Echi di Dolce Vita al Nuvole Garden Hotel di Brunate.

Nuvole Garden Hotel
Tempo di lettura: 5 minuti.

Tra fiaba e realtà, riemerge dall’oblio il grand hotel a cinque stelle a picco sul Lago di Como. Mood onirico, intelligenza artificiale e l’interior design dell’architetto ungherese Zoltán Varró rinnovano l’accoglienza nell’iconico albergo in stile Fin de siècle.

È proprio dolce la vita lassù tra le nuvole, a 750 metri d’altezza, tra le atmosfere glamour del pentastellato Nuvole Garden Hotel, con un panorama mozzafiato sul Triangolo Lariano. Un luogo accessibile attraverso la funicolare del 1894 che collegò Como alla sommità della collina di Brunate, una scenografia già prescelta per la bellezza del paesaggio e l’amabilità del clima dall’architetto Achille Manfredini che qui progettò, e nel 1910 inaugurò, il prestigioso Grand Hotel Milano.
Meta preferita di artisti, politici e celebrità, il blasonato albergo divenne all’inizio del secolo scorso un indirizzo cult per la mondanità della Belle Époque e sede ideale per esposizioni artistiche e iniziative culturali.

Lo storico edificio del 1910 che ospita, oggi, il Nuvole Garden.

Ispirato e affascinato dalla magnificenza dell’epoca, nel 2017 l’ingegnere Emilio Polillo ha avviato un ambizioso progetto di restauro del lussuoso albergo, condotto dall’interior designer ungherese Zoltán Varró e dal suo team, con l’obiettivo di ripristinarne l’antico splendore e creare nuovamente un’oasi di pace e benessere, un luogo d’incontro per personalità di spicco e ospiti illustri. Il progetto del Nuvole Garden Hotel, giunto a compimento nella primavera 2025, ha sottoposto a ristrutturazione l’intero complesso alberghiero, preservando la facciata storica, tutelata per il valore artistico e culturale.

L’architetto che traduce il mito in realtà.

Fin dal primo momento in cui Varró ha visto questo scorcio di Lario è rimasto incantato della sua bellezza, paragonandolo al Monte Olimpo: un luogo magico da trasformare in un parco giochi tra le stelle.

“Quando ho posato per la prima volta lo sguardo sull’hotel e ho ammirato la vista mozzafiato, mi sono subito ricordato di come, da bambino, immaginavo il Monte Olimpo: una città mistica sopra le nuvole, dimora degli dei. Quel momento di ispirazione mi ha portato a sviluppare un ambiente da favola, che potesse far sentire ogni ospite accolto come una divinità”.

Un obiettivo definito da soluzioni disegnate a mano dal pluripremiato architetto con all’attivo realizzazioni internazionali tra Budapest, Londra e Como. Come tutte le tende, il tappeto con motivi a giardino nel Grand Salon, e il tappeto con motivo solare nel ristorante Sole sono creazioni uniche, realizzate da JAB Anstoetz Carpet.

La fontana con la scultura dell’angelo è uno dei simboli dell’hotel, ph. György Darabos. Sotto, particolare dell’ingresso e di una zona relax outdoor.

Tutte le carte da parati dell’hotel fanno parte della collezione Attitude Luxury Wallpaper, anch’essa disegnata in esclusiva da Zoltán Varró, mentre gli arredi imbottiti delle camere, della hall, del bar Negroni e del ristorante Sole sono pezzi unici della collezione Dublino by Varrodesign.

Lusso avvolgente e allure fiabesca negli ambienti comuni.

Varró ha dato vita a un luogo dove i confini tra interno ed esterno sembrano dissolversi: il cuore dell’hotel, rappresentato dal grande salone, comunica con l’ampia terrazza antistante. In ogni angolo, il fascino del passato e l’atmosfera lacustre si fondono perfettamente con la visione fiabesca del designer. I bossi geometrici e simmetrici dei parchi delle ville comasche invadono il salone rivestendolo di tappeti taylor-made di grandi dimensioni con trame a forma di giardino, siepi di bosso materializzatesi in ampi divani provvedono alle sedute degli ospiti e poltrone-capsula con tessuto verde chinoise offrono piccole nicchie appartate. Lampadari imponenti e vivaci arredi a trama di piuma di pavone esaltano ulteriormente l’atmosfera onirica della main hall.

Ispirazione vegetale per la hall, ph. György Darabos. Dettagli di stile, sotto.

La terrazza invita gli ospiti a sostare in relax, chiacchierare e sorseggiare un cocktail all’ombra di cabanas a strisce rosse e bianche. Qui nulla è ordinario: il camino, l’enorme lampadario di cristallo sospeso sopra di esso e il pavimento a mosaico di 60 metri quadrati progettato su misura, contribuiscono al fascino unico dell’ambiente, intriso di Dolce Vita anni ‘50 e ‘60.

Lo splendido pavimento a mosaico di 60 metri quadrati progettato su misura per la terrazza, ph. György Darabos.

Anche la vasca con fontana soddisfa l’esclusivissima voglia di immergersi in un’atmosfera con reminiscenze felliniane. La scultura dell’angelo, realizzata dall’artista ungherese Barna Gácsi, rappresenta una figura che si libera dell’armatura, a simboleggiare la libertà di vivere, gioire, godere spensieratamente della bellezza dell’intero contesto.

