“Stay cosy in una second life”. Il progetto di Laura Verdi fa vibrare di natura i non luoghi del Mode Hotel
Al Mode Hotel, anche i non luoghi parlano. Le scale, l’ingresso e i servizi al piano terra sono studiati dall’architetto Laura Verdi. Il titolo del progetto, “Stay cosy in una second life”, richiama il principio a cui l’hotel si ispira: coniugare benessere della persona e dell’ambiente in una struttura che sia un trionfo di sostenibilità.
Nell’hotel dove tutto è sostenibile e green, anche i non luoghi parlano. Si esprimono attraverso la lingua dei colori, della natura e della terra. Fanno vibrare alla massima potenza i cinque sensi, stimolando l’ospite a un’immersione totale nell’ambiente in cui si accinge a entrare: il Mode Hotel di Rimini. Progettata secondo un modello di ricettività sostenibile e inaugurata il 6 ottobre scorso, la struttura è il frutto dell’operato di 13 studi di architettura, chiamati a esprimere la loro idea di progettazione sostenibile nei vari ambienti che compongono il Mode: le nove suite, concepite come showroom permanenti, l’esterno e gli spazi comuni.

Entrando al MODE mi accoglie Piero Marini (consulente commerciale di Teamwork Hospitality e host di MODE), mostrandomi subito una peculiarità di cui la struttura si fregia: l’identità cucita addosso ai cosiddetti ‘non luoghi’. Mi riferisco a quegli spazi che negli hotel, di solito, sono semplici zone di passaggio, ma che al Mode Hotel, con mia grande sorpresa, prendono vita grazie all’arte creativa di Laura Verdi (architetto, giornalista e direttore editoriale di we:ll magazine).
Le scale, l’ingresso e i servizi al piano terra sono un progetto di quest’ultima e sono stati studiati secondo una precisa linea di pensiero: la sostenibilità equivale al benessere non solo dell’ambiente ma anche della persona. Il suo progetto, “Stay cosy in una second life”, ce lo descrive così: “È un gioco di parole tra italiano e inglese che significa: trovati a proprio agio in una seconda vita, recupera e riutilizza il più possibile, non sprecare le risorse attuali”. Riciclo e riutilizzo dei materiali sono le parole chiave degli spazi da lei progettati e hanno subito acceso in me un’importante consapevolezza: la natura non si vive solo outdoor. Con genio ed estro è possibile trasportarla anche indoor, negli ambienti di un moderno, innovativo e sensoriale hotel.


L’ingresso che parla green.
Ogni ambiente ideato da Laura Verdi ha la capacità di sintetizzare l’esperienza visiva, che nelle nostre vite è predominante, con quella degli altri sensi. A colpirmi, innanzitutto, sono le nuvole di tillandsia che danzano appese al soffitto nell’ingresso. “Una pianta verde che si nutre dell’umidità dell’aria e che, per vivere, non ha bisogno né di luce e né di acqua”, mi spiega Piero Marini. Il risparmio fatto natura, verrebbe da aggiungere.

La mia mano corre poi a esplorare i disegni biogeometrici che decorano la parete e che rispondono al mio tocco restituendomi energia, mentre lo sguardo, ipnotizzato, si sposta verso l’alto: il soffitto è una carta disegnata cosparsa di fiori colorati. Il prato che solitamente calpesto con i piedi mi fa da cielo, in una visione capovolta e al contempo realistica della natura. Tutto intorno, gli elementi d’arredo sono composti da materiali di recupero, principalmente sughero, ma anche feltro realizzato a partire da bottiglie di plastica PET per i corpi delle lampade fonoassorbenti.


