Esterno e interno si fondono in una non distinzione tra funzioni, in un’architettura che sembra sempre essere stata lì. L’ultimo strepitoso progetto firmato noa* network of architecture.

noa* network of architecture: Stefan Rier e Lukas Rungger, founder.

Ci sono alcune architetture che sembrano sempre state lì, completamente integrate nel contesto, naturali nella natura, senza stridere, perfette. È il caso delle Floris Green Suites, l’ampliamento del Florian Park Hotel a Siusi allo Sciliar progettato da noa* network of architecture: dieci suite sopraelevate da terra, disposte su due livelli e leggermente disassate tra di loro per creare un elemento di naturale casualità.

L’idea di creare una architettura sopraelevata nasce dall’obiettivo di preservare il parco intorno al Florian, eccellenza dell’hotel, con i suoi alberi secolari, piscina all’aperto e laghetto incluso. Le dieci suite, cinque per piano, sono collegate da un corridoio che si snoda come una spina dorsale e unisce i dieci moduli architettonici. Il disassamento tra i moduli, oltra alla casualità dell’insieme, crea la privacy di ogni suite, come se fossero ognuna una casa a sé stante. L’immagine generale è di grande leggerezza e di completo inserimento nel contesto, sia per le colorazioni scelte, il verde e i materiali adottati, il legno.

I materiali naturali e le colorazioni tenui proseguono anche all’interno che diventa quasi un tutt’uno con gli esterni. Qui le distinzioni tra le funzioni non sono mai nette. Significativo è un top piastrellato che è sostegno per il lavabo in appoggio ma anche all’occorrenza scrittorio, posizionato all’interno della camera. Interessante la scelta delle ceramiche dalla forma rettangolare e dal particolare effetto liquido utilizzate per la realizzazione del top, arredo ibrido e di collegamento tra la zona giorno e il bagno

L’unico ambiente chiuso è la zona sanitari, compresa tra una doccia a giorno che confina con la sauna a disposizione degli ospiti. Sempre giocata tra il rimando tra esterno e interno, la suite ha un patio aperto ma nascosto alla vista dove è stata posizionata una vasca freestanding.

Il design interno delle stanze è dominato da un verde tenue inframmezzato da sfumature digrigio, in sintonia con gli esterni.  Parte essenziale di questa idea olistica sono i rivestimenti in tessuto, le piastrelle e le superfici verniciate, che creano un legame indissolubile in & out, il tutto armoniosamente integrato da un pavimento in rovere fumé e da arredi e sanitari di colore nero. Fa eccezione la vasca da bagno indipendente nel patio, di un bianco splendente ed elemento attrattivo della suite.

Il patio prosegue in un ampio terrazzo privato con una porzione di pavimento che si apre sorprendentemente per alloggiare una rete con cuscini che diventa uno spazio relax in esterno.

L’armoniosa concezione cromatica degli interni, ma anche la coerenza progettuale dell’architettura, per esempio il connubio degli intradossi delle suite rivestiti in legno di larice e l’irregolarità discreta e volutamente studiata delle case sull’albero, reinterpretano radicalmente la qualità del soggiorno.

Ph. Alex Filz