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Debutta in Italia Kerten Hospitality e lo fa a Roma con il Cloud7 Hotel, per nomadi digitali e amanti del bello. Un progetto di GLA.

Ora è chiaro, senza ombra di dubbio arte e hospitality è un trend che non può passare inosservato e che interessa sempre di più le nuove aperture, come per esempio il Cloud 7 Hotel a Roma di Kerten Hospitality con oltre 12 brand all’attivo. Il Cloud 7 segna l’esordio della società dublinese in Italia, con la precisa volontà di creare un hub di riferimento per un ospite giovane, ma non solo, nomade digitale – e chi non lo è oggi? – con animo sensibile a riconoscere la bellezza, in questo caso dell’arte ma anche l’estetica del nuovo hotel progettato dallo studio GLA, con la consulenza artistica dell’art advisor Agnese Landolfo che ha scelto le opere d’arte presenti nell’hotel.

Opere d’arte lungo le scale del Cloud7 Hotel.

La selezione è stata molto local, tra le opere d’arte degli artisti romani, già affermati, ma anche quelle degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma, invitati a creare soggetti site-specific per l’hotel. Arte e hospitality, un connubio strategico di differenziazione, posizionamento dell’hotel e che rinsalda il legame con il territorio.

La struttura, che si trova in una zona centralissima di Roma, tra via del Corso e via di Pietra, a pochi passi da piazza Colonna e il Pantheon, nasce da un frazionamento di un immobile dei primi del Novecento che era stato nel tempo sede del Banco di Roma e dell’Ambasciata del Camerun.

La sfida principale affrontata dallo studio GLA (Genius Loci Architettura) è stata quella di realizzare 37 camere, di differente tipologia e dimensioni, intorno a un’unica scala centrale, che parte da una lobby relativamente piccola e introversa, e che porta a una terrazza panoramica al sesto e ultimo piano dell’hotel.

Area Grab&Go.

“Questa ascesa verticale da una lobby contenuta, quasi introversa, fino a un rooftop dal grande respiro e panorami unici, oltre al significato intrinseco del nome del brand, ci ha ispirato nel trovare lo spunto creativo nell’eccezionale opera di Michelangelo Buonarroti della Cappella Sistina, Il Giudizio Universale”, spiegano dallo studio GLA.

“Un legame sottile, non letterale o iconografico, fatto di nuance calde, scelte per le aree comuni, a richiamare il paesaggio terrestre, che si contrappongono alle sfumature eteree e delicate delle camere. La scelta dei materiali e delle finiture d’arredo è stata proprio dettata da questo fil rouge, facilmente tangibile quando si passa anche solamente dagli spazi comuni, ai corridoi e infine alle stanze”.

Spazio Social Hub illuminato dal grande lucernario centrale.

E non può ovviamente mancare, in un hotel dal taglio così spiccatamente contemporaneo, l’area co-working al piano terra, aperta agli ospiti e ai local, uno spazio dove socializzare, lavorare ma anche consumare snack presi al volo al Grab&Go, una zona food&beverage in linea con l’idea del movimento sottesa allo spirito dell’hotel. Quest’area è illuminata naturalmente da un grande lucernario centrale al piano primo, mentre ai piani lo spazio de lucernario diventa un ampio cavedio verso il quale affacciano le stanze, una diversa dall’altra ma con uguale codice estetico e cromatico.

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In apertura: la lobby all’ingresso.