
Un nuovo capitolo per Amsterdam: il Palazzo di Giustizia diventa l’hotel Rosewood Amsterdam.
Dopo dieci anni di restauro, lo storico Palazzo di Giustizia torna a vivere come Rosewood Amsterdam. Un progetto dove gli interni di Piet Boon, il giardino di Piet Oudolf e un paesaggio d’arte diffusa ridefiniscono il concetto di ospitalità.
Era uno dei luoghi più solenni della città, affacciato su uno dei suoi canali più belli. Oggi, dopo un restauro durato dieci anni, il Palazzo di Giustizia di Amsterdam torna a vivere in una nuova forma: quella del Rosewood Amsterdam, primo indirizzo olandese del gruppo alberghiero internazionale, che ne reinterpreta l’identità all’insegna di un lusso culturale, colto e profondamente contemporaneo.

Lo studio Piet Boon, incaricato della ristrutturazione, ha trasformato gli interni neoclassici in ambienti sofisticati e accoglienti, dove materiali naturali, colori intensi e arredi su misura dialogano con una collezione d’arte che attraversa stili, epoche e generazioni.


Ogni spazio – dalle camere al ristorante, dalla lobby lounge alla spa – racconta un frammento della storia olandese con uno sguardo rivolto al futuro. Non è solo un hotel, ma un esercizio di armonia tra memoria e innovazione, tra forma e benessere.


Tra architettura e natura: l’hotel come paesaggio.
Il progetto ha riportato alla città uno dei suoi edifici simbolo, oggi destinato non solo al turismo ma a diventare polo di connessione culturale. Lo dimostra la scelta di affidare a Piet Oudolf – il paesaggista olandese celebre per l’High Line di New York – il giardino interno, De Tuin: un ecosistema che muta con le stagioni e invita a rallentare, osservare, respirare.

Camere come case, suite come racconti.
Le 134 camere e suite sono pensate per offrire il calore e la personalità di una residenza privata. Cinque Houses – tra cui Huis 020, affacciata sull’acqua – portano la dimensione domestica a un nuovo livello, con layout originali, opere d’arte site-specific e pezzi d’arredo che richiamano la tradizione olandese con leggerezza e ironia.


Cultura, sapori e rituali del benessere.
Tra i punti forti del Rosewood Amsterdam c’è la Asaya Spa, una vera oasi urbana che combina trattamenti olistici orientali e occidentali. Al suo interno: piscina, sauna, bagno turco, cinque sale trattamenti e un centro fitness aperto 24 ore su 24.

L’offerta gastronomica spazia dal ristorante Eeuwen, brasserie botanica guidata da David Ordóñez, al cocktail bar Advocatuur. Completa l’esperienza The Court, salotto informale e raffinato per un tè pomeridiano o un piatto di comfort food con vista sul canale.


Arte (e cultura) protagonista.
Ad arricchire l’esperienza, una collezione di oltre mille opere d’arte attraversa gli spazi dell’hotel. Monumentali, intime, digitali, storiche o dissacranti, le opere sono selezionate per generare dialogo, pausa, riflessione. La Grand Library, allestita nell’ex aula di tribunale, ospita letture e incontri, mentre Ex Libris raccoglie volumi donati dai vicini, per una connessione autentica con il tessuto urbano.
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In apertura, la Grand Library, un tempo aula di tribunale, ora diventata uno spazio per letture ed eventi culturali, ph. Daniëlle Siobhán.
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