Le nuove campagne di destinazione rompono gli schemi: il futuro del marketing turistico parla la lingua del viaggiatore moderno, intercettando le sue abitudini e invitandolo a interagire, scoprire e persino “giocare”. Quattro esempi virtuosi da Andalusia, Loira, Isole Faroe e Quebec.
Dimentica le brochure patinate e i soliti slogan: le nuove campagne di destinazione parlano la lingua dei viaggiatori, intercettano le loro abitudini e, soprattutto, invitandoli a giocare.
Ecco quattro recenti campagne promozionali che puntano su ironia e coinvolgimento dei viaggiatori.
1. Andalucía Out of Office: quando il tuo “sono assente” fa sognare.
Lanciata a metà luglio 2025 dall’ente Turismo Andalucía, in collaborazione con l’agenzia Ernest, questa campagna si basa su un’idea semplice ma brillante: trasformare la banale risposta automatica di assenza per ferie in un inno alla vacanza andalusa.
Qualche esempio: “Ciao, con un remo in mano mi è difficile rispondere. Ti scrivo al mio ritorno da Roquetas de Mar”, oppure “Quando tornerò mi occuperò della montagna di messaggi. Ora preferisco preoccuparmi di scalare il Mulhacén”, o ancora “Questa settimana sostituisco i KPI con i PF (pesce fritto). Al ritorno da Malaga ti rispondo subito”.
In una sezione dedicata del sito dell’ente, i vacanzieri possono scegliere tra testi predefiniti, personalizzarli con le proprie date di vacanza e indirizzo email, e ricevere le istruzioni per configurare il loro messaggio “Out of Office” da sogno. Non solo: condividendo uno screenshot del messaggio sui social e taggando l’ente turistico (su Instagram o X), possono vincere un weekend di 3 notti.
Questa campagna dimostra come un elemento di routine possa diventare uno strumento virale e coinvolgente.
Non è la prima volta che una destinazione gioca con le risposte automatiche; in passato anche Visit Iceland aveva usato i suoi cavalli per “scrivere” email dando vita a una brillante e iconica campagna.
2. Loira: disconnettersi per connettersi davvero.
E per i più “schermo-dipendenti”, c’è l’operazione “Soggiorno disconnesso – soggiorno rimborsato“: chi dimostra una riduzione del tempo di utilizzo dello schermo (tramite screenshot) partecipa a un sorteggio per il rimborso dell’alloggio.
Mentre l’Andalusia ci invita a sognare la vacanza con un click, la Loira ci spinge a staccare del tutto. L’ente di sviluppo turistico della Loira (Loire Tourisme), in collaborazione con l’agenzia LMWR, ha inaugurato per l’estate 2025 una campagna che affronta un problema sempre più pressante: la dipendenza dagli schermi, anche in vacanza. Il loro motto? “La disconnessione è la nuova connessione profonda”.
L’iniziativa più stravagante è l’OFF-BAG, un marsupio da collo progettato per impedire a chi lo indossa di guardare lo smartphone e incoraggiarlo a puntare gli occhi sul paesaggio.
Ma non finisce qui. L’ente turistico ha lanciato anche le “Randonnées OFF-TÉL” (escursioni senza telefono) in cui i partecipanti possono lasciare il telefono in un armadietto sicuro all’inizio del percorso e recuperarlo solo alla fine, per favorire una vera immersione nella natura.
Un approccio “benevolo” per promuovere nuove abitudini, senza divieti ma con un incentivo goloso. La campagna incarna perfettamente la promessa del territorio: “La vie avec plus de relief” (Una vita più ricca di sfumature).
3. Isole Faroe: l’odissea a sorpresa lontano dall’overtourism.
Dalla disconnessione al viaggio ignoto. Le Isole Faroe hanno risposto all’overtourism con un’idea audace: “Auto Odyssey: Self-Navigating Car Adventures“. Promosso da Visit Faroe Islands, questo progetto è per chi cerca l’autenticità e la sorpresa. Qui non si va a caccia dei soliti luoghi, l’itinerario è un segreto che si svela tappa dopo tappa, portando il turista in villaggi nascosti e davanti a panorami mozzafiato, con soste inattese per assaporare specialità locali.
Ogni percorso, della durata di 3-6 ore con 4-6 tappe, è unico e curato da circa 30 residenti locali, garantendo un’esperienza genuina.
Un’app narra storie del luogo, trasformando il viaggio in una vera immersione culturale. La prenotazione si fa dal sito di Visit Faroe Islands e l’unica condizione è seguire le indicazioni dell’auto. Il costo? Quello di un normale noleggio auto.
Le isole Faroe ci mostrano come si possa combattere l’overtourism non limitando, ma ridistribuendo l’esperienza e offrendo un’avventura personalizzata e inaspettata.
4. Quebec: l’ironico abbraccio agli americani.
La regione degli Eastern Townships de Quebec, in Canada, ha lanciato un’ironica campagna che è anche una frecciatina all’attuale situazione politica statunitense: “Come Hug It Out“. Lanciata a fine maggio dall’agenzia La Bande, mira a rassicurare i turisti americani che, nonostante le tensioni politiche create dal presidente Trump (che ha adottato un approccio aggressivo e unilaterale che ha messo a dura prova il tradizionale rapporto di vicinato tra i due paesi), qui sono sempre i benvenuti.
Il video umoristico mostra un viaggiatore statunitense letteralmente abbracciato dalla receptionist canadese, con un messaggio inequivocabile: “Negli Eastern Townships non sei solo atteso, sei veramente il benvenuto (nonostante tutto)”.
La campagna è diventata virale, accumulando milioni di visualizzazioni e condivisioni. Persino Sharon Stone ha commentato su Twitter “Grazie, un abbraccio ci serve proprio”. Questa risonanza mediatica ha portato a un aumento delle prenotazioni anche da stati lontani come California e Arizona. E un programma di ambassador nelle attività commerciali locali assicura che l’accoglienza promessa sia tangibile.
Un esempio di campagna intelligente che sfrutta l’attualità ironicamente.
Queste campagne non sono eccezioni, soprattutto a livello internazionale, ma la nuova normalità in un settore che sa reinventarsi, puntando sull’autenticità, l’interazione e la capacità di rispondere alle esigenze e ai desideri più profondi dei viaggiatori.
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