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Nonostante la forte crescita, solo un hotel su tre abbraccia progetti ESG: il Report Ecoluxury 2025 lancia l’allarme.

L’Italia si prepara a consolidare la sua posizione come polo globale del lusso nell’ospitalità, ma i dati del Primo Report sulla sostenibilità nel lusso dell’ospitalità italiana – presentato dall’Osservatorio Ecoluxury in collaborazione con THRENDS nel corso del Forum sul Turismo di alta gamma e sostenibilità che si è tenuto a Roma nell’ambito di Ecoluxury Fair – rivelano una profonda crepa tra crescita e responsabilità ambientale.

A fronte di 745 hotel a 5 stelle censiti sul territorio nazionale, l’indagine ha tracciato un quadro poco edificante: appena uno su tre ha attivato almeno un progetto di sostenibilità significativo. La situazione peggiora sul fronte delle certificazioni riconosciute: solo il 17% degli hotel a 5 stelle risulta certificato (secondo schemi come GSTC, Green Key, ecc.).

Enrico Ducrot – CEO di Ecoluxury e Viaggi dell’Elefante – commenta: “Dallo studio emerge un ritardo sistemico rispetto alle tendenze globali che vedono nella sostenibilità un prerequisito competitivo.” Ducrot sottolinea come la sostenibilità sia spesso percepita “come valore accessorio e non come parte integrante del posizionamento di lusso,” nonostante le statistiche dimostrino che i viaggiatori di alta gamma sono pronti a spendere di più per un prodotto con chiare credenziali ecologiche.

I dati in valore assoluto evidenziano che solo 121 strutture risultano certificate e, tra queste, il 64% appartiene a catene internazionali o nazionali, con una forte concentrazione geografica in Lombardia, Toscana e Veneto. Sebbene l’86% delle iniziative rilevate rientri nelle Green Solutions (energia rinnovabile e riduzione dei rifiuti), l’attenzione per la conservazione della biosfera è risultata meno integrata rispetto ad altre destinazioni globali. Un punto di forza distintivo italiano resta invece la valorizzazione del patrimonio storico-culturale, profondamente radicato nel sistema turistico.

La visione di crescita: Italia seconda al mondo.

Nonostante le criticità sulla sostenibilità, il comparto luxury è in piena espansione. Nel corso del Forum, Andrea Agazzani di THRENDS ha illustrato le dinamiche del settore, prevedendo un futuro prossimo da leader mondiale per l’Italia.

Andrea Agazzani di THRENDS.

Agazzani ha evidenziato che entro il 2028 il Paese vedrà l’apertura di altri 170 hotel 5 stelle, portando il totale nazionale a superare quota 900 strutture. Questo balzo in avanti proietterà l’Italia al secondo posto globale per numero di hotel a 5 stelle, dietro solo la Cina. L’espansione non si limita alle destinazioni tradizionali, alimentando l’interesse anche per territori meno battuti, con un forte investimento anche sui family hotel di lusso.

L’espansione del lusso italiano è inarrestabile e la leadership mondiale non potrà prescindere da una rapida e concreta transizione verso modelli di business che mettano la responsabilità ambientale, sociale e di governance (ESG) al centro della propria offerta.

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In apertura: foto di Rod Long su Unsplash.

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