Luxury e outdoor. La piazza urbana del Portrait Milano.

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A tre anni dall’inaugurazione, il successo del Portrait Milano svelato dal suo CEO e dai progettisti. Valeriano Antonioli di Lungarno Collection e Alberto Bianchi di AMDL Circle raccontano uno dei progetti che ha cambiato l’ospitalità milanese nell’incontro “Progettare l’outdoor per l’hotellerie”, organizzato da UNOPIU’, we:ll magazine e Teamwork Hospitality.

Milano, la rilevanza storica del suo centro, l’archetipo della piazza. Si è parlato di temi architettonici importanti il 15 ottobre 2025 nel corso del sesto appuntamento che ha concluso il ciclo di incontri “Progettare l’Outdoor per l’hôtellerie”, organizzato da UNOPIU’, we:ll magazine e Teamwork Hospitality presso le terrazze di Salvioni Milano Durini. Le domande del direttore di we:ll magazine, Laura Verdi, hanno moderato gli interventi del CEO di Lungarno Collection Valeriano Antonioli e di Alberto Bianchi, Project Architect di Portrait Milano per AMDL Circle.

Portrait Milano, vista dalla loggia.

Un’energia speciale.

Lungarno Collection, già con strutture a Firenze e Roma, con Portrait Milano ha ampliato il suo portfolio con una destinazione nella capitale lombarda, inaugurata a fine 2022. L’hotel nasce dalla ristrutturazione dell’ex Seminario Arcivescovile Maggiore in Corso Venezia. Valeriano Antonioli riconosce che è stato amore a prima vista, nonostante le premesse presentassero diverse criticità. “La prima volta che ho visitato il luogo, nel settembre 2013, sono rimasto letteralmente a bocca aperta, davanti a una piazza maestosa ma completamente vuota: lo stabile era inutilizzato dagli anni ’70, c’era un silenzio incredibile ma a pochi passi, uscendo su Corso Venezia, riprendeva la vita cittadina. Avevo percepito, come credo molti visitatori, la grande energia che il luogo emanava. Credo che la ragione risieda nel suo passato: per quasi 500 anni molti giovani qui hanno studiato per diventare sacerdoti, vescovi, qualcuno addirittura è diventato papa. Questa energia positiva è rimasta e ancora si percepisce”.

L’esclusività aperta a tutti.

L’idea di realizzare l’hotel in un ex seminario nacque come una sfida visionaria e Antonioli conferma le difficoltà iniziali. “Il complesso era stato semidistrutto dalla guerra e poi ricostruito negli anni ’70 ma, per la carenza di vocazioni, non venne più destinato a università religiosa, restando così inutilizzato. Servirono due anni per convincere tutti gli esponenti del clero coinvolti nella decisione, che vollero poi indire una gara a cui parteciparono una decina di brand internazionali. Una delle ragioni per cui vincemmo fu perché abbracciamo la filosofia dell’inclusività”. Il concept di Lungarno Collection prevedeva che il luogo dovesse restare aperto a tutti, in controtendenza rispetto al proliferare in quel periodo di club esclusivi. Questa idea di accoglienza venne definita “Inclusive Exclusivity” e Michele De Lucchi seppe illustrarla perfettamente.

Vincemmo grazie al concept “Inclusive Exclusivity”. Valeriano Antonioli.

Il brief affidato allo studio AMDL Circle fu essenzialmente di fare un upgrade invisibile di una struttura storica, con un colonnato originale di 500 anni fa. Milano all’epoca della costruzione del seminario era conosciuta come città delle colonne e probabilmente la zona è detta “il quadrilatero” proprio per la piazza a forma di quadrato perfetto del Portrait, cinta da un edificio che allora era visibile anche da lontano e dunque rappresentava un punto di riferimento architettonico importante. Una curiosità sul nome: “Portrait esisteva già, Lungarno Collection aveva due residenze con questo nome. Inoltre è un termine internazionale ovunque associato al significato di cornice. E Portrait Milano dall’alto è proprio una cornice di circa 45 metri per lato”.

La “cornice” del Portrait Milano.

Oltre l’architettura: uno sviluppo urbanistico.

Racconta Alberto Bianchi, project architect di Portrait Milano per AMDL Circle: “Al concorso abbiamo partecipato portando idee e suggestioni, solo attraverso alcuni schizzi. Questi sono serviti a presentare visioni e intenzioni al cliente. Michele De Lucchi lavora da sempre attraverso il disegno come strumento di pensiero e di progetto: schizzi essenziali che esplorano idee, relazioni. L’obiettivo è ispirare comportamenti delle persone attraverso le relazioni. I suoi schizzi descrivono quello che si sarebbe svolto nella piazza, in primis il piacere di attraversare da via Sant’Andrea il cortile del seminario: un concetto totalmente nuovo. Il collegamento tra via Sant’Andrea e Corso Venezia è sempre stato sin dall’inizio un cardine molto importante. Su questo abbiamo lavorato, sul piacere di vivere questo spazio, in modo sempre diverso”.

