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Il colosso dell’ospitalità Hilton conquista il vertice della classifica “World’s Best Workplaces 2025” di Great Place to Work, basata sulle opinioni di oltre 9 milioni di dipendenti globali. Ma l’Italia?

L’eccellenza globale nei luoghi di lavoro ha un nome e un settore dominante: si chiama Hilton e opera nell’Hotellerie. La multinazionale americana – di cui abbiamo raccontato l’origine in un nostro recente articolo – leader nel settore alberghiero e dell’ospitalità, è stata incoronata come la migliore azienda al mondo per cui lavorare secondo l’edizione 2025 del ranking “World’s Best Workplaces”, stilato annualmente da Great Place to Work.

Il prestigioso riconoscimento si basa sul parere espresso da oltre 9 milioni di collaboratori a livello globale, impiegati in organizzazioni che soddisfano rigorosi criteri di eccellenza. Hilton, con i suoi 22 marchi e quasi 7.400 proprietà, ha superato giganti della logistica e della tecnologia.

Il podio e il dominio USA.

Il vertice della classifica è un affare prevalentemente statunitense:

  1. Hilton (Stati Uniti, Hotellerie)
  2. DHL Express (Germania, Logistica)
  3. Cisco (Stati Uniti, Information Technology)

Analizzando la provenienza geografica, gli Stati Uniti si confermano la patria dell’eccellenza lavorativa, ospitando il 64% delle aziende premiate (9 su 25). Seguono la Germania (12%), Regno Unito e Irlanda (8%), mentre l’Information Technology (IT) domina la classifica per settore con il 32% delle presenze.

L’allarme Italia: l’assenza che pesa.

La vera nota dolente per il panorama economico nazionale è l’assenza di qualsiasi azienda italiana nella Top 25 mondiale.

Alessandro Zollo, CEO di Great Place to Work Italia.

Un dato preoccupante, sottolineato con forza da Alessandro Zollo, CEO di Great Place to Work Italia: “È triste constatare che nessuna azienda italiana sia presente in questa esclusiva classifica. Nonostante ben 19 delle 25 organizzazioni d’eccellenza abbiano una sede sul territorio italiano, la cultura manageriale italiana ha ancora un limite rispetto all’importanza di imparare ad ascoltare e confrontarsi con i feedback dei collaboratori. Per poter rispondere alle sfide epocali, il management deve fare un bagno di umiltà.”

Secondo Zollo, le aziende che eccellono si distinguono per l’eccezionale livello di fiducia, orgoglio e spirito di squadra instaurato con i propri dipendenti, un fattore che si traduce in una produttività e un valore azionario superiori alla media dei competitor.

L’analisi di Great Place to Work evidenzia, quindi, una netta disparità tra l’attenzione globale al benessere e all’ascolto dei dipendenti e la realtà manageriale italiana, che resta ancora esclusa dal club delle migliori organizzazioni mondiali.

[Non sarei così pessimista: c’è profumo d cambiamento nell’aria-ndr].