
Che cosa ci insegna il sistema dei Rolli di Genova.
Un modello di alta ospitalità organizzata vecchio di secoli è ancora ricco di spunti e rivelazioni per l’hospitality contemporanea. Tutto il sistema dei Rolli ci insegna la bellezza, ma pragmatica e l’ospitalità ad personam.
I Rolli di Genova sono due entità: uno, i ruoli cioè gli elenchi archiviali (1576-1664) dei palazzi cittadini adatti a ospitare re, papi, imperatori, diplomatici e super delegazioni e due, i palazzi stessi, più di 100, in un intreccio di nomi aristocratici, altisonanti e spesso ricorrenti, imparentati tra loro.

Quello dei Rolli nella ricchissima Genova ducale era un sistema che permetteva di distribuire l’onere dell’ospitalità – loro dicevano ospitaggio – tra le famiglie nobili genovesi in funzione dell’ospite, del palazzo, del prestigio della famiglia ospitante. Distribuire sì, ma per sorteggio.
42 di questi palazzi magnifici, privati e pubblici, visitabili su appuntamento o aperti in occasioni istituzionali come i Rolli Days, sono patrimonio Unesco dal 2006. E hanno qualcosa da insegnarci in termini di ospitalità. Dopo secoli.


L’essenza dei Rolli. Sistemici, ma bespoke.
Scrivo questo pezzo fresca della mia personale Rolli Experience, carica di quell’atmosfera, e della partecipazione a Hospitality Design Conference, carica di stimoli. Ne esce una check-list e per ogni punto, un insegnamento rapportato all’oggi. Che in sostanza è: ascoltare l’ospite e interpretare il contesto, per esperienze che diventano ad personam.
Circondarsi di arte per tenerla viva.
Quella dei Rolli, tra affreschi, dipinti, sculture, oggetti, è arte unica, espressione di patrimoni enormi e ricchezze ai nostri giorni non quantificabili. È arte fruibile ma protetta. Oggi: la lezione è usare l’arte per circondare l’ospite. E quindi non riproduzioni seriali nelle camere, ma piccole collezioni, manufatti locali come atto di salvaguardia dell’artigianalità, opere contemporanee esposte a rotazione, acquistabili.

Costruire i presupposti per un lungo soggiorno.
L’idea di Grand arrivée VS Long Stay. Fasti e feste per celebrare i momenti topici. E la gestione di un soggiorno di lunga durata in un tono minore ma costante. Ai tempi, la trasferta non era mordi-e-fuggi. Oggi: creare routine personalizzate che possono anche assomigliare a menu detox e trattamenti tranquilli tra un picco di attività del cliente e l’altro. L’insegnamento dei Rolli è gestire i ritmi delle giornate per favorire un lungo soggiorno.
Valorizzare simboli, misteri e stravaganze, segni di unicità.
L’aura del mistero. Messaggi simbolici negli affreschi, passaggi segreti, visuali impensabili su panorami privatissimi – tutte strategie per alimentare il proprio prestigio. La propria leggenda. Il proprio storytelling. Oggi: le stesse eccentricità, ma applicate al décor, alla logistica di servizio, al privilegio di qualche suite, dove anche un ascensore nascosto dietro un tendaggio può far parte della mise-en-scène.


Sparigliare le stoviglie e il loro utilizzo.
Si usavano stoviglie preziose per un servizio riservato e differenziato, e non tutto uguale per tutti a tutti i pasti. C’era una differenza tra i pasti sontuosi e la quotidianità, seppure di lusso. Oggi: l’utilizzo di diverse batterie di servizi a colazione, a pranzo a cena, che permette di introdurre e caratterizzare alimenti di sempre in contesti differenti. Un esempio per tutti? Oli extravergini selezionati nel buffet della prima colazione. Con piattini e bicchierini di conseguenza.
Il souvenir che resta, il souvenir che parte.
I registri degli ospiti visti come documenti di storia, non solo di grandi personaggi e altrettanto grandi seguiti e bagagli, ma anche come memoria da rileggere in dettaglio. Oggi: il registro degli ospiti è il souvenir che resta alla struttura, una raccolta di testimonianze, autografi, commenti. Un oggetto ‘calligrafato’ è il souvenir che parte con l’ospite. Perciò ancora di più la calligrafia come trattamento di riguardo ed espressione d’arte acculturata. Per esempio, in un menu personalizzato.


Far sentire la presenza del padrone di casa.
La presenza del padrone di casa, valore aggiunto e prezioso apporto di storytelling. In alcuni dei Rolli, specialmente quelli ancora abitati dalla proprietà, questa presenza fa del visitatore quasi un privilegiato. Oggi: presenza sì, ma anche indizi di presenza. Un messaggio, un video, una busta, un cartiglio. All’Hotel Savoia di Genova, per esempio, ho trovato una piccola pergamena con i segreti Belle Époque da scoprire in hotel.
Trattare l’esterno come l’interno.
Nel caso dei Rolli, è più vibrante che mai l’aura dell’esterno: che sia strada, ninfeo, giardino. La via stessa è parte del contesto. Strada Nuova (nella topografia attuale di Genova, via Garibaldi) lucida, pulita, lastricata in porfido colpisce ancora prima di alzare gli occhi sui palazzi che la costeggiano. Oggi: vivere la strada come pavimento-soglia d’ingresso nella bellezza. Senza soluzione di continuità.
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In apertura: Strada Nuova di Genova.
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