L’impronta inconfondibile dell’Aethos Milan.
Il club privato è tra le cifre distintive del gruppo Aethos che conta cinque hotel in Europa di cui l’ultimo aperto a Milano. 32 suites, bar in stile inglese e ristorazione dal mood contemporaneo dove oggetti vintage e mobili d’epoca la fanno da padroni.
Della proprietà precedente sono stati mantenuti i pezzi d’arte e di storia che ne testimoniamo la passione per l’antiquariato e il collezionismo.
Il colpo di spugna con il passato non è stato radicale nell’hotel Aethos Milan in zona Darsena tanto che ne conserva tracce consistenti sebbene alcune parti del suo interior design abbiano una matrice contemporanea.
Ognuno dei cinque hotel del gruppo Aethos, di cui Benjamin Habbel è fondatore e CEO, racconta una propria storia. Quello di Milano una storia di viaggi attraverso il tesoro disomogeneo di oggetti da collezione del precedente proprietario Alessandro Mario Cesario come appare subito evidente dal banco del check-in in stile Hogwarts, dai ricchi velluti e dai cimeli non convenzionali anche sportivi.
La struttura mantiene il retaggio dell’ex hotel The Yard nelle aree comuni, nel Doping Bar, e nelle 32 suites, mentre la reception, il ristorante Zaïa e la zona riservata ai membri dello Aethos Club sono stati completamente ripensati dallo spagnolo Astet Studios.
Quello fondato a Barcellona da Óscar Engroba e Ala Zreigat è uno studio di design multidisciplinare che vanta uno speciale focus sul retail food e hôtellerie. I progetti di architettura, interior design, industrial design e branding trovano la loro unicità nell’equilibrio fra organicismo e tecnica, semplicità e complessità con una forte finalità esperienziale.
L’Aethos Club (con adesione su invito) è il luogo di incontro per una comunità internazionale, uno spazio di relax dedicato al benessere psicofisico, ma anche dove costruire relazioni secondo i valori di convivialità e condivisione su cui si basa la filosofia del brand. Oltre all’accesso alle aree riservate del ristorante Zaïa e del Doping Bar, la membership comprende l’ingresso alla nuova palestra dell’albergo e a molti servizi esclusivi dedicati ai membri, a seconda della tipologia scelta (Founding, Aethos e Junior).
The Doping Bar ripropone la ricca atmosfera dei locali londinesi con una raffinata selezione di cocktail.
L’interior design del ristorante Zaïa, invece, si contraddistingue per lo stile moderno e accogliente, dove potersi sentire “a casa” avvolti dai colori caldi del legno, dal verde bottiglia e rosa cipria dei tanti dettagli abbinati a materiali diversi. La sala del ristorante è separata dall’area riservata ai membri dell’Aethos Club tramite una spessa ed elegante tenda in velluto che ne garantisce la privacy e l’isolamento acustico.
Le 32 suites dell’hotel, di circa 75 metri quadri, sono diversificate nel nome, in base al tema a cui sono dedicate, ma design e disposizione interna hanno come comune denominatore i ricchi arredi in velluto e i mobili vintage in mogano.
La suite The Clubhouse, in particolare, presenta pavimenti in parquet ricoperti con antichi tappeti persiani, un grande letto al centro circondato da sedie da cinema retrò, un bar con bilance vintage, un grande bagno con molti specchi e articoli da toeletta artigianali.
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ph. Pion Studio
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