotel all’interno del museo pubblico destinato a esporre i manufatti archeologici restaurati, in una coesistenza armoniosa di pubblico e privato.

EAA-Emre Arolat Architecture è riuscito a immaginare un progetto in grado di preservare i reperti archeologici al di sotto della linea del calpestio creando al di sopra l’albergo, che galleggia su colonne in acciaio.

200 moduli prefabbricati sono stati agganciati alla struttura reticolare in acciaio. ph. courtesy EAA.

Sopra le rovine archeologiche è stato posizionato su robusti pilastri un baldacchino/tetto protettivo di circa 25 metri. Gli ambienti comuni dell’hotel, come la sala da ballo, il ristorante, il night club, la palestra e la piscina, che si trovano per lo più collocate al piano terra in qualsiasi albergo, sono state portate a questo livello prendendo come riferimento l’architettura tradizionale locale con tetti piani e grandi terrazze vivibili per la maggior parte dell’anno.

Al livello inferiore, circa 15 metri sopra i reperti, è stata costruita una struttura a griglia con travi in acciaio. I moduli prefabbricati delle 200 camere sono stati agganciati alle travi: in questo modo l’intera struttura non interferisce con i mosaici sottostanti sui quali, per ovvie ragioni di conservazione, non è possibile camminare.

La rete di circolazione composta da ponti sospesi e rampe, la fluidità spaziale e la permeabilità che continua attraverso ogni piano permette varie connessioni visive al sito archeologico lasciando osservare da vicino i reperti senza alcun contatto fisico.

Il Museum Hotel Antakaya è stato aperto dopo oltre dieci anni di lavori, diventando uno spazio di intersezione di esperienze ed epoche diverse, un luogo stratificato dove viaggiare nel tempo. L’hotel convive con il museo e il parco archeologico pubblico, uno spazio dedicato all’esposizione di una selezione di oltre 30.000 manufatti storici.

In apertura ph. Emre Dörter.