Art Déco rivisitata in chiave glamour e suggestioni lacustri per l’arredo delle camere.

Le divinità odierne possono soggiornare in due tipologie di camera: le cabanas room, che riflettono lo stile di vita rilassato e lussuoso del Lago di Como, con boiserie a doghe, lampadari a goccia di cristallo, carta da parati con vedute lacustri e tende a righe per i balconcini privati.

Ma anche nelle camere Sole, ispirate allo stile Art Déco originale dell’edificio. I motivi decorativi della facciata vengono riproposti in vari arredi interni, ricche superfici in legno scuro sottolineate da accenti dorati irradiano eleganza e raffinatezza. Le alture circostanti si riflettono nei motivi impressi su tappeti e tende, mentre la vivace piuma di pavone imperversa sui tessuti, aggiungendo un tocco di grandiosità e colore alle stanze, tutte pervase da intelligenza artificiale per soddisfare, se non anticipare, le esigenze del cliente. Finestre, porte e persiane interne in legno, realizzate anch’esse su misura nelle camere, celano poi sistemi di illuminazione nascosta integrata.

Cenare è un’esperienza immersiva, nella luce del sole o nella profondità del lago.

Come gli antichi dei amavano pasteggiare in cima all’Olimpo o nelle atmosfere sottomarine degli abissi, anche il Nuvole Garden Hotel è provvisto di due ristoranti: il ristorante Blu ispirato ai fondali del Lago di Como e il Sole Gourmet Restaurant immerso nella luce radiosa e affacciato sul bacino lariano.
L’elemento sole contraddistingue tessuti, carte da parati e tappeti, già raccolti in una collezione disegnata dall’architetto Varró per JAB Anstoetz nel 2016, e costituisce la base per l’identità visiva del Blu Restaurant, proiettato su un panorama ineguagliabile. Al centro dell’ambiente si erge una grande parete ad arco indipendente, ornata da un tappeto monumentale. Specchi dorati disposti in modo circolare garantiscono che la vista sia sempre immersa nella radiosa luce del sole. Il tetto in vetro retrattile, un’altra delle caratteristiche creative di Varró, esalta ulteriormente l’esperienza, invitando ogni ospite a sentirsi come se stesse cenando in cima al Monte Olimpo, allietato dalla cucina dello chef Stefano Mattara.

Il ristorante Blu ispirato ai fondali del Lago di Como, ph. Ricky Monti. Sotto da sx particolare del blu e il Sole Gourmet Restaurant, ph. György Darabos.

Il design del ristorante Blu è un omaggio al Lago di Como, evoca un mondo sottomarino immersivo che abbraccia l’ospite nelle spire blu delle profondità subacquee. Il pavimento è rivestito da una moquette by Radici Carpet che ricorda il fondale del lago, mentre le pareti sono drappeggiate da tende di velluto sfumato realizzate su misura, che virano dal verde al blu, riflettendo il colore cangiante delle acque del lago. In alto, enormi schermi LED proiettano il movimento delle onde increspate, esaltando l’atmosfera acquatica. Una splendida composizione dei lampadari Melt di Tom Dixon fluttua in sospensione come bolle scintillanti e una serie di 10 dipinti del giovane artista ungherese Márton Uzsaly, incastonati nelle nicchie della sala, caratterizza ulteriormente l’esperienza culinaria subacquea.

Il bar Negroni, ph. Ricky Monti e György Darabos.

Il Negroni Bar.

Cuore del Nuvole Garden Hotel, il Negroni Bar è un luogo d’incontro senza tempo che si snoda attorno a un monumentale bancone in onice a forma di V. Affacciato sull’elegante piano lounge, evoca la grandiosità di un pantheon romano, illuminato da ben 78 applique a luce calda che, ergendosi dal soffitto a cassettoni in legno, creano un’atmosfera quasi surreale. Il nome trae ispirazione dalla vicina Fontana Campari: un monumento in marmo, omaggio alla tradizione italiana dei cocktail, e declina il savoir faire dell’accoglienza italiana attorno al punto focale dello spazio aggregativo.

Il giardino segreto diventa santuario dei sensi nella SPA floreale.

Da due colonne corinzie ultracentenarie in ghisa, di cui il progettista si innamorò all’istante durante la sua prima visita, si dipana l’intero concept della SPA del Nuvole Garden Hotel. Recuperate nell’angolo sud dell’hotel, all’epoca circondate solo da vegetazione selvaggia e roccia nuda, le colonne oggi definiscono l’ambiente della SPA, suddiviso in due zone distinte. Un giardino segreto che comprende la reception, le aree relax e le sale trattamenti caratterizzate da carta da parati floreale e specchi fantasiosi. L’area active con un’isola-sauna e una piscina coperta, immersa in un magnifico giardino d’inverno.

Sopra, la reception della Spa e sotto la ‘grotta’ in legno, ph. György Darabos.

L’area sauna trae ispirazione dalle spettacolari formazioni rocciose sottostanti l’hotel, configurandosi come una moderna ‘grotta’ in legno che offre un rifugio perfetto per un riposo tranquillo, pari a quello di una dea, appunto.

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In apertura, vista serale della terrazza scenografica, ph. György Darabos.
Il ritratto del progettista Zoltán Varró è di Zoltán Sarosi.

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