Anche la segnaletica affissa sui muri è green, creata in cartone di riciclo. L’architetto, avvalendosi del supporto di Rippotai (partner creativo), combina indicazioni funzionali, allineate al concept architettonico degli spazi comuni, coniugando estetica e cultura ambientale. E anche disseminando qua e là consigli e chicche dal tocco green.
La Natura abita (anche) il bagno.
La natura abita anche il bagno comune del MODE Hotel. La carta disegnata che arricchisce le pareti è un richiamo alle sezioni di un ortaggio, la verza, ed è disegnata da Gian Paolo Venier per Spaghetti Wall (interior and product designer oltre che autore di una delle suite di MODE- Estate Italiana). A terra e nella parete dietro il wc si impiega ceramica, prodotto locale proveniente dalla regione, di Ceramica Sant’Agostino, mentre appena entrando a parete è stata utilizzato un mosaico di Cerasarda, realizzato con pezzi di ceramica di recupero. I termoarredi Moon di Antrax, rotondi, scultorei, appesi alla parete, sono stati scelti nella versione elettrica nell’ottica del risparmio energetico. “Nello studio del bagno non è mancata l’attenzione al design, obbligatoriamente for all”, precisa l’architetto.



Mille bolle blu.
Perché la lavanderia a disposizione degli ospiti si intitoli ‘Mille bolle blu’ lo capisco fin dal primo colpo d’occhio. Appena varcata la soglia, il blu mi invade con una potenza che oserei definire dolce, mentre sento crescere dentro la voglia di fluttuare in quello spazio dalle note oceaniche. Ho la sensazione di trovarmi in un acquario e Piero non mi contraddice. “La situazione che l’architetto Verdi voleva creare è proprio questa – spiega -. La scritta al neon, in un gioco di riflessi, illumina un soffitto in alluminio che riproduce l’effetto dell’acqua”. Se lascio correre l’immaginazione (e neanche troppo), alle mie orecchie giunge la voce di Mina che canta in sottofondo, mentre il rumore dell’acqua in movimento travolge i miei sensi.

Alle scale piace comunicare.
Pensavo di salire ai piani superiori del Mode Hotel semplicemente “prendendo le scale”, e invece mi accorgo presto del mio errore: scale e corridoi, in questa struttura, non sono semplicemente dei luoghi di passaggio. Laura Verdi ha infatti chiesto a Rippotai di trasformarli in una scelta sostenibile e piacevole, con anche un invito a preferirle all’ascensore. Quale miglior modo, se non renderle un vero e proprio ‘racconto da comporre’? Le frasi si snodano piano dopo piano, parete dopo parete, giocando con gli ospiti; le scritte, sovrapposte, li invitano a fermarsi e a trasformare anche l’esperienza più banale, quella del salire una rampa di scale, in un’occasione per guardare ciò che li circonda con occhi diversi. Le parole lo spingono a riflettere, a prendersi un momento per sé.


Piero Marini, che mi accompagna in questo percorso esplorativo degli spazi comuni del Mode, mi consiglia di soffermarmi anche sul pavimento che calpesto. “La moquette è realizzata con plastica riciclata proveniente dall’attività di pulizia degli oceani – illustra -. Qui al Mode, tutto parla la lingua della sostenibilità”. E non solo. Laura Verdi e il team di professionisti che hanno collaborato con lei sono riusciti in un intento ancor più strabiliante: far posare i miei sensi anche sui non luoghi del Mode, risvegliando tutto il mio corpo e catapultandomi in una natura diffusa tra fiori e acqua, verde e blu, terra e mare.
In apertura: particolare della boiserie con motivi di biogeometria. ph. PHOTODAF.
Le aziende partner di “Stay cosy in una second life”.
- ANTRAX IT
- ARQ
- BERTOLOTTO PORTE
- BUZZI SPACE
- CERAMICA SANT’AGOSTINO
- CINQUEROSSO ARTE
- DURAVIT
- EGOLUCE
- GESSI
- GRITTI FRAGRANCES
- GRUPPO ROMANI
- GRUPPO SAVIOLA
- HARMONIC SHAPE
- INTERFACE
- MARTINELLI LUCE
- MICHIELI FLORICOLTURA
- NOVACOLOR
- PHILIPS
- PURICELLI GROUP
- SPAGHETTI WALL
- STILHAUS
- URBI ET ORBI
Le aziende partner di Mille bolle blu.
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