Si amplia l’arcipelago Masi Wine Experience: apre Monteleone21.

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È stato inaugurato il nuovo hub polifunzionale Masi che celebra l’Amarone e porta l’intera Valpolicella a destinazione enoturistica di livello internazionale. Alla base del progetto: l’enoturismo immersivo, ovvero l’esperienza completa per il visitatore sospesa tra architettura, arte, gusto e ospitalità.


250 vendemmie e 8 generazioni a capo di Masi Agricola, questo è il legame profondo della famiglia Boscaini con la Valpolicella e l’Amarone. Nel cuore della regione vitivinicola veronese la costruzione di Monteleone21, il cui nome deriva dal colle su cui sorge, completa il progetto ambizioso Masi Wine Experience con una rete di aziende dedicate alla produzione ma anche alla promozione della Valpolicella Classica e del suo prodotto d’eccellenza, l’Amarone.

L’Anima dell’Amarone, opera site-specific di Fabrizio Plessi.

La sede centrale di Masi è, infatti, a pochi passi dalla nuova struttura Monteleone21, a Gargagnago di Valpolicella (Verona), mentre poco più avanti si accede all’affascinante azienda Possessioni Serego Alighieri. A Lazise, sul Lago di Garda, a mezz’ora di macchina, si trova la Tenuta Canova, mentre a Valdobbiadene, nel trevigiano, l’azienda Canevel. Certamente più distante, ma solo logisticamente, è la Masi Tupungato a Mendoza, in Argentina.

Architettura, arte e vino.

Il progetto architettonico, inizialmente concepito dall’architetto Libero Cecchini e successivamente reinterpretato e realizzato da Giovanna Mar dello Studio Mar, ha avuto una lunga gestazione, interrotto e ripreso più volte e finalmente concluso nel 2025.
All’esterno la presenza della pietra locale evoca solidità prendendo ispirazione da le “marogne”, i muretti a secco che da secoli proteggono i terrazzamenti viticoli della Valpolicella. Monteleone21 è un progetto a basso impatto ambientale premiato per Pratiche sostenibili nell’enoturismo nel concorso Best of Wine Tourism. Ha l’obiettivo di conseguire la certificazione LEED Gold, riducendo il consumo energetico grazie a schermature solari, sistemi di ventilazione naturale e a un tetto-giardino che riduce il surriscaldamento e trattiene l’acqua piovana, mentre l’approvvigionamento energetico è garantito da fonti rinnovabili come la geotermia e i pannelli fotovoltaici.

La nuova struttura immerse nelle vigne.

Nel nuovo edificio verranno trasferiti gli uffici, sono stati predisposti spazi per eventi aziendali e privati, con ampie sale interne e ampi ambienti all’aperto ma il suo ruolo sarà principalmente promozionale: varcando la soglia di pietra, al piano inferiore, ci si trova di fronte al monumentale “fruttaio”, tipico spazio dove riposano le uve ad appassire in attesa di essere trasformate in vino Amarone, luogo che Masi ha trasformato in una scenografica “Cattedrale dell’Amarone”, con una sorta di navata centrale alta 12 metri e profonda 30 metri, che celebra la tecnica dell’appassimento ma anche il “fermento creativo” di artisti. È presente, infatti, L’Anima dell’Amarone, opera site-specific del maestro internazionale della videoarte Fabrizio Plessi, che unisce tradizione, arte contemporanea e intelligenza artificiale in un’esperienza estetica ed emozionale.

Al centro dell’edificio si trova l’Agorà, una grande piazza a pianta circolare, uno spazio fluido dove si trovano il wine shop, con l’intera gamma Masi da degustare e acquistare (dagli Amaroni come il Costasera fino al Campofiorin) e il ristorante & wine bar Locanda Costasera.
Come negli altri locali Masi, i wine bar a Cortina d’Ampezzo e Monaco di Baviera, anche la Locanda Costasera si basa sul Wine First, dove il vino è il punto di partenza attorno al quale si crea l’esperienza enogastronomica: il ristorante, reinterpretando le tradizioni dei territori in cui l’azienda è presente, offre piatti in stile fusion, eclettici e innovativi. Dalla piazza centrale, attraverso una scala che ne segue il perimetro, si può accedere al piano superiore dal quale è possibile ammirare lo spazio circostante.


Enoturismo immersivo.

Da molti anni in Italia si parla di enoturismo con la costruzione di nuove cantine che attirano sempre più turisti: ma qualcosa sta cambiando. Per legare maggiormente il visitatore a un brand o per promuovere un prodotto enogastronomico, lo spazio e l’accoglienza dovranno essere sempre più parte di un progetto esperienziale immersivo più ampio dove si metta in connessione paesaggio, architettura, arte e produzione con il gran finale della degustazione.

Monteleone21 è, quindi, una struttura pensata come un crocevia di cultura del vino e dell’Amarone adatta a portare gli enoturisti nazionali e internazionali in Valpolicella. Il Presidente di Masi Agricola Sandro Boscaini ha, infatti, voluto creare questo luogo per il futuro del business del vino, per consentire ai consumatori finali di vivere esperienze dirette nel territorio, sottolineando come l’Amarone sia più di una tecnica o di un vino: è una filosofia e un’arte.

L’opera site-specific di Fabrizio Plessi.

L’amministratore delegato, Federico Girotto, ha specificato che l’obiettivo è fare di questo spazio una “cantina aperta, vera e propria porta di accesso nelle terre della Valpolicella Classica”, ospitando anche etichette di altre cantine del territorio. A Monteleone21 è quindi possibile entrare in contatto con l’Amarone e i gusti dei territori in un percorso conoscitivo del mondo Masi, delle cantine del brand adiacenti ma anche vivere esperienze in una serie di tour strutturati che combinano vino, arte, architettura, storia e attività all’aria aperta più avventurose come la Wine & E-bike Experience o la Wine & Horseback Experience.

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In apertura, il progetto architettonico, inizialmente concepito da Libero Cecchini e successivamente reinterpretato e realizzato da Giovanna Mar dello Studio Mar.

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