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Da convento trecentesco a Manifattura Tabacchi negli anni ’20, l’hotel Vista Ostuni ora risplende – per opera di RMA Roberto Murgia Architetto – della luce della Puglia, con in più l’artigianalità delle lavorazioni, il design e il grande giardino mediterraneo.

L’apertura dell’hotel Vista Ostuni è la realizzazione di un microcosmo composito inserito in una storica struttura, profondamente legato alla terra d’origine e votato alla sostenibilità come da input della famiglia Passera. L’enorme edificio, entrato a far parte di The Leading Hotels of the World è arricchito da 1.200 metri quadrati di terrazzi, tre ettari di giardino, suite e camere di grandi dimensioni dal design essenziale, il Bianca Bistrot con la spettacolare bottigliera a tutt’altezza e il ristorante Berton al Vista con l’impostazione pugliese del famoso chef, l’Infinity Bar sul rooftop, il Chiostro bar, tre piscine di cui due esterne, una Spa, un beauty center e una palestra fitness.

Il Chiostro Bar.

Ingenti i lavori di ristrutturazione per la trasformazione in hotel che si rifà all’ottocentesca vocazione per l’ospitalità, in passato rivolta ai più bisognosi, sebbene poi la struttura sia stata adibita a Manifattura Tabacchi dal primo dopoguerra fino al 1968. Una trasformazione orchestrata su progetto dell’architetto Roberto Murgia per riscoprire gli scorci prospettici sulla Città Bianca e la Piana degli Ulivi, valorizzare i caratteri architettonici con tagli di luce che, dalle ampie finestre, inondano le stanze.

Interno ed esterno appaiono senza confini, immersi nel paesaggio circostante e nell’essenza del luogo con lavorazioni artigianali e materiali naturali. Legno, cotto, juta, ferro battuto, marmo e pietra di Trani e breccia Sant’Antonio anche per i pavimenti e gli archi dei solai dei cinque piani, per alcuni soffitti piani e ad arco nella tipica tipologia “a schifo”. Cultura materica locale reiterata nei vasi di ceramica di Grottaglie, nei pavimenti in cotto smaltato, nei tappeti fatti a mano, nelle lampade di Servomuto.

Volumi interni, alti soffitti, ampie finestre con vista panoramica, design e numerosi dettagli identificano anche le 28 camere, tra cui 19 suite, suddivise in diverse tipologie con materiali e colori del luogo, dotate di vere e proprie stanze da bagno in marmo. Le finestre sono un elemento architettonico integrato nelle nicchie della spessa muratura e sono il fulcro per irradiare la luce naturale che aumenta la spazialità interna.

Il rooftop costituisce il palcoscenico per ammirare il territorio fino al mare e la Città Bianca. Oltre al giardino pensile, con piante mediterranee e profumate, sul tetto si trovano l’Infinity Bar e l’Infinity Pool che ampliano la sensazione di infinito tra mare e cielo.

Protagonista assoluto dell’hotel è il paesaggio mediterraneo riprodotto nei giardini progettati da Erik Dhont. Qui architettura, benessere e natura raggiungono una sintesi senza tempo già percepita nel cortile d’ingresso fra ulivi secolari, carrubi, palme, agrumi e la fontana tipica della tradizione del giardino italiano. La piscina è il centro di questo “giardino traslucido” in cui i contorni dei diversi componenti mediterranei sono difficilmente distinguibili e gli spazi appartati sono immersi nel verde.

La valorizzazione della biodiversità con spazi verdi e la riproduzione di habitat naturali fa parte della strategia d’integrazione al territorio e di sostenibilità volta al raggiungimento della certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) che comprende interventi per l’efficienza energetica, la riduzione delle emissioni, il risparmio idrico e la mobilità alternativa.

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In apertutra: una suite dell’hotel.