Il dialogo con la sovrintendenza.

Quello che più soddisfa Michele De Lucchi, founder di AMDL Circle, del risultato? Che non si percepisca l’ intervento: si può guardare l’edificio senza immaginare che ci siano 12 nuovi ascensori 6 nuovi vani scale. Alberto Bianchi spiega che questa soddisfazione è frutto di un intervento complesso,in collaborazione con la Soprintendenza. E la storia è stata di grande aiuto: “La ricostruzione storica di quello che è avvenuto nel seminario ci ha permesso di ricostruire la piazza e l’edificio. Durante cinque secoli sono state fatte molteplici trasformazioni, tutte leggibili. Questo ci ha permesso di individuare quali fossero le parti da mantenere o quelle in cui potevamo intervenire più liberamente”.

Le vetrate: un progetto nel progetto.

Le vetrate, che chiudono il loggiato del Portrait, alte sei metri e mezzo, hanno richiesto molto studio perché era necessario trovare una soluzione esteticamente bella, sostenibile e con un costo accettabile. Alberto Bianchi sottolinea il prezioso apporto degli artigiani che le hanno realizzate. “Non sono un prodotto industriale, non esistono in commercio vetrate così alte. Sono motorizzate, scorrevoli una sull’altra e con profili sottilissimi: una dimostrazione di come i nostri artigiani sappiano fare cose magnifiche. Tutto poi è smontabile, perché il porticato, cioè la parte autentica dell’edificio originale, doveva essere preservato nella sua integrità: oggi il luogo è destinato all’ospitalità, tra decenni non si sa ma l’identità del seminario sarà tramandata”.

Uno degli allestimenti realizzati nella piazza. La chiusura vetrata del loggiato del primo piano è frutto di un lavoro artigianale custom made.

Bianchi cita anche un’altra innovazione che ha richiesto molta ricerca: “Abbiamo inventato dei coppi grigliati per la copertura. Nel sottotetto ci sono gli impianti ma non potevamo lasciarli a vista. Abbiamo quindi realizzato dei coppi a lamelle che permettessero l’entrata e la fuoriuscita dell’aria lasciando anche dall’alto la vista di un tetto continuo e omogeneo. Gli impianti non si percepiscono, non si vede neanche un camino”.

Un lavoro corale.

La piazza è un luogo di condivisione e condiviso. Alberto Bianchi precisa che si è trattato di un progetto corale durante il quale lo studio AMDL Circle ha lavorato con molti altri progettisti – illuminotecnici, interior designer, impiantisti, strutturisti. Gli spazi indoor dell’albergo e la piazza antistante appaiono in continuità percettiva e funzionale e questo risultato è frutto della speciale collaborazione che si è instaurata tra Michele De Lucchi, responsabile del progetto architettonico, e Michele Bönan, autore del progetto di interior design. Un progetto ispirato al concetto di eleganza senza tempo, cifra che contraddistingue tutti gli hotel di Lungarno Collection. “In generale c’è sempre stato grande spirito collaborativo. Tutti, i due studi principali coinvolti ma anche i professionisti e i tecnici che hanno preso parte all’opera, erano cosapevoli di essere chiamati a lavorare per un fine molto alto. Questa consapevolezza ha permesso di lavorare in armonia e di trovare un fine comune anche quando ci sono state opinioni diverse su alcuni aspetti”. Come del resto spesso avviene.

Momenti ed eventi al Portrait e i diversi modi di animare la piazza.

Portrait Milano anima la piazza.

La Piazza di Portrait Milano è un luogo urbano ma anche un’estensione naturale degli spazi dell’hotel. Uno spazio vivo e animato, con persone che sostano e altre di passaggio, a cui è dedicato un calendario di eventi pensati per popolare la piazza di attività commerciali, artistiche, culturali e benefiche dedicate alla città. “Presto arriverà anche il pattinaggio su ghiaccio”, svela il CEO di Lungarno Collection. E poi ci sono i colonnati, con le vetrine dei negozi di brand importanti. Anche questa è stata una sfida vinta. “Non tutti i retailer ai quali proponevo l’opportunità che si sarebbe aperta con l’inaugurazione dell’hotel hanno avuto fiducia. Chi ha investito ha creduto nei vantaggi economici e di immagine di un hotel che integra la piazza urbana nella propria offerta di servizi.

Inaugurato a dicembre 2022, dopo 3 anni di operatività, Portrait Milano è diventato un punto di riferimento per l’ospitalità di lusso a Milano e vincitore lo scorso anno del Best Luxury Hotel Award per il miglior Breakfast.

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