Geometrie vetrate e trasparenti si smaterializzano nella natura e riflettono le montagne circostanti. In Tirolo, un progetto di NOA.

Ci sono edifici che non invecchiano, caratterizzati da una bellezza senza tempo, dettata dalla scelta di forme pure e materiali leggeri. È questo il caso dell’area spa di Mohr Life Resort, uno degli hotel storici del Tirolo austriaco a Lermons. Realizzato su progetto di NOA, il pluripremiato studio di progettazione con sede a Bolzano, Berlino, Milano famoso per i suoi progetti non convenzionali, è un edificio che si sviluppa su due piani costituito da una maglia reticolare in cemento che costituisce l’ossatura della nuova costruzione. Sicuramente una sfida per lo studio che ha dovuto confrontarsi con un ambiente naturale così importante dominato dal massiccio del Zugspitze, che con i suoi 3.000 metri d’altezza segna il confine fra Austria e Germania. Una sfida, sicuramente, ma non una novità per NOA, “gli architetti delle montagne”.

“È proprio la montagna, presenza maestosa e carica di energia, il banco di prova del nostro intervento,” spiega Christian Rottensteiner, partner dello studio NOA. “Il monte Zugspitze, in particolare, per bellezza, forza e complessità formale è indubbiamente l’elemento ispiratore e, direi, il protagonista del progetto. La nuova area wellness, infatti, è pensata come la platea di un teatro, da cui ammirare quello straordinario spettacolo della natura. In pieno relax e in piena sintonia con il paesaggio. La nostra sfida è quella di creare architetture che espandano e rendono più intensa la percezione degli spazi. Luoghi capaci di dare benessere ed emozioni nuove a chi li frequenta.”

La Spa si sviluppa su una superficie di 600 metri quadri giocata su differenti livelli che sfruttano l’andamento del terreno e che hanno permesso anche la realizzazione della piscina esterna.

L’uso della superficie vetrata riflettente regala un risultato inatteso e scenografico: i volumi edificati quasi si annullano, diventando una sorta di schermo sul quale va in scena la gigantesca silhouette del monte Zugspitze. Non solo. La piscina, che lambisce il fronte vetrato della Spa per tutta la sua lunghezza, raddoppia a sua volta l’immagine della montagna in un gioco di rimandi e riflessi cromatici di grande impatto.

Se il linguaggio formale degli esterni si gioca sui materiali come il vetro e il cemento secondo uno schema geometrico e lineare, gli interni cambiano completamente e si sviluppano in forme organiche utilizzando materiali morbidi come il velluto sulle nuance calde del rosso-bordeaux, utilizzato nelle tende che avvolgono le postazioni relax della Spa, quasi dei palchi teatrali aperti sulle montagne.

Le ampie superfici vetrate sconfinano sull’ambiente circostante garantendo l’illuminazione naturale. Per la luce artificiale si è puntato su un unico elemento, una sfera in vetro ripetuta singolarmente o secondo un disegno, a parete o a soffitto, e di differente misura.

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ph. Alex Filz.

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