
Europa Palace. Unconventional 5 stelle.
A Sanremo, un pezzo di storia dell’ospitalità si rinnova con un progetto di rottura rispetto all’offerta locale. Firmato Q-bic.
Non pensate di trovare lo stile classico degli hotel storici sanremesi, e neppure soluzioni stilistiche che occhieggiano allo stereotipo marino; l’Europa Palace, ex Hotel Europa storico albergo risalente al 1874 nel cuore della città dei fiori, riapre le porte dopo la chiusura avvenuta nel 2019 per salutare il settantacinqueesimo festival di Sanremo a gennaio 2025. “Una corsa contro il tempo per aprire in occasione del Festival”, dice Cora Lagorio discendente di una delle più importanti famiglie imprenditoriali della città e che ora dirige personalmente l’hotel. “Non siamo nuovi del settore hospitality ma questa è la prima volta che ne curiamo direttamente la gestione”.

Decisa, appassionata e tenace, è da lei che dipende la scelta dei progettisti. “Inizialmente avevo contattato lo studio Q-bic per la realizzazione del bistrò dell’Europa Palace: mi era piaciuto molto lo stile di un ristorante da loro progettato a Milano, il Moebius, e poi li ho coinvolti per la progettazione anche delle stanze dell’hotel”.


Con l’obiettivo di restituire alla città di Sanremo uno dei suoi edifici storici ma con un intervento di restyling “di rottura” rispetto l’offerta alberghiera locale, più tradizionale. E tutto, tranne che classico, è lo stile progettuale di Q-bic, che si è occupato dell’interior dell’hotel, mentre il progetto architettonico è stato affidato allo studio locale, Calvi Ceschia Viganò. Legati a un linguaggio industrial, fatto di materiali sinceri, i progettisti di Q-bic hanno creato ambienti ispirati alla natura, giocando su tonalità neutre e colore. Centrale è il progetto del ristorante dell’hotel, il Rêve Bistrot, affacciato sul corso Imperatrice, con ingresso indipendente, che vuole essere un locale “aperto alla città“, punto di riferimento per residenti e turisti. Al centro del locale, un’installazione costituita da una pianta di olivo stabilizzata a testa in giù e una pioggia di luci che scendono dall’alto creano un’atmosfera suggestiva. Alle spalle del bancone, rivestito in pietra naturale, chiude la prospettiva una scenografica bottigliera in metallo effetto ottone disegnata da Q-bic e realizzata dal contractor Hi Contract Gruppo Brugnotto che ha realizzato tutti gli elementi custom del progetto.


La reception e la cucina a vista del ristorante.
L’hotel si sviluppa su 5500 metri quadrati – di cui 3500 destinati alle 71 camere e 2000 per le aree comuni -e si sviluppa su sette piani. Al piano terra oltre al Rêve Bistrot si trova la hall, con a parete l’opera frutto della creatività dello Studio C&C di Paolo Albertelli e Mariagrazia Abbado, coppia torinese di architetti-scultori, un branco di sardine che ripropone il tema della scultura in acciaio “Le acciughe fanno pallone” posizionata sulla facciata in ingresso.



Ai piani superiori, le porte in rovere su disegno custom segnano gli accessi alle camere. L’elemento comune, dalle suite alle camere deluxe e classic, è l’impostazione della testata letto in rovere accompagnata da inserti in ceramiche colorate, di un colore differente a secondo della tipologia di camera, riprese anche nei bagni en suite, che si riflettono in specchi angolari per creare un suggestivo effetto di amplificazione dello spazio. Al piano interrato si trova l’area wellness con palestra, saune varie e hammam. Per la zona relax in prossimità della vasca piscina, le finestre sono schermate con pannelli custom in lamiera forata che filtrano la luce naturale creando un interessante effetto visivo, visibile anche dall’esterno dell’edificio.
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In apertura: ingresso dell’Europa Palace.
ph. Diego Laurino
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